LA DISPUTA delle divise e dei colori

LA DISPUTA delle divise e dei colori mmaamammamamm^mui iiii.iiiii i.ì—w»— m ^ ammmaammammmmaoamamaaam^mmm POLÉMICHE SULLE NUOVE UNIFORMI: MA DANNO IL SENSO DELU IONE? LA DISPUTA delle divise e dei colori Pierluigi Ballista Viva rii.ilia, mituralmonU. SI, ma quale lulia? O meglio: qual è l'immagino doll'lulia eslbiu da�gli atloU azzurri nella sfilata inau�gurale di Sydney, quei pantaloni variopinti, quella ucanzonatozza in puro stilo Bonotton, quel tripu�dio di colori sgargianti che fa apparirò torrìbilmunlo invecchia�ti i fotogrammi dogli atleti iulìani d'un tempo, impettiti nella loro tradizionalissima divisa, il borsulino chiaro por gli uomini, lo gonne lunghe por lo donno? Sbarca a Sydney un'lulia sbaraz�zina e disinvolta, sapìontomonto casual e sprogiudicaia, giovanìlisu, alla moda. Alla moda, appun�to. Ma chissà se l'unico simbolo di idunlincazione del Hontimento nazionale debba ossero sempre la moda o il mode in llaly. Viva l'iMilia. certo. Ma che tipo di lulia? K non ó solo questiona di sport. Più volto sociologi, storici o commonutor�hanno notalo, chi con disappunto chi con compiacimonto, che gli italiani tirano fuori il tricolori! solo nnllo manife�stazioni sportivo, che il sontimonlo doli'Italia si rrnvoulia soltanto a rimorchio di qualche evento dolio sport, elio i riti di appartonolUd u una modosima comunità nazionale coincidono tiompru più froquontemonto con ovonti legati al tifo o allo passioni dolio sport. E imi sono unni elio e afììoralu la questiono dell'inno di Mumoli: (juello bócche cucito degli atleti o dei calciatori che non accompa�gnano con orgoglio lo noto doli in�no, a diffenmza di ciò dio accodo por i fruncosi con In Maraigtioso o (Wfgli americani con la mano sul cuore, commossi o purtocipi sin dallo primo battuta l doli inno, quando «ul ponnuno più allo svontolu la baiuliora a stollo o strisco. Il presidente Ciampi no ha liuto quasi una malattia: possibi�le che quei ragazzi non suntano un IVomitocon «l'Ilulia s'ò desta» o con "iviiiu) di Scipio»? Non b l'orso l'osprousiono di un'italiani�tà blanda e distraila quell'ostina10 silenzio del nostri alloli quan�do la banda atucca l'inno di Mameli? Ecco perché l'immagine dogli iuliani con i pantaloni mul�ticolori si insorisco noi dibattito sull'amor di patria degli italiani. Ouello tinto allogmmento disordi�nate non saranno il segno di una mancanza del sonso di solonniU susciutn dai simboli e dagli omblami doU'Itiiliu che si esibisce (lavanti a una platea mondiale? Viva l'Italia. Ma quale Italia? 11 ministro Giovanna Melandri s�riconosco in pieno nelle scolte stilisi icho della nostra dologaziono: «I nostri ragazzi e ragazze, vostìti con lo diviso di Benettun, orano davvero molto eleganti. Eleganti e allegri». Il presidente dol Coni Gianni Potrucci è ancora più ontusiosla: lo originalissimo diviso firmato Bonotton «hanno rotto lo tradizioni o ({uosto ha fatto colpo su tutto lo sudio». Ma non tutti sono d'accordo sull'obbligo di romperò una tradizione consolidala, oppure sull'obbligo di di i li nuli ti : un immagino necessariamontc «allegra» di sé. Ludo Collotti, p'-r esempio, filosofo e dopuiato d�Forza Italia; «E' bene cho gli italiani siano allegri, ma non cho siano 'allegro" lo istitu�zioni. E' sacrosanu l'allogrin dei singoli, quando c'è. Ma un fisco allogru, una giustizia allogra, un sisluma allegro non dà (nioll'immagino di ufildabililà e di solidiU elio una nazione orgogliosa di sedevo darò nel -..'.ondo». La mistica del made in Italy al posto della compunta o rigorosa seriola «isliluzionalo»? Por fortu�na la sfilaU degli italiani è sUU accom|)agnaiB dalle note della Marcia dell'Aida: sarà pure uno stereotipo dell'Italia all'estero, ma gli stereotipi non necessaria�mente devono ossero buttali niel�la spazzatura e poi ogni stereoti�po contiene almeno un granello di veriU. Come lo stereotipo dell'iulianiia dolla «dieta meditorranoa» di cui i nutrizionisti sportivi riu�niti a Sydney sembra che vantino le meraviglie assieme, naturalmonle, aUa «pasusciutu». Quei pamaloni rossi, gialli a verdi rac�contano forse un'Italia meno tra�dizionale ma decisamonte diver�sa daU'lulia della pasusciutu e dolla dieta mediterranea? Dicono di un'Italia gagliarda e allegra. Ma chissà se gli atleti azzurri hanno imparato a memoria le parole dell inno di Mameli. Pantaloni variopinti e colletti alyento: la sfilata «casual» degli azzurri ha diviso il Paese e scandalizzato qualcuno Ma che Italia è mai quella allegra e sbarazzina che va a caccia di trionfi olimpici a Sydney? La sfilata degli atleti italiani nello stadio olimpico di Sydney è stata guidata da Carlton Myers, capitano della squadra di basket «CA'èTROPBELL» Gli atleti italiani, oltre che per la divisa multicolore e l'assenza della cravatta, indossata invece ad Atlanta '96, si sono distinti anche per la corsa a prendere posizione sulla pista prima che cominciasse la sfilata. Motivo: conquistare un buon posto per farsi inquadrare dalle telecamere ed essere visti a casa da parenti ed amici. In mondovisione uno degli azzurri ha esibito il cartello «Ca'ètropbell». IL CROCIFISSO DI ROSSI li canoista Antonio Rossi (sopra) ha sfilato con un crocifisso sulla giacca per commemorare Rocco Derek Barnabei, condannato a morte negli Stati Uniti. SFILATA CON LA «OLA» L'allegria della cerimonia ha contagiato gli atleti azzurri, che hanno fatto la «ò}a» dietro Carlton Myers, primo mulatto dpn il ruolo di portabandiera dell'Italia k