Un giro del mondo con partenza dal Golfo Peppe Barra porta il passato nel futuro di Sandro Cappelletto

Un giro del mondo con partenza dal Golfo Peppe Barra porta il passato nel futuro AL CARIGNANO «LO CUNTO DE LI CUNTI», FIABE IN MUSICA Un giro del mondo con partenza dal Golfo Peppe Barra porta il passato nel futuro «Lo cunto de li cunti». con la Compagnia d'Opera Buffa Na�poletana, va in scena al Teatro Carignano marted�19 settem�bre alle 21 DUE generazioni dopo Ro�berto De Simone, i figli e nipoti suoi fanno da soli. Peppe Barra, nato in famiglia d'artisti, come pretende una tradizione antica che solo a Napoli davvero sopravvive, c'era anche lui con la Nuova Compagnia di Canto Popolare a raccontare le meraviglie di Gat�ta Cenerentola. Oggi son pas�sati trent'anni la sua voce è più bella ancora: il tempo gli ha portato in dono una nuova libertà nel governare il grido, l'arrochimento, lo sberleffo, l'allusione, la cattiveria, la ca�rezza, l'espressione, l'arte del porgere la parola cantata, det�ta. Nel 1993, il suo primo disco come solista, «Mo vene», vince il Premio Luigi Tenco: dentro quella voce e è un interprete, un creatore. Il suo modo di reinventare la «Tammurrìata nera» è dirompente, visiona�rio. Anche il repertorio è cambia�to, e «Lo canto de li cunti», lo spettacolo che Barra e Nunzio Areni portano a Settembre Mu�sica, lo racconta benissimo. Il passato grande della tradizione musicale e teatrale napoletana è stato dissotterrato: la «commedia pe' mmuseca», l'opera buffa, le tradizioni sa�croprofane, quell'universo vitale che già all'inizio del Nove�cento affascinò Stravinsky prima ancora di Benedetto Croce, appartiene alle consapevolezze acquisite. Questo è il luogo di partenza del «Cunto», costruito attorno ai racconti di Giam�battista Basile. Il libro esce postumo nel 1634, con un chia�ro sottotitolo: «lo trattenimen�to de' peccerilli». Prevale infat�ti il tono della favola: dieci vecchie che «cantano» per cin�que giorni fanno cinquanta fiabe, un pozzo senza fondo. Poi c'è la musica, anzi le musiche: Pergolesi, Paisiello, Ciraarosa, Vinci, Mozart, Rossi�ni, un clavicembalo e un basso. un quintetto d'archi e un grup�po rock, un violino amplificato e distorto, sonorità senza confi�ni geografici, stilistici. Portare il passato nel futuro, coinvol�gendo lo spettattore prometto�no gli autori «in una dimensio�ne che alle contaminazioni mu�sicali di Gabriel deve moltissi�mo». Un giro del mondo con par�tenza dal Golfo e arrivo non sai dove: l'identità e la globalizza�zione, il tempo reale con cui circolano le informazioni musi�cali e il sedimento della pro�pria storia. De Simone riscopri�va. Areni e Barra, anche loro, «contaminano». Il fascino del rischio, il rischio del fascino, delle mode. Deciderà la verità della scena. Nello spettacolo suonano al�cuni musicisti della Nuova Or�chestra Alessandro Scarlatti, nata nel 1993 dopo la sciogli�mento di tre delle quattro or�chestre sinfoniche della Rai (sopravvive, e in buona salute, solo quella di Torino); si disse allora che costavano troppo: il loro budget annuale equivale�va a otto puntate di un sabatoserashow. Ma, per fortuna di tutti, i partenopei sono allenali nella tecnica della sopravviven�za, della resurrezione. Sandro Cappelletto PERGOLESI PAISIELLO MOZART CIMAROSA E UN GRUPPO ROCK Peppe Barra, una voce che non smette di incantare, dalla «Gatta Cenerentola» al «Cunto»

Luoghi citati: Napoli, Torino