Un mondo tutto a colori con le nuove vernici amiche dell'ambiente

Un mondo tutto a colori con le nuove vernici amiche dell'ambiente SE NE PARLERAI TORINO Un mondo tutto a colori con le nuove vernici amiche dell'ambiente PER chiarezza le chiamere�mo "yemici", perché è il termine d'uso comune, an�che se, per noi tecnici, vernici sono solo i prodotti trasparen�ti. Quelli coprenti sono "pittu�re', con le varietà smallo, anti�ruggine, fondo e altre. A Torino si farà un gran parlare di vernici. Migliaia di tecnici e operatori verranno da tutto il mondo, quando, dal 19 al 22 settembre, al Lingotto, si svolgeranno in contemporanea due importanti manifestazio�ni: il 25* Congresso Fatipec e l'Eurocoat 2000. Ne parleranno gli 83 relatori del Congresso Fatipec, i 13 della sessione marketing Eurocoat, e gli oltre 380 espositori per aggiornare i visitatori sulla gamma delle loro materie pri�me e delle loro attrezzature per la fabbricazione, l'opplicozione, il controllo. In Italia il settore delle vernici, con 4.500 miliardi di fatturato, è uno dei più rilevanti nella chimica del�le specialità, superato solo dal�la farmaceutica e dalle materie plastiche. Le vernici sono un prodotto antico por taluni aspetti, e giovano per altri. Qualcuno risale alle pitture rupestri cho l'uomo di 20 mila anni fa dipinse nelle caverne, per esempio ad Altamira o a Lascaux. Ma qui, più che dolio vernici, siomo vicini alle bombolotto spray doi graffitari. Esi�stono comunque tostimonionzo corte dell'uso di vernici fin dal lontano possalo: i templi greci orano interamente decora�ti con pitture a colori vivaci. Eppure la primo fabbrica di vernici sorse soltanto nel 1790 in Inghilterra (nel 1860 in Ita�lia): fino ad alloro le vernici orano proparato di volto in volto ciagli stessi docoratori, macinando o miscelando le po�che motorie prime disponibili. Se nel possalo ebbe largo diffusione l'uso di vomici a scopo decorativo, quello o scofio protettivo è stolo molto imitato, anche por la scarsa disponibilità di motorio primo idonee, e si è largamente diffu�so solo di recente. Nc^li ultimi anni '50 l'industrio chimico mi�se a disposiziono, corno agenti filmogeni, resino cho bone si prestavano per vernici protellive: acriliche, epossidiche, iso�cianiche, poliesteri, viniliche, siliconiche. Per questi aspetti le vernici sono un proaolto giovane, che corotterizza lo nostra epoca. Nell'opinione pubblica le ver�nici non hanno una buona im�magino. Vengono ossocioto o tossicità, facile infiammabili�tà, inquinamento. Una forno che lo vernici di oggi proprio non meritano. Qualche anno fa cominciarono ad arrivare risul�tati di indagini epidemiologi�che che provavano corno molti prodotti dell'industria, compre�se lo vernici, conlenessoro so�stanze potenzialmonlo perico�lose per l'uomo o l'ambionto. Lo Comunità Europeo emanò leggi che no riportano l'elenco aggior�nato di continuo, con l'indicozione del loro grado di pericolo�sità. Nelle vernici, oltre ai sol�venti organici, erano interessa�ti soprottutto alcuni pigmenti, a base di composti di metalli pesanti come piombo, cromo, cadmio. L'impiego di queste sostanze non è stato vietato, in quanto non vi è pericolo se per 1 applicazione sono adottote le precauzioni in pratica da sem�pre prescritte. La loro pericolo�sità si manifesta durante l'ap�plicazione, specie a spruzzo, quando accidentalmente posso�no essere inolote o venire a contolto con l'epidermide. Inol�tre, primo o poi, qualsiasi monufotto si deterioro o non serve più, e finisce in una qualche discarico. Qui, o contatto con il terreno, con il tempo, lo verni�ce del monufatto può rilasciare queste sostanze, che, sciolte nelle acque o assorbite dalla vegetazione, possono essere as�sunte da uomini o animali. Nei laboratori di tutto il mondo l'attività di ricerco fu indirizzata olla sostituzione di queste sostanze con oltre inno�cue, o meno pericolose, e oggi vernici che in base alla legge debbano essere classificale co�me "tossiche" in pratico non esistono più. Si e riusciti a sostituirlo a parità di prestazio�ni, seppure non sempre o porità di costo. Per abbattere i solventi dogli effluenti gassosi dogli impionti di verniciatura, prima che ven�gano emessi nell'ambiente esterno, esistono dispositivi ef�ficaci, che però hanno costi non trascurabili. La ricerca si è proposta di eliminarli, o alme�no ridurli. Uno soluzione è stato realizzare vernici per in�dustria all'acquo: problema non focile, in quanto, per esse�re resistenti allo pioggia, devo�no diventare resistenti al pro�prio solvente. Le automobili di oggi, ossia i manufatti con lo più rigorose esigenze di uno efficace prote�zione dalla corrosione abbina�to ad un alto livello estetico, sono completamente (o quasi completamente) verniciate con prodotti ad acquo. Altra solu�zione sono state le pitture in polvere, privo di sostanze vola�tili, cho hanno ovulo un'affer�mazione rapidissima. L'Italia è il maggior produttore del mon�do di questo prodotto innovati�vo. Fin dolla loro nascita la pericolosità ero già quasi irrile�vante por le moderne vernici che si usano nelle caso: solo smalli e ontiruggini conteneva�no solventi, e talvolta pigmenti a baso di piombo o cromo. Oggi questi pigmenti sono stali sosti�tuiti ed esistono smalti e anti�ruggini all'acqua. Por completare il quadro del rappòrto delle vomici con l'am�biente va ricordato il loro pre�zioso contributo alla suo prote�zione. I manufatti in legno o in materiali ferrosi, senza la dife�sa della vernice, andrebbero distrutti dal deterioramento na�turale o dalla corrosione. Per sostituirli occorrerebbo abbat�tere alberi, estrorre minerale dallo miniere e accendere alti forni, con dispendio d'energia, inquinamenti: insomma, offe�sa all'ambiente. Bruno Barolo

Persone citate: Altamira, Bruno Barolo

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Torino