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Solo in cinquanta a gridare: «Non uccidere» proprio Charlottesville. Viene con�siderata la città più liberal, si fa jer dire, di questo Stato e proprio i ieri mattina si ò tenuta la vera manifesiozione di protesto in fa�vore di Rocco Barnabei Una tren�tina di persone che indossavano magliette con lo scritta «Save the innocent» hanno sfilalo per la città tra l'indifferenza generale. «Noi andiamo avanti spiega Roy Artis. uno dei pochi cittadini di queste parti che vogliono abolire lo figura del boia sperando che prima o poi le cose cambieranno anche in Virginia, Del resto in tutti gli Stati Uniti le persone favorevoli alla pena ii morte stanno diminuendo anche se con�tinuano ad essere in maggioran�za». Sarà, ma in Virginia si respira un'aria del tutto diversa. Addirit�tura in alcune zone come Pettcrsburg, a sentire i racconti dei manifestanti, la popolazione non nasconde una cena ostilità con�tro chi contesta il patibolo. Un'ostilità apena, dichiarata. «Questa sera per Rocco spiega Stanton c'è stala uno partecipa�zione maggiore perché è venuto anche qua che oriundo italiano ad esprimere la sua solidarietà. In altre occasioni eravamo in sotte o otto a protestare davanti al carce�re. Con le guardie che ci guardava�no storto e a malapena ci tollera�vano. In questa parte dell'Ameri�ca la pena di mono fo parte della cultura delle gente. Per loro è un elemento di sicurezza L" un retag�gio del passato duro o morire. Quando gli dici che è un obbro�brio uccidere un altro uomo an�che se è colpevole pensano che sei un marziano, che vieni da un altro pianeta». I.ni.mtn.l Solo in cinquanta a gridare: «Non uccidere» Il leader abolizionista: in questo Stato forcaiolo è già un successo inviato a JAfiRATI Alla fine, di essere in 40-50 sono pure contenti. Con i cartelli con�tro la pena di morte e le magliette bianche con la scritta in rosso «Free Barnabei». Si sono portati dietro delle candele che accendo�no quando comincia a calare il buio. Qualcuno ha anche una chitarra e ogni tanto canta una delle tante canzoni di protesta dell'America della contestazione, quello degli Anni 60-70. Magari scelgono un pezzo di Bob Dylan o il Sacco e Vanzetli di Joan Baez. Almeno in Virginia mancano i manifestanti in favore del boia che sono invece in prima fila nelle esecuzioni in Texas. Gli abolizionisti qui sono stati relegati in uno spazio transenna�to dalla polizia a circa un centina�io di metri dall'ingresso del carce�re. E recitano pregh'ore in una veglia di speranza che, quando l'orologio della morte segno l'ora tragica (per Rocco le nove di sera), diventa funebre. Ma loro non se ne vanno. Rimangono li fin quan�do un'ambulanza porta via il cadavere del condannato a sirene spiegate. Ormai è una consuetudine. Un rito net rito. In Italia una manife�stazione con un'affluenza di cin�quanta persone riesce ad organiz�zarla anche una circoscrizione o un comitato di quartiere, ma nella Virginia forcaiolo a quanto pare c'è da essere soddisfatti per un simile risultalo. E' felice pure Tira Stanton, un tipo sui miaront'anni. che dall'inizio dell an�no ha partecipato a ben 14 veglie funebri di protesta davanti al carcere di Jarratt, cioè ha presen�ziato a tutte le esecuzioni. Lui è il leader dell'unica orga�nizzazione contro la (iena d�mor�te che esiste in Virginia. Onnai è un veterano, un Archivio vivente. Conosce o memoria i numeri di tutte le proteste che ci sono stale in passato, cifre che di rado supe�rano il centinoio di manifestanti e dimostrano quanto i cittadini di questo Stato siano restii a mette�re la forca in soffitta. «Nel vostro Paese racconta non vi immagi�nate auanto sia difficile questa battaglia. La settimana scorsa a Charlottesville siamo riusciti a portare in piazza duecento perso�ne proprio per sostenere la causa di Rocco ed è stato un fatto importante. In Virginia è difficile mobilitare tanta genie contro la pena di morte. Ci guardano come se fossimo dei pazzi». L'unico isola felice della Virgi�nia attenta a questa tematica è