Tra i benpensanti di Richmond dove lo «straniero» è sospetto

Tra i benpensanti di Richmond dove lo «straniero» è sospetto UNA CITTA' INDIFFERENTE AL CONTO ALLA ROVESCIA DEL BO]A Tra i benpensanti di Richmond dove lo «straniero» è sospetto reportage Auguslo Mtolml inviato.a RICHMOND ANCHE lui, il giudice Spen�cer, il giudice buono, un afroamericano con un pedi�gree politico da democratico di destra, quello che nelle speranze della famiglia e degli avvocati di Rocco Derek Bamabei aveva il curriculum adatto per fermare l'orologio della mone, alla fine ha visto bene di non ficcare le mani in questa brutta faccenda. Nell'aula grigia della Corte fede�rale di Richmond davanti ai croni�sti italiani (tanti! e americani (pochil si è lavato le mani del ricorso sulla manomissione dei reperti, le prove che hanno inca�stralo l'imputato e che per qual�che strana ragione sono scompar�se eppoi riapparse negli scaffali di qualche tribunale della Virgi�nia. Il giudice nero ha dello no, insomma, all'ultima speranza di rinviare l'esecuzione della sen�tenza fissala per gioved�alle 9 di sera nella tetra prigione di Jarrat; «Ma cho volete che vi dica? ha dichiarato facondo il verso a Pilato Dopo sei gradi di giudizio rinviare l'esecuzione non ha sen�so. E la storia della manomissio�ne dell provo non è fondamenta�le. Questo non significa, però, che io faccia parte dei fans della pena capitale». Beh, forse in ossequio al colore della pelle e airorientamento poli�tico qualcosa ha detto. Anzi sicuramenle al giudice Spencer que�sta timida presa di distanza coste�rà un pochino nel rapporto con i giornali locali, con il «The Virginìan Pilot» e il «Richmond Times Dispatch»: su quei fogli non si risparmia inchiostro per senten�ziare ogni giorno che il condanna�to dovrebbe essere già morto e sepolto. Da uno come Spencer, che non è un eroe, non si poteva pretendere di più. Lui non ha imparato la legge guardando i vecchi film di Perry Mason, quel�li in cui il sistema giudiziario americano è descritto come il più garantista del mondo. Eppoi Richnmond non è New York e lui deve vivere in questa Virginia dove il Nord degli Stati Uniti si stempera velocemente e in poche miglia si sprofonda nel profondo Sud. Siamo a poche ore d'auto da Washington eppure sembra di essere in Alabama o in Georgia. La Virginia è uno Stato che nel carattere, nel lem leramento, nel ragionamenti de la sua gente sembra essere rimasto a cento anni fa. Qui non si linciano più le persone con la corda e il sapone, ma con le parole, le battute, l'indifTerenza. Qui ce l'hanno an�cora con il mondo intero perché hanno perso la guerra civile e, come un secolo fa, guardano con sospetto lo straniero. Nero, giallo o italiano poco importa. Sembra di essere sul sol di un indimonlicabilo film di Arthur Penn di 40 anni fa, «La caccia», in cui un'in�tera cittadina di provincia del Sud si accanisce contro un giova�nissimo Robert Redford difeso invano da uno sceriffo di buon�senso che ha la faccia di Marion Brando. in fondo l'America profonda negli ultimi 40 anni è cambiata poco. E' un po' quello che ripete�va giomo dopò giomo il giudice cattivo, quel Rutherford, repub�blicano di destra, cho ha riempito i verbali del processo con battute e ironie contro gli odiati yankee e contro quei pezzenti di italiani. Immaginiamoci cosa poteva pen�sare lui di Rocco Derek Bamabei che nel suo nome racchiudeva entrambi i difelli. «Quantoodio il suo nome», imprecava Ruther�ford nei corridoi del tribunale e a sentire chi ha seguito il dibatti�mento con una certa assiduità se la prendeva con la madre di Rocco, Jane, la «yankee», per i suoi sfoghi contro la giustizia americana («se continua con que�sto atteggiainento, signora, la metto al buio come suo figlio»). Mentre al padre Serafino, r«italiano», maialo di cancro (è morto due mesi dopo la sentenza) vieta�va eh andare al bagno durante l'udienza. Da queste parti, appunto, lo straniero ficcanaso non ò visto di buon occhio. Ijo stesso fjovematore, Gilmore, a cui piacciono i tedeschi con cui fa afiari (Dini ha mosso anche Schroeder per ren�derlo meno intransigentol non iratliene un certo disappunto por il baccano che stanno facendo «gli italiani». «Noi spiega incre�dulo ai giornali di qui mica mandiamo a morte la gente per la nazionalità, ma perché vengono violati degli standard morali». E, già, quoll'ospressione, «stan�dard», fredda e cinica come po�che noi vocalxilario inglese, jiotrebbo star bone sulla bocca di un allevatore cho parla di bestiame, ma fa una certa impressione quando riguarda degli esseri uma�ni. Ma ai «benpensanti» d�Rich�mond dell'iniezione che metterà fine alla vita di Bamabei imporla poco. Prima di lui ne hanno mandati a morto altri 14 nello stesso modo. Non no ricordano neppure i nomi nell'unico risto�rante docente in una citta zeppa di fast -food, quello dell' Hotel Jef�ferson vecchio più di cent'anni. «Sono stali giudicati colpevoli spioga con l'aria annoiala mi vece ilo signore con il bastone, Ben Partrìdge e debbono paga�re». Da queste parti nessuno ha dubbi, nessuno ha soguito con attenzione un processo che non ha tliradato tutto lo ombre su ciò che è accaduto ed ó stato scandi�to da una serie di slrano circostanze. Hanno solo fretta di farla finita, di dimenticare il condan�nato come gli altri 14 dio lo hanno proceduto sul lottino del i lenitenziario di .larrai. E alla ine anche so Barnabei potrebbe essere colpevole, tanta fretta ó sospetta C'^ da chiederai so si merita questa fino solo perché non è uno di loro, gli altri perso�naggi di questa brutta storia, intatti, i compagni di università dell «italiano» cho vivevano con lui secondo lo stile ili vita raccon�tato in tìlm come «Animai Hou�se», quelli che l'imputato accusa dolio scompio del corpo di Sara Wisnosky, cioè Stuart Mcmillan. DavidWirthe Michel Bain. erano gente della Virginia Addirittura il padre di Bain, Ed, è il grande cosimuore che ha regalato il nuovo molo ai cittadini di Nor�folk, il grande finanziatori' del governatore Gilmore. K nessuno da u -osto parti può credere neppure per un momen�to che il mostro, oppure i mostri, possono avere io stesso sangue, la stessa educazione, gli stessi soniimenti ilei propri !igli. Me�glio pensali' che sia Stalo quel ragazzo venuto dal New Jersey, sia colpevole o no. In Virginia ossero stranieri significa essere diversi e in questa America protonda che e l'altra faccia del�la'America civile, valgono ancora lo parole di Roland Barthes «I-i giustizia è un'operazione di bilan�cia: e la bilancia può pesare solo l'idciiiicocon l'identico». Ahimè I due giornali locali scrivono ogni giorno che il condannato dovrebbe già essere morto e sepolto. La gente dice: è stato giudicato colpevole quindi deve pagare Il magistrato che processò Rocco riemp�i verbali con battute e ironie contro gli «yankee» e gli «italiani», e minacciò la madre per i suoi sfoghi Li madre di Rocco Barnabei, j.me. piange dopo che il tribunale ha respinto la richiesta di rinvio dell'esecuzione programmata per gioved�notte Le speranze di salvare la vita allitalo-amcncano. dopo i risultati dol test del Dna e le dichiarazioni di dimore sono ormai ridotte al lumicino