I buoni che avevano stupito l'Italia

I buoni che avevano stupito l'Italia UN PICCOLO CENTRO DI SVILUPPO DEVASTATO DALL'INCURIA I buoni che avevano stupito l'Italia Soverato nel '97 si era mobilitato per assistere 700 curdi reportage Giuseppe Zeccarla . i i im\ LA furia delle acque allarga i letti dei torrenti d'anno in unno, divora ettari di temi e di colture ricche, poi l'alluvione com�piota l'opera creando il cataclisma, mutande la configurazione del terreno, spianando monti, coprendo Ili SI pendici. valli, prép iid'i nuovi crolli sulle Se l'Inizio di questo articolo vi sembra un po' aulico portate pazien�za Corrado Alvaro non Liceva il nonistii mu lo genitore, e queste i Igbè appartengono a lui; compari�vano intorno al 1930 nella prima •■di/ione d�«Gente d'Aspromonte». edizióni Bompiani, Settant'uni più tardi im'ipotolica nuova edizione non richiederebbe il mintoo mutainolilo. (lui non siamo in Aspromonte ma torse iii-l luogo più sviluppato di tutta la Calabria, nella dttacuna del turismo e dei negoziiilti «chic», nel posto dei giovani e dei locali nottur�ni nella idolce Soverato» che era riusi ita 'i costruire una sua piccola ttorta anche sul terreno dell'acco�glienza, (tolta tolleranza, della solioarietà sociale, Questa è In cittadina chi! nel Natala di irò .unii fa conquistò sulla prima pagina del iManifestoi un titolo culai.ile .il incrodulo, un «Viva Soverato!» che tonlavu di darò voce allo stupori) d'Itidia Quala il luogo die allo sbarco di u ttecento curdi non aveva reagito uni fastidio ma con la iiiolnlnazione di ragionieri e madri di famiglia! pronti ad assistere i clunde^tini non solo con coperte a meduinali ma con piccoli e buomssini pranzi di Nutale Admo quosta slsvlna di fango riporta tutto indiotro di cent'anni Kicunduce una rara, faticosa espe�rienza civilv allo condizioni brute deH'inlero ti-nilono calabresi.Nel linguaggio dei geologi una simile l'iatomnu ha gin trovato una casel�la s'inserisce nella povera cusisticu deir.eflettoHit-scaS». i'.e v .i. 0 una località (lei Pirenei spagnoli dove inturno al Fiirragoslo dol 9V »i verificò una tragedia con un emù inaio di vili ime Anche in quel caso i ninrti orono ammassati in un camping. A monte del campeggio c'era unii «vasca da impluvio» chu nvrobbe dovuto tbarraro il cammino ad acquo torrentizie oventualmente gonfiato dai tomporati, ma quella vasca non aveva avuto manutenzio�ne. Nel tempo s'era rimnpila di rami e detriti e dunque anziché contenere la massa liquida e farla scorrere verso direzioni meno pericolore la bloccò per giorni, come una diga. Tino at momento in cui tutto esplose. Al campeiuìo «Le Giare» ieri si ò verificato 1 identico fenomeno, solo che in questo caso la «diga» era voluta. ScUecento metri più a monte, in un luogo che si chiama Turrati, su vecchie slrade storrute che già pri�ma si potevano percorrere solo a passo d'uomo ed ogi non esistono più, il vecchio corso del torrente era staio devialo Trent'anni fa, velilicinque? Bisognerebbe sapere, adesso, chi fu il primo a piazzare sul letto del corso d'acqua questi blocchi di wlcestruzzolad occhio, nibali: han�no tutto l'uria dei medesimi manu�fatti che il Genio Civile o te Capitaneri.di l'orto affondono nei (Mirti por bloccare te mareggiate). E poi, chi da quel giorno comincio a ruba�re metri alle sponde sabbioso per quelle fondazioni che adesso si vedono affiorare dalla sabbia come scheletri messi a nudo, lombo sco�perchiate della stupidità umana. Già, lombo scoperchiate Questo luogo ne ha già viste, o meglio ha visto ouel che ne emergeva. Accad�de noi 35 quando dall'atra estremi�tà doi Soverato, quella di Sud-Ovesi straripò l'Ancinale. Questo luogo è sorto in una specie di scrigno, un piccolo golfo nel golfo di Squillace, un'anfiteatro naturale dolimimito dalle monta�gne e chiuso ai due lati da altrettan�ti torrenti Quando straripò l'Anci�nale la furia delle acque aveva già attraversato le montagne, devasta�to paesi come Serra San Bruno e Cardinale, attraversalo i cimiteri, trascinato poveri resti fino o vallo. Centinaia di braccianti, allora, lavo�rarono giorni per recuperare assie�me con i detriti quoti ammasso di scorie umano Ed audio molto più di recente, alla metà degli Anni '70, l'Ancinale aveva sofferto di una nuova piena cancellando un ponte, devastando colture Queste sono cose che racconta un soveratano, il orofessor Ulderi�co Nistirò. da molti anni studioso della materia. 1 toni sono sconsola�ti «Nessuno può pensare cho in un lerrilorio come queslo i monti od i baschi possano essere abbandonati senza che cicllaimente la furia detta natura non tomi ad abbattersi su di noi». L'estate scorsa, appena quindici giorni fa, Soverato ed il suoentroterra erationeitelegiorna-' li a causa di un fenomeni) apparen�temente opposto, t'infuriari) degli incendi. Forse mai come nell'agosto ^cor-, so l'enlroierra detta Calabria jonica ora stato cos�martoriato dal fuoco. Pirctnani? In qualche caso ò proba�bile; ma netta stragrande maggio�ranza te devastazioni orano dovute all'incuria dei proprietari, alla man�cata applicazione delle direttive sulla «manutenzione dei boschi» od alla semplice mancanza di guai die fnresùti, sacrificate ad una politica di risparmio che non poteva che condurre a questo. In quei giorni vedere telegiornali scatenati insila crocifissione del piromane era.co�me assistere al famoso «dagli all'un�tore» di manzoniana memoria. Ma a che servo adesso ricordare queste sciagure? Forse, a far notare come sull'antico letto dehòrrentc quello di cui l'acqua si è improvvisa�mente riappropnata * adesso sorga�no, o meglio sorgesseit» fino a ieri, uha trentina di villvuc, uncampeggio, ilpardieggiodi un concessiona�rio ir.uito soprawissu(ò a' fatica a crisi ed attentati mafiosi, i magfutzini di un cantiere navale rieha rilanciato l'economia del luogo e, naturalmente, i bungaldwsdelCamPCg^0;, •Sull'Ancinate, datt'altra parte, lo cose sono andate un po' diversa�mente, l.i le rive del fiume sono stato occupate da nuove colture, una serie ai famiglie a meta statali ed a metà contadine hanno trovato terreno (è il caso di dirlol per una nuova economia. Alle volte, un po' troppo nuova. Accadde una decina d'anni fa. forse qualcuno in più. A Catanzaro furono fermati dei ragazzi uno, figlio di un magistrato che nel cofano dell'auto portavano della maryuhana. Parecchia marijuhana. Tanta, che qualcuno s'insospettì. In breve: sulle sponde sottratte alle acque dell'Ancinale qualcuno si era messo a coltivare anche canapa indiana. I militi decisero di bruciare la piantagione e lo fecero in un giorno d'estate, bloccando il traffico in vista dol vecchio ponte in stile fascista elio conduce verso Ovest. I fumi si sparsero per l'inte�ro vallone, c'erano serissime perso�ne in divisa che ridevano senza motivo. Quella volta Soverato sco�pr�come le acque dei suoi torrenti oltre, che distruggere, potessero anche creare nuovo opportunità. Era diventato il luogo più sviluppato della Calabria pieno di turisti e di negozietti eleganti Il camping «Lb giaretravolto da acqua e fango, E straripato un tot lente a monte della Iona dove Mav�iratcorrcndo l'ultimo giorno di vacanza un gruppo di ditabili

Persone citate: Corrado Alvaro, Iona, Italia Soverato, Mirti

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Serra San Bruno, Soverato, Squillace