UN BARONETTO SUL PODIO

UN BARONETTO SUL PODIO AL LINGOTTO LUNEDr UN BARONETTO SUL PODIO Sir Neville Marriner e VAcademy ofSt. Martin Il; N patrimonio di oltre mille dischi registrati è vanto di poche orchestre. L'Academy of Sf Martin in the Fields è tra queste e per ogni periodo musica�le: barocco e classico, romantico e contemporaneo. Strabiliante, tan�to più se si pensa che il complesso, vivo e attivo benché non percepi�sca una sola sterlina dal governo inglese, ha soltanto quarantuno anni. Fu infatti nel 1959 che ven�ne fondato da Neville Marrìner, già violinista e poi direttore insi�gnito del titolo di baronetto. Oltre all'attività concertistica, la Academy svolge intenso lavoro didat�tico anche fuori Londra: lavoro che include iniziative multimedia�li (musica, pittura, danza, teatro, letteratura, mimo, marionette. E' bene sapere tutto questo, e farci magari un pensierino sopra, in attesa di ascoltare la Academy in occasione del festival Settem�bre Musica. L'occasione è fissata per luned�II alle 21 all'Audito�rium del Lingotto. Nel programma si identificano quattro momenti distinti, in una variegazione che serve a non far cadere neanche per un momento la tensione: si incomincia con una Ouverture («Le Ebridi, op. 26» di Mendelssohn e poi si prosegue con una Sinfonia Concertante (la poco eseguita opera di Mozart cataloga�ta come K.Anh.9); si passa quindi ad un Concerto assai impegnativo (quello per flauto di Ibert) e si finisce con una Sinfonia tra le più perfette, la Quarta di Beethoven. «Le Ebridi» sono ovviamente le isole scozzesi. Ad esse, durante un viaggio, si ispirò nel 1829 Mendels�sohn, fornendo una magnifica pro�va che trovò poi conferma, nel 1842, con la Sinfonia n. 3 «Scozze�se». La Ouverture è nota pure come «La Grotta di Fingal»; difatti l'idea base nasce dalla visione che il compositore ebbe nella grotta dell'isola di Staffa, con i suoi giochi di luci, ombre e colori fanta�smagorici. In una partitura mira�bilmente concisa, di pochi minuti, Mendelssohn lega la magia della leggenda a un descrittivismo fine e non di maniera, con un mirabile effetto di mare in tempesta che più romantico di cos�non si può. La «Sinfonia Concertante in mi bemolle» di Mozart è scritta per fiati e orchestra ed è, come sottoli�nea, Hermann Abert, «un derivato dell'antico concerto grosso tede�sco». La catalogazione di Ludwig von Kòchel la pone nell'Appendi�ce. Fu composta a Parigi nel 1778, a beneficio degli amici di Mannheim, che ne dovevano essere appun�to i concertanti: Wending al flau�to, Ramm all'oboe. Punto al corno e Ritter al fagotto. Il bel «Concerto per flauto» di Jacques Ibert porterà alla ribalta un solista di tutto rispetto come Jaime Martin. Spagnolo di Santander, ha mietuto successi ovunque e attualmente ricopre il ruolo di primo flauto della Academy of St. Martin in the Fields, della Royal Philarmonic Orchestra e della Chamber Orchestra of Europe. Al Lingotto avrà modo di sbizzarrirsi nella piacevole pagina, che sa legare camabilità e virtuosismo. Ad un primo tempo contrassegna�to da una struttura amabilmente dialogica tra flauto e orchestra segue un movimento lento fra il dolce e il trasognato; lo spirito parigino di Ibert, irresistibilmente attratto dalla brillante ironia, si scatena nel finale, che suscita sempre l'entusiasmo del pubblico. In chiusura di serata, come si è detto, la «Quarta» di Beethoven. A parte, merita ima sottolinea�tura l'iniziativa di Settembre Mu�sica a favore dei giovani iscritti al progetto Ragazzi del 2006. Il 13 alle 11, alla CAM (via Magenta 11 ) potranno partecipare a un incon�tro musicale formativo tenuto da Enzo Restagno. Esso servirà da introduzione a tre concerti, ai quali potranno partecipare gratui�tamente: quelli del 21 con l'Uri CaineEnsemble, del 22 con la Rai diretta da Luciano Berlo e del 24 con la Filarmonica di San Pietro�burgo diretta da Temirkanov. Info allo 011/4434407 oppure al sito internet www.comune.torino.it.' ragazzi del 2006. [1.0.1

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