L'Europa all'Opec; greggio a 28 dollari

L'Europa all'Opec; greggio a 28 dollari L'Europa all'Opec; greggio a 28 dollari Prodi: se non scende ci muoveremo. In Italia allarme gasolio Maurizia Mollnari inviato a VERSAILLES Doppio segnale dell'Europa all'Opec che si riunisce a Vienna: ammorbidisce i toni per favorire un compromesso sull'aumento della produzione del greggio ma con Ro�mano Prodi avverte che se il prezzo non incomincerà a scendere «potreb�bero esserci presto altre decisioni». Il comunicalo concordato fra i minislri economici e finanziari dei Quindici al termine della riunione informale tenuta al Trianon è stalo assai più moderalo delle bellicose dichiarazioni die lo avevano prece�duto. «Il livello del prezzo del greg�gio è una fonte di fortepreoocupazione ed i prezzi devono tornare ad un livello che preservi la crescila mon�diale» afferma l'Ecofin mail linguag�gio nei confronti dell'Opec è più pacalo di quello adoperato dalla Commissaria europea all'Energia, Uiyola de Palacio, solo quattro gior�ni fa a Strasburgo. Inoltre la de l'alacio aveva definito giusto un prezzo al barile «attorno ai 20 dolla�ri», il comunicato dell'Ecofin chiede di farlo scendere sotto i 28 dollari e il ministro delle Finanze francese, Laurent Fabìus, porla di «25-26 dollari» al barile. E ancora: la de Palacio aveva aspramente ammoni�to l'Opec a non sfidare l'Europa, ora l'Ecofin chiede ai SigfiViri del greggio ili «rispettare i loro stessi impegni» e guarda alla «necessità di un rinnova�to dialogo fra produttori e consumalori». L'ammorbidimento è dovuto secondo un funzionario della Coni missione che chiede l'anonimato alla fiducia dei 15 nella mediazione in torso in queste ore da parte dell'Arabia Saudita affinché l'au�mento delia produzione in agenda alla riunione di Vienna sia «adegua�lo», ovvero oltre i 500 mila barili. Non a caso l'Ecofin ha rinuncialo a annunciare in pompa magna r«inlervento congiunto dell'Europa sull'Opec» di cui il commissario agli Affari Monetari, Fedro Solbes, si era detto sicuro il giorno prima. Fabius non andrà a Vienna: «Presi�denza e Commissione avranno dei conlatti con i paesi produttori sin dai prossimi giorni» si limila a dire, ribadendo che è il momento della «collaborazione». Ma dietro i toni morbidi della diplomazia c'è stata una giornata di serralo confronto attorno al tavolo dell'Ecofin. La preoccupazione per y prezzo del greggio è alla perché i Quindici ritengono che ijuesta crisi del petrolio sia il primo vero test dell'Euro, uno shock estemo «asim�metrico» paragonabile a quello che invest�l'Ocddénie dopo la prima crisi petrolifera. «Una prova decusiva per la moneta unica» riassume un veterano degli Ecofin, osservan�do che «è questo il motivo per cui i minislri finanziari si sono occupali di greggio, tema che sulla carta compete ad altri». Il comunicalo di velluto cela dunque una determina�zione di ferro a battersi per far uscire l'Euro più forte dalla ballaglia sul greggio. Si spiegano cosi le parole del presidente della Commis�sione Europea, Romano Prodi, di ben altro tenore rispetto"al comuni�cato Ecofin; «E'chiaro che se non ci sarà una decisione dell'Opec coeren�te con le loro siesse affermazioni di qualche tempo fa avverte si dovrà elaborare una politica diver�sa e più attiva nei confronti di questa organizzazione». Ma questo è lo scenario dello scontro possibile, adesso invece è il momento di «spe�rare in un dialogo positivo perche nessuno ha mteresse a strappare il mercato, ad alzare i prezzi a livelli elevatissimi jier poi vedere un crollo successivo, lutti invece abbiamo un mteresse ad una strategia dei prezzi in quakhe modo concordala». «Ab�biamo mandato all'Opec un messag�gio fon/» e unito, poi si vedrà» conclude l'rodi, lasciando la porta aperta a «decisioni e passi». StU fronte interno l'Ecofin confer�ma il no della Commissione Uè agli sgravi fiscali e lancia un appello ai paesi dell'Unione iifiìnchè si prepari�no ad un attrito di lungo lenitine con rOi)ec, ovvero «auinentino la concorrenza e rilancino una politica di diversificazione nel settore ener�getico». Per il vicepresidente della Bce, Christian Noyer, lo shock petro�lifero non può essere assorbito con una politica monetaria lassista: «Ci sarebbe più inflazione, non più cre�scila». Durante la mattina l'Ecofin ave�va afirontato i nodi pratici dell'en�trata in circolazione della moneta unica prendendo due decisioni: no alla distribuzione al pubblico di banconote in Euro prima della data fissala dol 1 gennaio 2002 e no al diritto alla compensazione per ban�che e commercianti per i costi che dovranno sostenere nel foroire ai consumatori biglieiii e monete e nel 1 ritirare quelle nazionali. E' passata cosi la linea della Bce, coniraria alla proposta belga di distribuire in anti�cipo al pubblico quantità limiLate di banconote. «Ci stiamo occupando anche di casi delicati come come quelli degli anziani e degli handicap�pati ha concluso Fabius ma Euro e monete nazionali circoleranno in�sieme solo per due mesi a partire dal 1 gennaio 2002, non un giorno in piu, poi ci sarà solo l'Euro». rePaleirlapdnavntrina,icdctsp(t

Persone citate: Christian Noyer, Fabius, Laurent Fabìus, Maurizia Mollnari, Romano Prodi, Solbes

Luoghi citati: Arabia Saudita, Europa, Italia, Strasburgo, Vienna