Ma Mr Euro al vertice non si presenta di Stefano Lepri

Ma Mr Euro al vertice non si presenta NUÒVE TiNSIONrsULLATANCATCENTRALE EUROPEA Ma Mr Euro al vertice non si presenta Duisenberg assente dopo la polemica sul vuoto politico scenario Stefano Lepri SULL'EURO è maturata uno svolta, e colui che è, per sua stessa definizione, «mister euro» manca. Dov'era ieri Wim Duisenberg, presi�dente della Banca contralo eu�ropea, invoce che alla riunio�ne dell'Eurogruppo (i ministri del Tesoro dell'area euro)? Era a migliaia di chilometri di distanza, a Calgary in Canada, o per meglio dire in una locali�tà delle montagne rocciose, Spruce Meadows, nota soprat�tutto per le sue manifestazio�ni ippiche, una delle quali si era per l'appunto appena con�clusa. Naturalmente Duisenberg non era li per i cavalli (la sua passione risulta soprattutto il golf) ma per una tavola roton�da a cui ha pronunciato un discorso. Ma era davvero cos�impor�tante una tavola rotonda in Canada, per farsi rappresenta�re dal vicepresidente Chri�stian Noyer alla riunione in cui per la prima volta si allude a possibili interventi sui mer�cati valutari a sostegno del�l'euro? «Era un impegno già preso da tempo che non si poteva cancellare» è la cortese e laconica risposta di Manfred Koerber, il direttore delle rela�zioni pubbliche della Banca centrale europea. In questi giorni, Duisenberg gira come una trottola da una parte al�l'altra del mondo; sarà lunedi con gli altri governatori delle Banche centrali a Basilea, mar�ted�al Parlamento europeo. Nemmeno dai funzionari della Banca centrale europea si riesce a farsi spiegare che cosa fosse effettivamente la «Spruce Meadows Round Ta�blet. E il «messaggio di fiducia nell'euro» che nella concorde opinione si doveva dare ai mercati già scettici, non pote�va essere rafforzato dalla pre�senza del numero uno della Bce? Nelle chiacchiere di corri�doio a Versailles, si riparla di tensioni, di arrabbiature. Si parla perfino d�una fine antici�pata della presidenza Duisen�berg (sulla carta in carica fino al 2006, secondo l'«accordo tra gentiluomini» sempre ri�masto segreto, presumibil�mente fino al 2002). Tira forse aria di scaricabarile per la crisi dell'euro, tra i governi che spesso parlano a vanvera e la Banca centrale che spesso non è capace di farsi bene capire. I politici dopo aver combi�nato molti guai, una autocriti�ca l'hanno fatta, con le parole dol comunicato di ieri cho non fanno fare bella figura al can�celliere tedesco Gerhard Schro�eder. Il progetto francese per rafforzare i poteri dell'Euro�gruppo, più volte annunciato, non si è ancora tradotto in realtà. Dall'altra parto, Dui�senberg a torto o a ragione viene preso come fautore del�l'idea diffusa negli ambienti finanziari della Germania che la Banca centrale europea farebbe benissimo il suo me�stiere se i politici si disinteres�sassero completamente della moneta e del cambio. Si è soiTipro avuta l'impressione che gli interventi sui mercati preferirebbe comunque evitar�li. Tra questa idea, quella opposta assai popolare in Fran�cia che i governi dovrebbero avere maggior potere, e quella intermedia che auspica una più rapida crescita di istituzio�ni politiche capaci di dialoga�re con la Bce, l'Europa non riesce a trovare un proposito comune. Non da ieri l'intesa è che per eventuali interventi sui mercati valutari la decisio�ne debba essere concorde ma che poi l'attuazione, in modi tempi e quantità, spetti alla sola Banca centrale, anzi prati�camente alle Banche centrali nazionali dei paesi buro. Ma le sfumature sono tante, e i mer�cati lo sanno. E che ha detto poi di tanto importarne Duisenberg a Spru�ce Meadows (lettoralmenie «prati dell'abete rosso») nelle Montagne rocciose? Parlando dol «ruolo intomazionale del�l'euro», il presidente della Bce ha riaffomiato alcuni capisal�di della doltrina prevalente tra i banchieri centrali: per esempio che «la velocità con cui si svilupperà il ruolo del�l'euro come moneta interna�zionale dipende soprattutto dalla fiducia doi mercati nella sua stabilità» e che a uuesto scopo è essenziale «cne la politica monetaria della Bce resti impegnala a garantire la stabilità doi prezzi». «Il nostro obiettivo è di mantenere prezzi slabili nel�l'area dell'euro e non di porseSuire un obiettivo nel ivello el cambio», ha detto, «nolla nostra strategia, il cambio del�l'euro ò il risultato delle politi�che economiche attuali e atte�so nell'area dell'euro, e degli sviluppi economici sia nel�l'area euro che all'osterò». Va�le a diro che i mercati si comportano in modo raziona�le e che occorre convincerli con concreti mutamenti di politica. Lo staff del presidente Bce ieri ha parlato di «impegni presi in precedenza» Nei corridoi di Versailles si sono moltiplicate le voci su un ritiro anticipato dalla carica

Luoghi citati: Basilea, Canada, Europa, Germania, Versailles