Le italiane strade d'America di Giorgio Boatti

Le italiane strade d'America Le italiane strade d'America «Son of Italy», come il manovale-scrittore Pascal D'Angelo scopr�il Nuovo Continente ALTRO che strado d'Ameri�ca lastricate d'oro: por il giovane abruzzese Pascal D'Angelo, ( he lavora assionu al padro e a squadridi compae�sani a costruirle, squadrando �blòcchi che vanno a formar': il selciato dolio grandi ovenues d�New York, le strado sono di pioira Pietra dura, posante, faticosa. Padrona osigonlo di f-;ioniaU: ch'�iniziano (filando è ancora buio o finiscono nelle stamberghe di Litt�le iiaiy dovi: a sera si rifugiano le squadro di omigronti, sempre ag�grappati al proprio nucleo regiona�le, al gruppo giunto assieme dolio stessa paese e che condivide fati�ca e speranza ma, soprattutto lo stessa lingua: 'Noi contadini in un Paese straniero scriverà u'An�golo ci attaccavamo disperata* mente j;li imi egli altri. Vìvere separati da parenti o amici, o lavorare da soli ci spaventava tutti, giovani e vecchi, l'orcio preferivamo sopportare un boi po' di sacrifici piuttosto che stoccorei o soltanto pensare di sbuxw* ci...». La i oso urabilionte è »Son of Italy» lo storia della sua scoperta dell America solo ora tradotta in italiano ila una biavissima Sonia Pendola por lo edizioni di un piccolo coraggioso editore salornitono. Pascal D'Angolo la racconta m un inglese dumo forte. Usa una lingua nuova, appresa con Btupefacente talento, comò faranno al�tri emigrati italiani do Carnevali a Ponunzio a Di Donato rubando oro al sonno Serbando in monto liparoli' dio sento ri.suonuro nello strado. Scrittori da un libro solo perché quello che hanno da racCOntorè e una sola storia: il loro sradicamento dalia terra natalo e rimpallo con un nuovo, durissi�mo mondo Bpopoa pagate con fatica indici�bile non a caso molli di loro scompoiono giovani e non fa ecce�dane neppure D'Angolo che, emi�grato •.(•(luimno poi l!)IU 110^11 Usa, vi muore noi marzo del 1032 dopo ùvùT conosciuto un biovissìmo huccosso o aver visto il proprio talento riconosciuto da critici dol New York Hook Reviow, Sulurduy Review of Lileralure. New York l-.v(:nii u Post. E, cosa ancora più incrod bilo, il suo libro non solo viene pubblicato noi 1924 da una delle più importanti caso oditrici di Now York ma 0'Angolo viene coinvolto da Sinclair Lewis, pre�mio Nobel nel '30, nelle letture ( ho il popolare autore di «Strada maestra» tieno davanti a platee vastissima e plaudenti. In un conp senso D'Angolo in questi roadings fa da spalla aU'impareggiabilo maestro: offre mo�menti d�surroalo dìvoriìme.ilo con i suoi «blathorskiie», vaio a diro dogli sproloqui noi corso dei quali gioca con il suono dolio parole, lo compone in una specie di alluvionale successione d�ver�bi, modi d�dire, slang, doppi sensi, fraiiiiondiinonli catturati da chi alla lìngua inglese ci arriva da emigralo, l�dunque l'ha scrutata conio fosse la muraglia checinfìo la fortezza da conquista�re o poi, con infinita pazienza, ha trovalo dentro la sua apparento imprendibilità il varco che consen�te d�afforruro suoni, significali. Adìfforonza di molti emigranti capitati all'inizio dol secolo in America D'Angelo sa leggero e scriverò; ha imparalo nella scuola del paesiilo d�Introdacqua, nei pressi di Sulmona, dove ha vissu�to assioma alla famiglia nìiiu a ciiiundo il {ladro contadino non leclde di lonlaro l'avventura. Con la nuova lingua che ha appreso inizia in «San of Italy» a raccomaro il paese che ha lasciato: l'im�pressione è quella dello scavo. Penna la sua piantala nella roccia del ricordo a osirarv�perso�naggi (il vecchio folle colpito dalla fólgore un attimo dopo aver rifiu�tato riparo, sotto un diluvio, il ragazzo e sua madre), luoghi mai più rivisti («il villaggio dove sono nato è un gruzzolo d�pietre, abbarbicato in cima a una bellissi�ma vallala a cui fanno da sfondo le spoglie cime bluastre della Ma�iella»). Alla fine il padre decido d�andare in America: «Aveva toma�io di migliorare le nostre condizio�ni d�vita prendendo in affilio due grossi appezzamenti di tenreno coltivabile. Per un'intera stagione ci s�era ammazzato d�fatica dall'alba ul tramonto. Non aven�do denaro sufficiente por saldare la prima scadenza del pagamento era stato costretto a prenderne a prestilo...». In realtà andare in America non è affatto una scella. «0 ruba�re o migrare», anche se brutale questa raltemalìva emersa in Par�lamento durante il diballito sulla legge varata da Crisp�per discipli�nare un esodo ftutos�sempre più massiccio, coinvolgente sempre di più le regioni del Meridione. L'Amenca, per i più poveri, sono gli Stati Uniti come ha spiega�lo Anna Maria Martellone nella sua vastissima ricostruzione stori�ca dedicata a «Una little Italy noirAtene d'America». Un libro dove, prima di soffermarsi sulle vicende della comunità italiana emigrata a Boston, delinea la va�sta, complicata geografìa dei par�tenti: «Non erano le province più popolose a dare maggiore emigra�zione ma le più povere... Non a caso abbiamo parlato di province e non di città; perché l'emigrazio�ne italiana non è fenomeno di città ma della campagna... i primi a partire non furono quindi i più mìseri ma i piccoli proprietari e affitiuari de la Basilicata, del Sa�lernitano, dell'Avellinese, del Mo�lise». Un esodo che, a sua volta, s�divide in due affollale ramificazio�ni: «Chi aveva più denari andava neirAmerica Latina, perché li le prospettive economiche erano mi�gliori, più facili la lingua e l'ambieniazione, maggiore il numero dei compaesani... Chi aveva poco denaro andava negli Slati Uniti, perché il biglietto costava meno, perché era più facile trovare lavo�ro nell'industria e questo voleva dire denaro subito, paga settima�nale». Lavora pesante e durissimo che sogna per sempre. «Venne all'appuntamento scrive Cari van Doren, il redattore d�"The Notion" che tra i primi intuisce il talento di D'Angolo portandosi dietro i segni delle sue fatiche. Mi accorsi che di sicuro aveva freddo efamo...». Sotto gli occhi van Doren ha la lettera con cui l'omigranie (neppu�re lui stesso sa ancora di essere un vero scrittore) ha accompagnato il suo tosto: «Liberatomi della mie catone. Datemi un'opportunità prima che il freddo, la pioggia e infiniti altri stenti finiscano di minare la mìa salute fisica e mentalo facondo di me un mostro. Datomi un'opportunità prima che sia troppo tardL..». . DA LEGGERE Pascal D'Angelo Son of Italy traduzione e note di Sonia Pendola Ediàonl il Grappolo, S Eustachio di Mmi nio') Severino (Salerno), 1999 Anna Maria Martcllone Una little Italy nell'Atene d'America 'i-"l.,f(Jilori. Napoli 1973 Uno scorcio del quartiere di Little Italy a New York LUOGHI COMUNI Personaggi e memorie dell'Unità d'Italia di Oreste del Buono e Giorgio Boatti (gboatti@venus.it)