Roncalli, precursore di Tor Vergata di Igor Man

Roncalli, precursore di Tor Vergata UN PONTIFICATO DIFFICILI CHE SEGNO'-UNA SVOLTA NELLA STORIA DELLA CHIESA Roncalli, precursore di Tor Vergata Inflessibile e misericordioso, come Wojtyla memoria Igor Man IL segretario di redazione, Monlesperelli, aveva spedi�to nella notte il giovanissi�mo Enrico Zanetti affinché facesse la fila in San Pietro, per conto dei due sommi invia�ti: Paolo Monelli e Vittorio Gorresio, si che potessero en�trar fra �primi nella Basilica. Giulio De Benedetti, il mitico direttore della Stampa, era lull'allro che un papista ma la morto di quel «Pontefice anomalo», di quel «grande vec�chio visionario», l'aveva tocca�to. Tutti mobilitati: da Luigi Salvatorelli che nobilmente scrisse di Giovanni XXIII da f;rande storicoaico a Carlo Ar�turo Jemolo che ancorché sinteti�camente notaro�no la consonan�za di fede che accomunava due Pontefici al�l'apparenza in�conciliabili: Pio IX e lui, appun�to, il «Papa buo�no». De Benedetti non dava mai l'imbeccata alle firme che sceglieva per «coprire» questo o quell'accadimento, ma una volta tanto fece eccezione: questo ch'è morto non è un Papa come gli altri, c'è chi lo ama e sempre lo amerà e chi lo detesta per un suo protoso «progressismo», diceva ai suoi inviati come se ragionasse a voce alta. E gli inviati, i cronisti persino Paolo Monel�li che di accadimenti storici ne aveva raccontati unti •, erano emozionati. Le porle della Basilica ven�nero aperte alle 8 del mattino: i primi ad entrare furono i vicini di casa di Giovanni, quelli di Borgo che avevano vegliato, in tanti, nello notti di quel giugno tiepido del 1963 che precedettero la mor�te terrena del Papa. La fila era ordinata, vigili urbani in divisa bianca e guar�die papaline badavano che nessuno pestasse i talloni di chi gli camminava avanti. Lo strascicar dei passi era l'unico rumore (discreto) ad attraver�sare San Pietro e il suo odore: una mistura di lacrime, sudo�re, incenso, fiori, cera. Altissimo é il catafalco pres�so l'altare maggiore del Berni�ni. Lassù giace il Papa, avvol�to nella «divisa» delle grandi occasioni: i\ fanone, la veste liturgica antica di otto secoli ch'è una doppia mozzelta di impalpabile seta rossa con strisce bianche e orli dorali, sotto cui appare la ricca gon�na bianca, le pantofole di velluto rosso ricamato d'oro. Le mani grassottelle di Gio�vanni, sempre in movimento a sottolinear discorsi e bailute, sono ora incatenate all'im�mobilità da un rosario: lo stesso che l'ha accompagnalo dal seminario all'ora ultima. Che strano, sussurra Gorre�sio, non ti paro che papa Roncalli da morto non sia molto diverso da come lo vedevamo da vivo? E' vero, dico non senza stupore, sombru che dorma tranquillo ep�pure hu avuto quattro lunghi giorni d'agonia massacrante Tuttavia a ben guardare, sog�giunge Gorresio. qualche diffc' renza si nota: il abbro supe�riore sul lato sinistro ò comise avesse codino. E, poi, il colore del viso, quasi grigio o lo ombre nere sotto gli occhi. La morte aveva bistrato le occhiaie del Papa ma quello occhiaie erano lo stosso dei minatori di Marcinelle coi qua�li avrei ripercorso il calumino della tragedia, e quegli operai (italiani) del carbonibelga avevano tulli il santino di papa Giovanni sul cuore. De) resto, ancora sei mesi fa, al Cairo, nel vasto Khalnkalil. il quartiere-bazar, le vecchie fo�to ili papa Giovanni e di John Fitzgeruld Kennedy le ho viste nella bottega dell'antiquario Boutros: sono li dalla crisi di Cuba e nessuno mai le toglie�rà Naturalmentisorridono, sia JFK che papa Giovanni. Ali, quel sorriso del «Papa buonoi tenero e ironico insieme; colpiva il tuo cuore corno una freccia buona, e li sentivi (magari un attimo solol felice, chissà poi perché. Neil estate del 1957 sbarca�vo a Venezia dal supercaccia San Marco, di ritorno da una lunga crociera negli Stali Unili. A Venezia il San Marco avrebbe ricevuto la bandiera. Il comandante, Giannino Can�ni, marinaio vero e amico protettivo, volle portarci, io e Mariarosa (mi aveva raggiun�to insieme con tutte le fami�glio dei marinai del San Mar co) dal Patriarca: «Un perso�naggio» Ero in divisa du te�nente di vascello poiché Canlù aveva uccellato il giornali�sta a bordo ma non in borghe�se. Militare?, mi chiese il Patriarca. No. giornalista. «Che bel mestiere sorrise e sembrava, chissà perché, feli�ce -, luvoro impegnativo, d'ac�cordo, gravido di res lonsubilita ma è il trionfo della libertà: viaggiare ti avvicino ulla terni e sulla terra gli uomini soo sempre da scoprire. Quanti tesori di bontà nel mondo». Ci/si parlò Giovanni e, quindi, ci benedisse o infine volle trattenere le mani mie e di Mariarosa fra lo suo, forti e pur soffici mani, avvolgenti come una carezza del nonno «Gli avete fatto simpatia", disse poi Giannino Cantù, «e non accade spesso; c'è un uomo di ferro sotto quel som so ingenuo». Un uomo di ferro, certamen�te. Che tuttavia sapeva piegar�si sotto lo mani possenti ili colui al quale oijli sempre guardava (e con cui colloquia�va comò in trance, prima d'addormentarsi) per trarne ispirazione. E conforto Fu quello di Giovanni XXII! un papato difficile, di sofferenza poiché non pochi, dentro e fuori del Vaticano, tentarono di sbranarlo per ridurre il Concilio Valicano li a un mero «fallo interno». Invece fu lu svolta. Con quelle sue braccia contadino spalancate al mon�do, alla vita, al dolore, alla tenerezza, ai polenti e ai mise�rabili, ai liberi e ai carcerati. Giovanni apri ulla Chiesa una nuova stagione. Della tonale son testimoni �giovani di Tor Vergata e quelli che ancora verranno a Roma: per sentirsi gioiosamente compresi dal vecchio Wojtyla che. al pari di Giovanni, è un sacerdote in�flessibile («conservatore»!, al�l'antica, ma al tempo stesso un nonno clemente e miseri�cordioso. C'è chi lo amerà sempre, e chi lo detesta per il suo «progressismo» Colpiva il cuore come una freccia e per un istante ti sentivi felice 1 suoi oppositori tentarono invano di ridurre il Concilio a un «evento intemo*

Luoghi citati: Cairo, Cuba, Marcinelle, Roma, Stali Uni, Venezia