I naziskin gelano Cernobbio

I naziskin gelano Cernobbio I naziskin gelano Cernobbio Inni e cartelli contro il «mondialismo» tovUotCERNOBBIO «Juden. raus!». Lo slogan, agghiacoiante, rimbomba sulle rivo del lago di Como, u mono di un chilòmetro d�distanza da villa d'Este, mentre, ul workshop AmliniM'Ui, parla il presidente del Consiglio (ìiuliuno Amalo. Nessuno, nommono Shimon l'eros, londor storico del luburisino israolianu. si accorgo di quan�to uvvinnti sul lungo lago, dovn lo forzo di pulizia hanno uilotato lo «lesto rasato». Eppure, l'ìncursìono dot «I-'ronto Vonelo naziskin» sogna la prima cunlostaziuno noila sloriu dd workshop Ambrosottì, upputitumontu simbolo della classo dirigente d'Italia e non solo. Quel che stupisco d�più, poi, 6 cho lu protosta non arrivi dal •popolo di Sentilo*, lu sinistra scesa in piazza a Davos o a Genova, ma all'ultradestra; i -uni giovani in t-shirt nero, capelli rasali, braccia tatuate, i più con gli occhiali scuri. In fondu al mtnicorteo, por la voritii. ci sono quattro «reduci» Idue uomini o duo donnei vicini ai sessanta, bandiere con il fascio littorio, la scritta «libertà e fasci�smo» al vento. Chi sono? Inutile far domando. «Girato al largo» replica un norboruto del servizio d'ordino. L'ordino di scudoriu, infuni, è di non parluro con �giornalisti. Bastano gli slogan: «mondialismo usuraio», «ìa giuventù fascista non ha scordato, lo bombo amoricano in questo Sta�lo». O il volantino-documento, dal titolo: «No alla globalizzuzìono nimuli.ih:.t.i.. dove si inneggia alla lolla «contro il mondialismo globulisUl ed il lllii-I .ilr.iml alisinn per ossero prolugonisti doi nostro dettino». Stanno sulla riva per un'ora o poco più le toste rasate, trn la curiosità dogli abitanti d�Cernob�bio e il cipiglio duro della polizia in assetto da battaglia. Un'ora passata a gridare davanti al lago, la rabbia contro «le oligarchie finanziario o plutocratiche palesi (l-iin. Banca Mondiale, Muitinuziunalil e semìoccullo ITriluteral. Cfrl che puntano al dominio e al controllo del mondo», Ma è un'ora ben spesa, so si considera l'eco cho i mass-media riserveran�no a «Verona naziskin» (cos�reci�ta lo strisciano di codal che ha violato, per prima, il santuario di Cernobbio. con un linguaggio che mescola temi e toni un tempo cari all'ultrasinistra con rintolleranza razzista. «Questo Veneto sospira amara Marina Salamon imprenditri�ce del Nord Est è come il Texas. I bambini crescono bene, poi a 14-15 anni arrivano troppi sol�di». Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione, non s�scompo�ne di fronte a un'ultradestra che vuol cavalcare la battaglia contro la mondializzazione. «Tutto que�sto non mi imbaiazza replica perché questa gente non ha nien�te a che fare con noi. Non è una nostra compagnia, c'è assoluta incompatibilità con le masse che si stanno preparando per l'appun�tamento di Praga». Eppure, il leader di Re riconosce che in Italia c'è spazio per un disagio a destra. «Del resto commenta anche l'alleanza tra Forza Italia e la Lega nasce dall'ambizione di convogliare verso un conflitto orizzontale, basato su una visio�ne inquinata del localismo, il conflitto verticale, cioè lo scon�tro di classo». Il più serafico, al solito, ò Alfredo Ambrosetti, il demiurgo del workshop. Spaventato dalla contestazione? «Non me ne sono nemmeno accorto», confessa. «La nostra formula è basata sul dialo�go, sul flusso di idee che deve percorrere la società aperta, sen�za preclusioni. In questo senso mi sento un volteriano». |u. b.l Tensione nella zona del convegno tra «Faccetta nera» e cori antisemiti mu "-JSB" feYENETO FRONTE . 7 SHNHEAD8 X aìf» T Il corteo naziskin di ieri a Cernobbio

Persone citate: Alfredo Ambrosetti, Fausto Bertinotti, Marina Salamon

Luoghi citati: Cernobbio, Este, Genova, Italia, Praga, Texas, Veneto, Verona