Dolce vita a Berlino, dove i viali sono infiniti

Dolce vita a Berlino, dove i viali sono infiniti COSI' E' RISORTA L'ORGOGLIOSA CAPITALE DEL REICH Dolce vita a Berlino, dove i viali sono infiniti REPORTAGE Anacleto Verrecchia HO visto Berlino quando era ancora un mare di macerie. La città aveva subilo centina�ia e centinaia d�bombarda�menti aerei, senza conlare quelli terrestri, ed era quasi totalmente distrutta. Chi percorreva a piedi certe zone, soprallullo quelle dol centro, aveva la sensazione di esse�re in un mondo silente e morto. Su quella che era stala l'oigogliosa capitale del Reìch sembrava che si fosse abbattuto il diluvio universa�le: uno spettacolo da Dies irne! E io ho visto anche costruire il famigerato muro di Berlino. All'al�ba dd 13 agosto 1961, fui tra i primi ad accorrere alla Porla di Brandebuigo per vedere che cosa stesse accadendo. Ebbi anche la temerarie�tà, o l'incoscienza, di attraversare la striscia neutrale e di recarmi, tra infiniti controlli e in mezzo a soldati armati fino ai denti, nel settore orientale della città. Drammatiche e indimenticabili le scene di dispera�zione della gente. Lungo il viale Unter den Unden, la folla veniva malmenata brutalmente da giovina�stri con una fascia al braccio: erano i nuovi redentori Di tutto questo, ora, a Berlino non esiste più nemmeno il ricordo. La città è risorta e il muro che In divideva in duo è scomparso. Fa un cerio effetto attraversare libera�mente la Porta d�Brandeburgo, un tempo presidiata come un avampo�sto di guerra dagli arcigni miliziani del regime comunista. E dove è finito 1 orgoglio bellico dei russi, che nel 1945 piantarono la bandiera sul Rcichstag? Schw^l ovendelta ddla storia: oggi Berlino è piena d�russi che suonano e cantano non più in segno di gloria, ma per chiedere l'elemosina agli angoli delle vie. Berlino scoppia di vitalità. Per�correte il Kurfurstendamm, la via più elegante e movimentata del settore ocddenlde, e ve ne rendere�te subilo conto. Ma anche il settcre orientale, in appena un decennio dalla caduta del muro, è stalo rimes�so a nuovo, specialmente nei quar�tieri del centro. Lo si voglia o no, Berlino è destinata a diventare, e presto, la irima città europea. Per certi versi o è già. E dove esiste una simile planimetria, con viali alberali che non finiscono mai e sono più larghi di una piazza? Qui lutto è stalo costruito senza risparmio di spazio, e i parchi pubblici hanno le dimen�sioni di una dtladina. Il rumore del traffico, se paragonalo a quello del�le nostre città, suona quasi come una carezza per l'orecchio. Ma se proprio cercale il silenzio assoluto, potete passeggiare in qualcuno dei tanti parchi. Nd Tiergarten. per esempio, dove gli scoiattoli e altri animali selvatici scorrazzano a loro piacimento. Spesso vengono anche a giocare vicino ai vostri piedi, spiegando una grazia incomparabi�le. Chi non riusci a trovare pace nei boschi di Berlino e a domare il demone della morte-che. gli uigeva dentro fu il poeta Heinrich von KleLst. Il 21 novembre del 1811, si uccise con un'amica sulle rive del Wannsee, dove è anche sepolto. La pietra sepolcrale reca un verso del Prinzvon Hamburg: «Ora, immorta�lità, sei tutta miai». Invece sulla larga d�lepio che addila il sepolcro ai passanti si legge: »Qui cercò pace/ L'anima sconsolala del poelay Abbi dunmie rispetto per la natura. Che qui lo accoglie amorevolmente». Stringe il cuore. Non cosi la tomba di Federico 11 il Grande a Potsdam, pochi chilome�tri da Berlino, che il turista collo deve assolutamente vedere. Come compagnia nell'aldilà, il sovrano preferi quella dei suoi cani, in mezzo ai quali è sepolto. E nel parco, all'aperto, non in quolche angolo del castello! Una semplice lastra di pietra, senza sfarzo e senza retori�ca. Soltanto il nomo: Friedrich der Grosse. La slessa cosa farà, un secolo dopo. Wagner. Audio lui è sepolto in un parco e ancl.e lui e accompagnalo dal suo cane, la cui tomba reca la scrina: «Qui riposa e veglia Russ di Wagner». Ora. però, ritorniamo a Berlino città e andiamo ad ammirare, nel musco egizio di Chorlottonbuig, il superlxi ritratto della regina Nefcrtiti. E' stalo definito il più boi volto del mondo, e infatti la sua bellezza vola al cielo. Un gruppo di donno olandesi, atticciate e con il sedere a pomodoro, guarda con somma invi�dia il collo e te sembianze della regina nilotica, in cui il genio della spede volle forse rappresentare il non plus ultra ddla bellezza femmi�nile. Però non la lasciano tranquil�la. Prima fu portala dalle rive del suo Nilo a quelle della Sprea. Quan�do poi i tesori della cosiddetta Isola dei musei furono messi al riparo dai bombardamenti della seconda guer�ra mondide. lei fini da una parie e il marito Amenofi IV Ekhnalon da un'alira. Ora rischia di trovarselo di nuovo accanto, porcile si vogliono riportare nel Pergamon Museum tutte le antichità egizie die c'erano prima della guerra. Nefertiii com�presa. Ma siamo sicuri cho la cosa le faccia piacere? Una donna cosi do�vrebbe essere per Utili e per nessu�no, come una divinità. Metterle l'anello al dito p un marito accanto significa involgarirla o banalizzar�la. No, quel vallo devo suro a se e perse. Anche nel Pergamon Museum c'è qualcosa cho mozza il fiato: il celebre altare di Pergamo con il meraviglioso fregio della gigantotnachia. Tenete gli occhi .dibassati mentre entrale netta grande sala e poi ridetteli quando siete di fronte all'altare: vi costerà fatica trattene�re un grido di meraviglia. Ricordo quello che mi disse, tanti anni fa. un guardiano, sotto la cui berretta si nascondeva un cervello fine e colto: «Una volta giravo il mondo, ma ora non posso neppure uscire dalla mia città, divisa in due da un muro. La mia unica consolazione è di contem�plare questo altare. Cosi sogno di essere libero, anche se in redtà sono prigioniero. La contemplazio�ne estetica non solo ci esalta, ma è anche una via di redenzione, come dice un filosofo». Saltiamo i millenni e veniamo alla vita dei nostri giorni. Il modo migliore per conoscere ima citta è quello di girarla a piedi e senza una meta prefissala. E' vero che Berlino ha distanze tali cho metterebbero a dura prova anche un legionario romano, però ci si può limiiare al contro. Già percorrere il Kuifiirsten damm nella parte occidentale e VUnterden Linden in quella orien�tale è sufficiente per avere un'idea della città. 1 cattò, i ristoranti, i locali di divminienlo? Ce ne sono tanti che ognuno può scegliere quel�lo che più gli aggrada: mangiare costa più o mono come in Italia. Mollo meglio, almeno por me, passeggiare nei parchi pubblici, di cui Berlino è ricca. Ma la grande attrazione dei berlinesi, ora, e l'ele�fantino nato nollo zoo del settore ocddenlde. La madre, non si sa per quale discordanza nel suo cervello, non lo vuole riconoscere. Cosi il piccolo ha adottato o, meglio, e sialo adottato dai guardiani. E se qualcuno di loro smette di passareli la mano sulla testa, lui allunga la proboscide e lo richiama al suo dovere di carezzatore. Raronientc ho visto qualche cosa di più tenero e piacevole. —LA CITTA* SCOPPIA Dl VITALITÀ: BASTA ATTRAVERSARE IL «KURFURSTENDAMM». LA VIA PIÙ ELEGANTE DEL SETTORE OCCIDENTALE PER RENDERSENE CONTO Immensi i parchi: nel «Tiergarten», gli scoiattoli e altri animali selvatici scorrazzano a loro piacimento. Spesso vengono anche a giocare vicino ai visitatori, spiegando una grazia incomparabile L'AMBIENTE b Generalmente i borii nosi sono aperti, spiritosi, gentili e ospitali. Non mancano neppure I tipi originali, che ricordano un po' quelli viennesi. A Bellino lo straniero si trova a suo agio, forse più che in qualsiasi altra città tedesca. Anche l'aria è buona, tanto che tutti parlano di "Deriiner Luft», aria di Berlino. g n bicicletta nei viali senza fine di Berlino, la capitale tedesca destinata a diventare la prima città europea (foto di Roberto Apostolo). A destra: il padiglione circostante la Nationalgaleric

Persone citate: Anacleto Verrecchia, Friedrich Der Grosse, Hamburg, Linden, Luft, Pergamo, Quan, Roberto Apostolo