Boschi: «L' avvertimento russo? Ecco perché non è attendibile»

Boschi: «L' avvertimento russo? Ecco perché non è attendibile» IL DIRETTORE DELL'ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA Boschi: «L' avvertimento russo? Ecco perché non è attendibile» Gabriele Beccaria PROFESSOR Enzo Boschi, lei è direttore dell'Istituto nazionale d�Geofisica. Un altro professore, il russo Oleg Viktorovic Martynov, dell'uni�versità di Tuia, sostiene di aver avvertito anche il vostro cen�tro sull'imminenza dot terre�moto in Piemonte e di non aver ricevuto risposta. Ha qualcosa da rimproverarsi? «Assolutamente no. Noi rice�viamo in continuazione sedicen�ti previsioni, ma purtroppo nes�suna si è mai dimostrata attendi�bile». Neanche questa? Eppure il suo collega russo dice di avere raggiunto una preci�sione senza precedenti. E di avere indicato il giorno. «Provedere un sisma significa essere in grado di specificare la zona esatta che verrà colpita, l'intensità dell'evento e il mo�mento. E' sufficiente una picco�la indeterminazione per rendere l'annuncio inapplicabile dal pun�to di vista di una mobilitazione dello Protezione Civile. Prendia�mo una regione come il Piemon�te: com'è pensabile paralizzare un'intera regione oppure una zona, con città, industrie, ospe�dali, infrastrutture, evacuando la popolazione, se manca quella precisione assoluta?». Quindi, sta dicendo che è sempre e comunque impos�sibile sapere quando arrive�rà una scossa? «Si. Ci sono tanti centri e universi�tà che studiano il problema in lutto il mondo, ma ripeto nessuno è riuscito risolverlo. Semmai possiamo elaborare in�formazioni ancora piuttosto gene�riche, cho non possono certo essere utilizzate por sgombrare una popolazione». Di che tipo? «Chiunque conosca i valori di sismicità di un'area può definir�ne il tasso di rischio e stabilire te probabilità di futuri terremoti, ma non è in grado di prevederne la magnitudo, né tantomeno il momento. Può invece mettere in guardia perché vengano messe in sicurezza case ed edifici. In Italia, da questo punto di vista, c'è tanto da fare». Ma, per un momento, non prende in considerazione la possibilità che la tecnologia di Martynov rivoluzioni dav�vero tutto? «Insisto: non servono avverti�menti generici. Provocano sol�tanto inutili polemiche. La ricer�ca scientifica ha te suo regole da cui non si prescinde. Se mai si riuscisse a inventare un nuovo metodo di previsione, allora lo si dovrebbe pubblicare nelle rivi�sto scientifiche specializzate per consentire ai cotleghi di lutto il mondo di valutarne la validità. Se invece faccio il misterioso, mi avventuro nel campo antìscienlifico della profezia». Almeno Martynov ha prova�to. Perché voi scienziati non riuscite a dire quando colpirà un terremoto? «Per o slesso motivo por cui nessun economista ha sapulo calcolare le flutluazioni di Borsa delle aziende della 'New Economy' o nessun slalislico gli andamenii dell'Aids in Africa. In questi casi, come con i lerremoli, ci si trovo di fronte ai 'sistemi complessi": sono fasci di parame�tri e variabili che spesso non conosciamo se non imperfetta�mente o ai quali non siamo in grado di attribuire dei valori. Basta una variazione, anche mì�nima, perché tutto cambi. Ecco perché nessuna disciplina che studia i "sistemi complessi' come l'economia, la biologia o la meteorologia riesce a stilare previsioni attendibili. Quanto al meteo è un'eccezione solo apporenlo: ol massimo si può sapere che tempo farà tra quallro-cinquegiomi. Ebasta». Quando si verrà a capo di i questo puzzle? «Non si sa. E c'è anche chi dice mai. Non si deve dimeniicoro che esiste un'ulleriore difficol�tà, di tipo pratico. L'origine di un terremoto si trova trai lOei 25 mila inelri di profondità e quindi è inaccessibile all'osser�vazione. Noi dobbiamo limiiarci allo studio dei Kismogrammi. cioè dotte onde generate. Inve�ce dei dati di prima mano abbiamo a disposizione solo gli effetti». Come può difendersi, allo�ra, chi vive in zone a ri�schio? «Vivendo in caso adeguate alla sismicità della zona, secondo le disposizioni della logge dnll'81. Se la casa resiste, il problema è risolto». E la paura? Quella non la considera? «Quella, purtroppo, resto».

Persone citate: Eco, Gabriele Beccaria Professor, Martynov, Oleg Viktorovic Martynov, Professor Enzo Boschi

Luoghi citati: Africa, Italia, Piemonte