I giudici antimafia: giusto l'allarme di Grasso

I giudici antimafia: giusto l'allarme di Grasso I giudici antimafia: giusto l'allarme di Grasso Vigna: una stagione è finita. Ipm: noi, prime vittime dellagiustizia Llrlo Abbate mxm i iji ir.tta alla mafia prosagui nonxo il conaenso dalla geote i^i sotiellnaano s magi mrail tmpegoati la prima isiii-a centro i'« crimlnallti organiKSsata Aecogliendo r,ii'i(irrìK: lanciato M;ri dal procuratore di Palermo l'in�no Crasao, In una Intervlete .i ta Stampa, k oroerao l'lao« lamento In i ul lavorano i pm della Direzione disirettu Antimafia SI sentono abban�donati «la tolti, ani ì"'' da (ju.-ii�che 'lupi' listragi del ■'i. promisero i�loro sosta ano isi Sriro Impegno i'i dtstanjta «it ost'» anni non si intole t'iù sentir parlare «i* mafia '..v assolUKiOnJ Ul m i hiviaxlonl di importanti m i hteate, e il mani ato arreeto ai pericolosi latiianil come jjamàrdo ProvenKimo, riti? noto it i nym ih Cosa l'ionU..), ha -.uumsiio quella compo nenie emotiva i istdopo la morte del giudici Pah oné e (joniellino ha permesso ili ottenere erandi ai isi nel la lotta alle coache motioto. a condividere l'allarmo i.hk iato da l'ietfo 'iramiii fi Piero t-oitti Vignili procuratoi. naxlonale Antimafia «i lenxuoll biem i«i «li Palenna dice Vigna . quelli deireete' n; del '62 al sono affloaólati. Lo notiamo anche nel mo dia* i�proi uratbre punta il «titii i»tif;ii organi «l�informazionir «lai quali, «a parte una mancanza «ti analls! nui («no�mi no, vengono pai»t««ii sotto tilenzio Iroporiazitl processi iti mafia, eoisiie queMo celo tiiiito ad esemplo u Trapani che 'ii k concluso con 33 argaatoli al boss* Sull'indifferenza obia rir ««nula i magistrati si ■iofTei ma Sergio Lari, procuratore a^filunuia l'ati-riiKJ aGrasso (In ir tari ha espresso it punto di viftta didi'inKTO iilli?:i(i siiilta lotta alla nm Ha», l'ni H^h'i'iOH"«K venu�to meno il conaenso sociale cha imi pi-rutilo •t-ii..;! i^ «ti-! '92 ha oaratterizzato la miigistraiura «u questo froni«». «td «ncora, «ni ti assìatitu anche « un mutamento del�l'impianto liiKlftlalivo* Se rf.iulu il braccio destro «li Grasso egli strumenti norma .vi tubuli anni ni tono aiutati assotugliando. Cosi, Invece «ti vmlttTv potenziati kì�^tru menti, alcuni imnu «tali liiiiu bolitit. «Non riusciamo più a portare a termine un proces»o prosegue -. Oggi portare avanti un indagine in tempi ragionevoli sta diventando un incubo, E poi ci sono pure difficoltà sul versante della repressione. Il raggiungimen�to della verità, in questo modo, è sempre più aiffìcile*. Il suo pensiero vola all'au�tostrada di Capaci e in via D'Amelio, e poi sussurra. «Non mi auguro però che per fare ritornare il consenso sociale alla lotta dei magi�strati alla mafia ci debba «ssere un morto •-ccitII.-iU'-» Cosa Nostra però da quelle due stragi ha imparato la lezione, e gli omicidi impor�tanti si guarda bene dall'eseguirli. continuando iiHualmonte a controllare il territo�rio e ad espandersi in amhienti al di sopra di ogni sospetto. L'attenzione è pun�tata verso gli appalti pubbli�ci. «Le cosche mafiose spiega Lari potrebbero cer�care di mettere le mani sui fondi miliardari di "Agenda 2000", fìnanziamontl cne so�no previsti por la Sicilia nei prossimi anni dall'Unione Europea. E' una torta cui la mafia soltanto difficilmente rinuncerà e noi dobbiamo impedire con tutte le forze che ciò avvenga*. Chi parla di momentaneo scoraggiamento è Gahriele Chelazzi, sostituto della Dire�ziono nazionale Antimafia, che coordina le indagini del�lo Procure siciliano. «E' un fatto fisiologico dice sia�mo nella normalità. La magi�stratura non si arrende, il sostegno morale può venir meno, ma noi andiamo avan�ti» C'è chi se la prende anche con quei pubblici ministeri che hanno deciso di abbando�nare nei mesi scorsi la procu�ra di Palermo e chiedere il trasferimento in altre sedi italiane. SI monito arriva dal procuratore aggiunto di Pa�lermo Paolo Giudici il quale afferma: «Neirultimo anno abbiamo assistito a un vero e proprio esodo di magistrati di questa Procura. Un feno�meno del genere in passalo non si sarebbe mai verifica�to. Invece oggi dobbiamo assistere impotenti a questi continui trasferimenti». «Noi siamo te prime vitti�me dellagiustizia prosegue Giudici ecco perché non c'è più la lotta alla mafia. Non possiamo intervenire come vogliamo, ci sono delle nor�mative che non lo permetto�no e finché la situazione sarà cosi, non può che peggio�rare. Grasso ha proprio ragio�ne». f'xtro Cmtta. l'iixurito*e «tolta H»fiiubbiita(h Palermo

Persone citate: Chelazzi, Grasso Vigna, Paolo Giudici, Sergio Lari, Vigna

Luoghi citati: Capaci, Palermo, Sicilia