Una terza via tra digitale e analogico?

Una terza via tra digitale e analogico? PROBLEMA INSOLUTO Una terza via tra digitale e analogico? DIGITALE è ormai un termine pubbbeitario. E anche se registratore digitale o telecamera digitale sembrano alludere alle dita, evocano qualcosa di sofisticalo, legato alla tecnologia dei computer, associandosi a questo aggettivo U reale significato tecnico, che è «cifrato» in senso numeri�co. Intuitivamente i processi di digitalizzazione non sono complessi. Immaginiamo un cerchio e cerchiamo di descriverlo con precisione. Se usiamo un compasso, fissandone l'apertura, seguiamo una procedura analogica. Se invece usiamo un fogbo di carta millimetrala, anneriamo lutti i quadratini attraversati dal cerchio, annotandone le coordina�le, seguiamo una procedura digitale. Lavorando a mano, lo procedure analogiche sono certamente migliori: più precise (il cerchio sulla carta millimetrala non è una curva continua, ma una figura fatta di segmenti, scalinata) e più semplici (1 elenco delle coordinale dei quadratini potrebbe essere lungo). Ma usando i computer il discorso cambia. La loro frenetica capacità di ricordare e manipolare numeri rende le procedure digitali addirittura preferibili: il cerchio digitale rimaiTà sempre scalinata, ma l'efficienza dei com�puter pennellerà di usare quadratini cosi piccoli da sfumare questo difetto al di sotto della capacità di risoluzione dell'occhio umano. Le procedure digitali hanno poi un altro grosso vantaggio: sono in qualche modo universali. Usan�do "carte millimetrate' adalle si possono digilabzzare i suoni e le caraneristiche grafiche dei testi. In futuro forse si potranno digitalizzare anche odori, sapori, informazioni laudi: una versione tecnologica del motto Pitagorico «tutto e numero». Inoltre, ogni tipo di informazione digitale può essere trasmessa lungo un unico canale numerico e gestita da un singolo computer. Di qui la loro importanza nella telemalica e nella comunicazione multimediale. Si potrebbe quindi pensare che le tecnologie digitali fossero l'oDietlivo primaria ver�so cui si era massivamento mossa la passala ricerca informatica. Se, invece, spostiamo indietro l'orolo�gio di una quindicina d'anni ci troviamo in una situazione del lutto diversa, in cui le tecnologie digitali non solo non dovevano essere sviluppale, ma addirittura eliminale. Nel 1982 il Ministero del Commercio Intemazionale o dell'Industria Giappo�nese (MITI) lanciava il progetto dei calcolatori di 5" Generazione, clic puntava verso computer 'non pitagorici', basali sull'elaborazione di informazioni non numeriche. In un opportuno contesto geometri�co un cerchia può essere descritto da una proprietà formale (come essere l'insieme dei punti equidistan�ti da un punto fissata'l. Questo tiix) di informazione, che non utilizza né strumenti analogici come il compasso, né digitali come le coordinato, era quello a cui puntava il progetto giapponese. Un computer di questo tipo Sarebbe wato .in grado di gestire direttamente informazioni linguistiche, visive, logiche, ad un livello più alto e profonda, più vicina a quella in cui farse lavora il cervello umano. È importante sottolineare come questi obiettivi, al di là dei fondamentali problemi scientifici che sollevavano, non erano lo visionarie congetture di alcuni ricerca�tori, ma un preciso piana di sviluppo tecnico-indu�striale, ufficialmente proposto dalla seconda poten�za economica del mondo, all'apice della sua aggres�sività economica e tecnologica. Era come se, all'inizio del '900, gli Stati Uniti avessero decisa di intervenire nel settore dei trasporti per sostituire le diligenze (analogiche) e i treni Cdigilab') con la tecnologia degli aeroplani. All'epoca la cosa innescò una notevole rincorsa tecnico-scientifica: gran parte degli studi recenti sull'imelligenza artificiale hanno avuto questa origine. Purtroppo i problemi 'di 5" generazione' risultarono mollo più complessi di quanto si era ipotizzato. Ben presto ci si rese conta che, rispetto al funzionamento del cervella (a di qualcosa di analogo al corvello, come i computer non pitagori�ci') ci si trovava nelia stessa situazione in cui si trovarono i pensatori del '600 nei confronti della realtà fisica, privi, cioè, degli strumenti concettuali fondamentali alla sua descrizione. Gli studi relativi alla 5» genci unione riuscirono a mettere a fuoco i problemi, ma non a trovarne le soluzioni. E dato che questa non è una situazione che attira investi�menti, in capo ad una decina d'anni la questione era chiusa. I problemi sano ancora tutti li, ma se verranno iisolti, saranno risolti solo dalla genialità di qualche isolato ricercatore. Proprio questo falli�mento ha lucidalo le vecchie tecnologie digitali ad una nuova, risplendente notorietà, trnsfarmandole da 'quasi-obsolole' ad avanzate'. So però si va ad osaminaro, sotto la buccia pubblicitaria, la loro reale polpa scientìfica, si trova quello die, un secolo fa, avrebbe potuto suonare così: Va bene, non siamo riusciti a far votare gli aeroplani, ma guardate le nostro nuove locomotive, come filano! Antonio Vincenzi

Persone citate: Antonio Vincenzi

Luoghi citati: Stati Uniti