«Amato sbaglia, è subalterno ai cattolici » di Gigi Padovani

«Amato sbaglia, è subalterno ai cattolici » L'ESPONENTE RADICALE DIFENDE LE BATTAGLIE SUI DIRITTIq|VIU DEGLI ANNI 70 «Amato sbaglia, è subalterno ai cattolici » Emma Bonino attacca Usuo manifesto: difendo i valori laici intervista Gigi Padovani 3 ARA' un Ferragosto al lavoro, .comi' ai tempi delle battaglio sui dìritli civili, quello d�Em�ma Bonino. A Fontana di Trovi, invece di raccogliere firme per ciualche referendum, oggi la lea�der radicale sarà davanti alla ta�stiera d�un computer per far decollare il partito elellronìco. E' super-impegnata, stanca per il lavoro sul Web ed al server radicale, ma la protagonista di tante lotte per la laicità dello Stalo vuole dire la sua sul manifesto d�Giuliano Amalo por il centrosini�stra pubblicato domenica da «La Stampa»: lo giudica «subalterno alla controparte cattolica». Men�tre al Silvio Berlusconi che si candida a guidare il Paese, lancia un messaggio: «Per due anni sarà luna di miele, farà qualche rifor�ma, poi s�arenerà come gli altri. Con questi partiti non governa neppure Mandrako, figuriamoci Amalo o il Cavaliere» Inutile [Mirò ricordarle le voci d�un suo possibi�le incarico all'estero, commissaria dell'Onu sui rifugiati: «No comment, non decìdo io». Allora, onorevole Bonino, di nuovo in pista? «Mi ero messa un po' da parte, dopo il 21 maggio, quando comun�que volarono 12 milioni d�italiani come chiedevamo noi. Mi spiega�rono che �temi erano giusti, ma non si affrontano con l'accetta dei referendum. Ho aspettato il cesel�lo parlamentare, ma non ho visto niente: né amnistia né indulto, né riforma elettorale o economica. Sui problemi strutturali è tutto fermo». Dunque neppure l'Amato pn: mier le piace, oltre a farla arrabbiare quando parla di laici e cattolici? «Il governo Amato del '92 aveva lavorato bene, ma oggi neanche Mandrako riiiscirebbe a far funzio�nare una coalizione d�dieci parti�ti. Sia oggi lui o domani Berlusco�ni». Il leader del Polo si dice pron�to a prendere in mano il Paese, dopo il voto... «Berlusconi avrà un anno o due di luna di miele con il Paese, farà le riforme già mature che questa sinistra pavida non fa, per via dei Salvi e dei Cofferati: intendo dire il tempo determinato, il pan-lime, un po' di detassazione. Dopo di che arriveranno i nodi grossi, co�me le pensioni e si dovrà fermare. Quando qualcuno entra a Palazzo Chigi pensa di essere a Downing Street, invece è solo a Roma». Dovevate essere voi il terzo polo, invece si annuncia D�Pietro. «Ma per favore, lasciamo stare Non si capisce neppure con che sistema s�andrà a volare. Probabil�mente sarà il Matlarellum. Ora chiedo ai cittadini, agli imprendi�tori, ai disoccupati: davvero non vi serve un grappo d�determinati radicali liberali?» Quindi almeno su un punto è d'accordo con il presidente del Consiglio: la politica è malata. «Si, lo condivido. Però voglio spie�garmi. Da laica ho un grande rispetto (wr i cailolici e �loro va ori. Su molle cose ci siamo trovati in trincea insieme, come sulla pena di morte. Da liberale ritengo poi che alcuni decenni di egemonia culturale dolla sinìsim abbiano prodotto guasti profondi nel nostro Paese. Però nessuna di queste due ragioni mi fa invocare una egemonia culturale cattolica, come mi sembra che alla fine dica Amato». Anche il filosofo Massimo Cacciari, un esponente dei Democratici da sempre mol�to critico verso la sinistra, è d'accordo con Amato. «Cacciari pare convinto die l'uni�co leader sia Giovanni Paolo II Ho gnindo rispetto por altri grandi personali del mondo, portatori di v.il"ri. corno il Dalai Lama, Nelson Mandola, la birmana pre�mio NoIh-I Aung San Su Kyi, l'eco�nomista indiano Arnartya Son In più vorrei segnalare cho ira i cattolici c'è anche un don Gelmini, che indice le crociale contro i musulmani. E un Bossi, cho usa come una clava la civiltà cristiana por spargere odio e xenofobia. 1 valori di cui parla Amalo sono quelli cho pretendono di difendere anche Casini e Buttigliono», Deduco che il suo giudizio complessivo sulla carta dei valori d�Giuliano Amato sìa perlomeno crìtico. «Un manifesto già c'è, èia Dlchia razione universale dei diritti del�l'uomo Ce il rischio cho una gradevole chiacchierata agostana ad Ansedonia finisca con lo svilire prnhlimi cho hanno pi inala e poso di rilievo storico li tema dol rap�porto tra laici e cattolici ha prece�denti illustri, cho vanno, tanto por laro din1 nomi accossibiii a tulli, dal Manzoni a Fogazzaro. Manzo�ni fu un autentico cattolico libera�le, che tuttavia non esitò a schierarsi con Cavour o il movimento risoigimentale» La critica di Amalo alla sta�gione dei diritti civili, che sono scappati di mano alla sinistra laica, e pesante. •Capisco che Giovanni Paolo il ci richiami ai milioni di bambini mai nati a i ausa dell'aborto; è com prensihilo da chi ha l'Assolino come toma e l'Elomo come proBpettiva Ma cho dichiarazioni co�si duro o pure contro l'aborto e altri 'disvalori', come la droga, il Silvio Beiluscom con Emirui Bonino divorzio, l'eutanasia, vengano da un uomo di governo, è un fatto ^ravo. Sono argomenti reazionari Chi ha responsabilità politiche sa cho non può partii ipara alla lotta tra il Bono e il Malo, ma al massi ino devo optare per il malo mino�ro. Quindi scegliere tra aborto clandestino e aborto legale, tra droga libera pereho proibita e dro�ga controllata perché regolami i i la». Amalo sostiene cho si è di monticali) il valore dolla ro�sponsabiltà verso gli altri. «Contesto questa tini rmazìonc Magari è caduto fuori deirattenziono li; chi s�empii il ce dei liritti e poi ne '--i i arto strai ho in Italia è ormai prassi d�immatii amento usuale Un i cultura dei diruti o s: m cari della 'responsabilità verso yM al tri' o non è tale, è semplicemente un.i turlupinatura» Però la società, afferma il presidonte del Consìglio, ha bisogno di un tessuto colinoli ivo. (Contrapporre ! individuo alla società, caricando il pruno di tutto le colpe e attribuendo valori solo a questa o il frutto del peggior sociologismo rcozionanoi Dica la verità, signora Boni�no, lei non vuole mettersi in discussione, da laica, comò chiede il premier «i^i mia cultura, o educazione, a esperienza di militante, mi ha insegnata che essera laico signi�fica sempre mettersi In discus�sione, senza sentirsi deboli, sjaiiiiti e sfiducinli d�fronte all'uomo di fedo e allo sue cortezze. Se penso alle nostro campagne contro lo sterminio per fame, contro la pena d�morte, per islìtuire il tribunale intemazionale sui crimini con�tro l'umanità, all'impegno sulle mino anti-uomo, ai nostri sfarzi contro le mutilazioni genitali femminili, da laica non mi sen�to né priva d�valori né di attonzìono verso gli altri. Spiaco invece che questo sforzo e patrimonio comune non venga riconosciuto proprio dai laici». «Neanche Mandrake potrebbe governare con questi partiti Figuriamoci il Cavaliere La sua luna di miele con il Paese non durerà più di un anno o due»

Luoghi citati: Dì Pietro, Italia, Roma