Caucaso, liberata la crocerossina italiana

Caucaso, liberata la crocerossina italiana Caucaso, liberata la crocerossina italiana «Mi hanno trattata bene, non avevo paura di morire» Anna Zaiesova MOSCA Ha avuto un lieto fine la disav�ventura della crocerossina ita�liana rapita una settimana fa in Georgia; ieri alle 5 del mattino Natascia Zullino è stata liberata nella valle di Pankissie insieme con la collega francese Sophie Prokofiev e l'autista georgiano Yuri Darciev. Alle 4 del pomerig�gio le due giovani erano già atterrale, con un volo speciale, all'aeroporto di Ginevra, per riabbracciare i loro familiari dopo nove giorni tremendi. Per la Zullino il primo, lungo ab�braccio è stalo per la madre Edeltraud, il secondo per il fidanzato. Ad accoglierla anche un enonne mazzo di rose rosse e il cane «Zorro», balzatole festo�samente addosso. Sorridente e commossa, stan�ca ma apparentemente in buo�na salute, Natascia non ha rispo�sto alle domande dei giornalisti. «Sto bene, siamo stale trattate bene, questa vicenda non è slata drammatica come forse è apparsa seguendola da fuori», s�è limitata a dire prima di allon�tanarsi con la famiglia. A Tbilisi la sua compagna di prigionia Sophie alla domanda «come state?» aveva risposto in russo nonrialno, termine �cui significali variano dal «bene» al «non me lo chiedere». In questo caso forse si può interpretare come «poteva andare peggio». Le due delegale della Croco Rossa erano siale rapite insie�me al loro autista il 5 agosto scorso, nella valle di Pankissi, dove lavoravano per dare soc�corso a 8 mila profughi ceceni cacciali nelle montagne georgia�ne dalla guerra. I^a Prokofiev lavorava in Georgia già da due anni e stava passando le conse�gne alla Zullino, arrivata nel Caucaso da due settimane. Si è temuto subilo che le duedonne fossero state rapite dai guerriglieri ceceni, che operano liberi nella zona d�Pankissi. Luogo pericoloso dove �seque�stri d�persona non solo di stranien sono un traffico lu�croso da secoli. Un anno fa il fotografo francese Brice Fletiaux è stato catturalo nellu stessa zona ed è stato liberato solo dopo 10 mesi dalle truppe russe, già in lerritorio ceceno. Le trattative con i rapitori sono iniziate quasi subito e hanno portato a un risultato positivo mollo più rapido di quanto di solito avviene in casi i i sequestro d�stranieri. L'iden�tità dei rapitori non e stala rivelata una dello condizioni per la liberazione ma si presu�me che appartengono a una banda armata locale di kistini, ceceni di bngua georgiana che abitano nella valle. E' nolo che provenivano da Duissi, la stes�sa località che le due donne erano andate a visitare il giorno fatale. Il mediatore nel negoziato con la banda dei rapitori, Mamuka Arershidze ex deputato georgiano ed ex presidente del Comitato per i rapporti con il Caucaso del Nord, «uomo auto�revole» secondo i locali giura che non è stato pagato nessun riscatto. Anzi, fin dall'inizio i sequestratori non avevano avanzalo richieste di soldi, pre�tendendo invece dalle autorità un'amnistia per alcuni dei loro misfatti. Non è chiaro se e quali con�cessioni siano state fatte, ma evidentemente è stato raggiun�to un compromesso. Ma forse sulla rapidità con la quale il dramma s�è concluso ha influi�to anche la rabbia de^li abitanti locali, che si sono subito mobili�tati per la liberazione di Nata�scia Zullino e Sophie Prokofiev. Un colpo tremendo anche per l'immagine intemazionale del�la Georgia, ed Eduard Shevardnadze ha scatenato tutte le forze del suo piccolo Stato per trovare le due donne. Ieri il presidente georgiano è stato, per il suo contributo, ringrazia�to sia da Jacques Chìrac che da Giuliano Amato, che ha inviato un messaggio a nomo suo e del governo italiano. Nonostante questo, l'ufficio della Croce Rossa in Georgia, che ha sospeso le sue operazioni subito dopo il sequestro, rimar�rà chiuso. Chris Bowers, porta�voce della Croce Rossa, ha fallo sapere ieri da Ginevra che gli operatori dell'organizzazione non riprenderanno il loro lavo�ro in Georgia se non «dopo un periodo di riflessione». Rilasciati anche la collega francese e l'autista Amato ringrazia il governo georgiano per la mediazione Mistero sul pagamento di un possibile riscatto Da sinistra: Sophie Prokofiev e Natascia Zullino. rapite da banditi ceceni presso la frontiera della Georgia e liberate ieri

Persone citate: Chris Bowers, Giuliano Amato, Jacques Chìrac, Natascia Zullino, Prokofiev, Sophie Prokofiev, Yuri Darciev

Luoghi citati: Georgia, Ginevra, Mosca, Tbilisi