Liuba, la lucciola che torna sempre

Liuba, la lucciola che torna sempre L'incredibile storia dell'albanese espulsa otto volte in 3 anni e ogni volta riportata ad Asti dal racket Liuba, la lucciola che torna sempre Sergio Miravalie ASTI 2UANDO Liuba è venula al mondo, nel 1979, il Paese e aquile era ancora sotto il tallone di Enver Hoxlia. Dalla sua casa di Elbasan vedeva le ciminiere fumanti del «Kombi�nat», il piU grande complesso industriale dell'Albania. Era sta�lo costruito dai cinesi e, quando Hoxba ruppe anche con Mao, divenne una «fabbrica fanla sma»; migliaia di onerai, senza più tecnici, lasciati li a riparare vecchi trattori con la stella rossa su! radiatore. Liuba giocava nei cortili dello case prefabbricate a tre piani, tra i calcinacci. E sognava l'Ita�lia della tv. come lutti. Ventuno anni dopo, eccola in questura. Capelli scuri raccolti un una folta coda di cavallo, trucco pesante. Short e top color albicocca. Zoccoloni che la slan�ciano iuno sguardo duro ben diverso dai sorrisi ammiccanti che è coslrelta a lanciare ai clienti. All'ufficio stranieri al suo nomo corrisponde un fasci�colo dai bordi sbrindellati, spes�so come la guida telefonica di una metropoli. C'è la foto segnaletica del primo fermo nel febbraio del 1997 con relativo decreto di espulsione firmato dal prefetto. Aveva appena compiuto 18 anni ed era giù salita su una giostra da cui è difficilissimo scendere. In tre anni Liuba ha ottenuto, inconsapevolmente, un record assurdo: è stata espulsa per otto volto dall'Italia e per otto volle è ritornala puntuale al «suo» mar�ciapiede lungo i viali di Asti: sotto la pensilina di un distribu�tore di benzina o poco più in là. nella zona della piscina comuna�le. Incurante della carta bollata che la inscgue: denunce, decreti e anche la prima condanna, per ora sospesa, a 40 giorni di arre�sto per violazione dall'articolo 13 del decreto 286 del 1998. Quello che redola le espulsioni dei clandestini, appunto. Ma per Liuba lutto questo non conta, non può contare. Ci penserà il suo avvocato Mauri�zio La Matina. Lo ha nominato cercandolo al cellulare, f Non la conoscevo prima, mi è sembrata molto stanca e impaurila, vedre�mo cosa si potrà fare» ha com�mentato il legale. Per lei questo nuovo fenno è solo un altro giro in giostra. Per ora è libera. Se non sparirà nuovamente, dovrà essere porta�ta, appena ci sarà posto, al centro di permanenza tempora�nea di Torino. Di qui, entro trenta giorni, verrà scortala con altre «sorelle» all'aeroporto di Bologna dove prenderà il volo Iter Tirana: il biglietto, ovvia�mente di sola andata, pagato dal ministero de^li Interni costa 340 mila lire, più l'impegno degli uomini della scorta e l'uso di una Volante. Oppure verrà portata in treno ad Ancona per il rimpatrio via mare (costo della tratta centomi�la lire) con il capitano del tra�ghetto che. una volta scesi i poliziotti, la farà rinchiudere nelle celle di sicurezza della stiva Tutto questo Liuba lo ha già visto e sopportato olio volte. Ma l'organizzazione non la mollerà. E' troppo bella e secondo i calco�li della questura rende ai suoi protettori almeno due milioni a notte: cinquantamila la tariffa base, ma i clienti, se soddisfatti, sono prodighi in «rcgalini». Per i suoi padroni pagare oltoconlomila lire agli scafisti perchè la ri Kirtino in Italia non e un problema. E allo Slato italiano questo « wndolarisino» è già costalo una decina di milio�ni. E quanìe Liuba ci sono in Italia? Ma porche ritorna sempre in Piemonte, nd Asti? In questura pensano ad una organizzazione ramificata con rigide competen�ze lerriloriali cne disloca le ra�gazze come pedino E poi c'è la rete degli alloggi dove lo proslilute passano la giornata quando smontano dal lavoro, le amici�zie, le connivenze. Liuba non risulta essere tossicodipondento e dice di non avere figli. E' sola. La leggo offre a chi denuncia i protettori un permesso di sog�giorno, con la formula della «pro�tezione sociale». «Ma se lo faces�si avrei finito di vivere. Mi ammazzano il giorno dopo» ho mormoralo ai dirigenti della que�stura. E' schiava e sa di esserlo. Dalla giostra non si scende.

Persone citate: Enver Hoxlia, La Matina, Mao, Mauri, Sergio Miravalie