IL DOLORE CHE UNISCE di Enzo Bianchi

IL DOLORE CHE UNISCE IL DOLORE CHE UNISCE Enzo Bianchi DA sempre i cristiani hanno desiderato vedere il volto di Gesù di Na/.arel, ma giù l'apostolo Pietro, nel confer�marli nella fede li definiva coloro che «amano il Signore senza averlo visto» e credono in lu�senza che il suo volto sia descritto, ritratto da alcun testimone oculare. Questo non ha impedito loro di confessare Gesù come l'immagine del Dio invisìbile: il volto di un uomo un ebreo naio a Betlemme, la cui esistenza è trascorsa sul�l'esigua striscia di terra di Israele, e si è conclusa a Geru�salemme, il 7 aprile dell'anno 30 della nostra era hn potuto dare volto a Colui che nessuno ha mai visto. Un volto cho nella sua passione e moni' 6 apparso sfigurato, ha assumo i traiti dolio schiavo, del (sen�za volto» per eccellenza, del�l'uomo umilialo e oppresso fino alla morie. Grazio a que�sta sconvolgente rivelazione, i cristiani sanno di poter scorge�re il volto di Dio noi volto di ogni uomo, soprattutto del povero, del sofferente, dell'ul�timo. Quando, nel secondo millen�nio, è apparso il «lenzuolo» con impresse tracce di sotforonza, di passione e d�morii' quell'icona in tessuto è divenu�ta un'eloquente immagine di Gesù di Nazaret. Dio è là dove l'uomo, con il suo sangue e il suo dolore, lo invoca, lo chia�ma accanto: por questo il len�zuolo di Torino, a prescindere dalla sua autenticità, è per la fedo cristiana una traccia che narra il Dìo che s�è fallo accanto all'uomo sofferente. Così, cattolici e ortodossi sen�tono d�potorio contemplare per scorgervi un'icona, una finestra di luco proiettata su quanto già erodono nelle fede Èssi sanno olio DÌO in Gesù s�ó fatto uomo debole e fragile. che il Dio immortalo è divenu�to mortalo, che il Dio Signore si ó l'atto schiavo, l'or questo sanno che se mai In storia ha potuto trattenere qualche lesiiinonianza conerei.i di i,-";sia vicenda umana, null'u�o potrebbero ossero che sogni tli uu'umanith sofferente, povere tracco di un volto sfigurato. Immagine scfindalosa por chi, allora conio oggi, pensava cho il figlio di Dio avrebbe dovuto assumere tratti gloriosi e non poteva concepirlo isenza splendore né bellezza», come il servo cantato ilal profeta Isaia. Saranno queste tracce di sofferenza umana nelle quali è celato il Dìo sofferonte che alcuni vescovi ortodossi vor�ranno a contemplato a Torino il prossimo settembre, duran�te il loro soggiorno e Bose, Si nell'attuale fase di stallo dell'ecuroenistno, dopo il nulla di fatto del confronto teologico u Baltimora, il dialogo della cari�tà può imboccalo vie più spintuali a nascosto: la debolezza di quel volto impressa nel lenzuolo interroga cattolici e ortodossi sulla loro capacità di sopportare lo scandalo delia croce e di confessare Insiemi il loro Signoro. quei (lesa vitti�ma mite, agno lo sofferente, icona del Dio invisibile: l'uo�mo nel suo doloro. Pnore della Comunità di Bose

Persone citate: Gesù

Luoghi citati: Baltimora, Betlemme, Bose, Israele, Torino