Se la pagnotta è un veleno di Leonardo Osella

Se la pagnotta è un veleno LA CELIACHIA Se la pagnotta è un veleno La scomoda intolleranza al glutine STRANA e scomoda affezio�ne, la celiachia, intolleran�za alimentare (e non aller�gia, come spesso s�pensa) al glutine contenuto nei cibi a base d�frumento, orzo, segale, avena e nei loro derivati. Sulla sua diffusione non vi sono dati sicu�ri per la popolazione generale, perché si registrano differenze tra zona e zona (fra i bambini Saharawi del Sahara Occidenta�le risulta addirittura del 5,6 per cento). In Italia ne sarebbero affette oltre 380 mila persone; in realtà, per una tardiva presa di cosdenza del fenomeno, ne sono stati diagnosticati finora soltan�to 35 mila casi, ma ogni anno vengono effettuate circa cinque�mila nuove diagnosi e nascono 2800 nuovi celìaci. Molti di essi, poi, non manifestano i tipici segni (celiachia silente). Essendo questa un'affezione di origine genetica, è da imputarsi ad una readone risalente agli albori del�la dvilizzazione, quando si per�fezionò la coltura del grano ncco di glutine, la sostanza collosa che aggrega la farina in formo solide come il pane e la pasta. Soprattutto i discendenti di popoli cacciatori e pescatori ri�sentono dei negativi effetti, che colpiscono ogni fascia d'età, dal neonato dradolescenle, dal�l'adulto all'anziano. Il loro orga�nismo offre risposta negativa al glutine, riconosduto come noci�vo. In particolare l'intolleranza riguarda corto proteme del gluti�ne, le prolamine di orzo, segalo e avena, e con maggiore incidenza data la sua più ampia diffusione la glìadina del frumento. Scatta co**, una difesa di tipo immunitario, con risposte addi�rittura autolesionistiche: d arri�va all'atrofia dei villi intestinali, i quali non sono più in grado di assorbire le sostanze nutritive. Sui meccanismi che regolano que�ste readoni autoimmuni molto è ancora da scoprire: in ogni caso, nel siero di celiaci non trattati si riscontrano anticorpi detti antigliadina, antireti colina, antiendomìsio, anticordone ombelicale, antitransglutaminasi. GU esiti so�no gravi e possono generare for�me patologiche innanzi tutto al�l'apparato gastrointostinale, ma anche in altri distretti: malattie cutanee, articolari, neurologi�che, endocrine e altro ancora. 11 carattere genetico del mor�bo celiaco è comprovato dalla «familiarità» che lo caratterizza: perciò La ricerca sdontifica è indirizzata proprio alì'individuazione dei geni interessati. Per fortuna al quadro generale cos�preoccupante non corrispondono quasi più, almeno in Italia, conclusioni esiziali come fino a qudche tempo fa. Infatti è accer�tato che la dieta rigorosamente priva di glutine preserva dagli effetti della celiachia, sdvo per certi casi specie in morbo diagno�sticato in età adulta, di sprue collogenosica (refrattarietà alla dieta aglut inaia). Dunque il celia�co può ingerire riso e mais, farine di tapioca, il cosiddetto grano saraceno, e può cibarsi tranquil�lamente di carne e pesce, verdu�re e frutta. E' fiorita un'industria alimentare spedalizzata, che fab�brica prodotti non contaminati per i celìaci, acquisibili gratuita�mente previa diagnosi ufficiale da parte degli orgam medici auto�rizzati tramite il servizio sanita�rio nadonale: pasta, biscoiti, pa�ne, farina, dolci, persino birra senza glutine. E' importante rile�vare che il celiaco patisce effetti negativi anche da piccole tracce di glutine: la lieve infarinatura di una scaloppina è deleteria, persi�no la minima quantità di amido di grano usato comt base di certe pillole medicinali è pericolosa. E poiché la materia presenta anco�ra lati oscuri. l'Aie (Associazione Italiana Colìachial ed il Comitato sdentifìco nadonale, con la colla�borazione dei consulenti sdentifid regionali, hanno deciso di colmare la lacuna promuovendo un'indagine nazionale, per quan�tificare u danno causato da mini�me quantità di glutine: è stata pertanto chiesta la collaborazio�ne di padenti adulti e bambini, in dieta almeno da un anno, disposti a assumere per tre med una capsula con pìccole dosi di glutine (o di lattosio nel gruppo di controllo) e di effettuare, pri�ma e dopo, una serie di analisi. Numerosi clinici e ricorcalori ri�volgono studi specifici verso il morbo celiaco. Tra questi Salva�tore Auricchio, Riccardo Tronco�ne e Luigi Greco di Napoli, Nico�letta Ansaldi Balocca e Carla Sategna Guidetti di Torino, Annamana Giunta e Maria Teresa Bardella di Milano, Gino Roberto Corazza di Pavia, Carlo Calassi di Ancona, Italo Do Vitis di Roma, Antonio Calabro d�Firenze; in Europa il finlandese Maki e l'in�glese Cìclitira. Le conoscenze at�tuali inducono a sconsigliare ad�dirittura il celiaco ad entrare in pizzeria, por non inalare la fari�na cho vola nell'aria. Ciò offre un osempìo dello ripercussioni psicologiche cho X)ssana derivarne, specie ira adoescenli: la pizza con amid è una via di socializzazione e il celiaco, non mangiando pizza e non be�vendo birra, può interpretare il suo mdessore comò mortificante diversità. La presenza della celia�chia d rivola con un esame dol sangue cho ricerca specifici anti�corpi e con un prelievo bioptico di parole intestinde, per esami�nare lo staio dei villi. Però è essenziale non trascurare i sinto�mi, spesso analoghi a quelb di altre al lezioni : sovente sono dolo�ri gostrointestinab e dimagra�mento, ma anche dermatiti, tur�be mestruali, stomatiti e afte, anemia causata dd non assorbi�mento del ferro, osteoporosi (ca�renza di calcìol, alopecia (caduta di capelli a chiazze), fragilità ungueale, comparsa di strie den�tali: e non sono affatto da trascu�rare, specialmente nei bambini e nei ragazzi, l'irritabilità e la mu�tevolezza di carattere. E' poi interessante notare che sono più colpite le femmine dei maschi. La celiachia, data la sua diffusione, rendo più pressami misure socia�li adeguato, olire all'inlervenlo sanitario. Si pensi all'alimenta�zione non domestico: molli risto�ratori sona disinformati (cos�s�è avvialo un lavoro di sensibilizza�zione anche vorso lo scuole alberghicrel. nelle mense scolastiche o aziendali s�ignora (salvo eccezio�ni) il problema: poche confeziona�no pasti per celiaci. E persino negli ospedali il paziente celiaco corre il pericolo di alimenti glutinati. tanto che per esempio l'Aie del Piemonte è intervenuta con un documento, per sollecitare l'osservazione scrupolosa della giusta dieta quando dò sia neces�sario. Inoltre, come si è già accen�nata, numerosi medicinali in pil�lole vengono confezionali usan�do l'amido di frumento. Altro capitola legalo ai cibi è quello industriale. L'AIC pubblica elen�chi di alimenti pennossi in quan�to immunì. Ma il sistema poco sicuro di elicholtalura degli in�gredienti esigo un impegno per rdaborazione e l'applicazione di metodi adeguali. A tale proposito vo rilevato che proprio nel marzo scorso è stato mooificato un de�creto legislativo, il qudc adesso impone che nelle etichette l'ingrediente «amidi» o «amidi modifica ti* sia completato «con l'indica�zione della specifica origine vege�tale, nei casi in cui quell'amido possa contenere glutine». Leonardo Osella Chi ne soffre non può mangiare nessun alimento che contenga, anche in dosi minime, frumento, orzo avena e derivati Nella foto a fianco spighe di frumento uno del cereali micidiali per chi soffre del morbo celiaco

Persone citate: Ansaldi Balocca, Antonio Calabro, Auricchio, Carla Sategna Guidetti, Carlo Calassi, Gino Roberto, Luigi Greco, Maria Teresa, Riccardo Tronco