Un altro segnale di debolezza
Un altro segnale di debolezza «I conti del '99 confermano i timori della Banca d'Italia» Un altro segnale di debolezza Giorgio La Malla^ UNO dei dati più interessanti che emerge dalla lollura dei bilanci di 1828 sucieià italia�ne elaborati nella consueta indagine di Mediobanca riguarda l'evoluzio�ni! delle esportazioni delle imprese italiane fra il 1990 e il 1999. Nel 1990 lo esportazioni rappresentava�no poco mono del 22,H. del fatturalo di questo gruppo di imprese. Nel giro di un decennio esse hanno rug^iunto il 30^. del fatturalo. Questi dati consentono alcuno osservazioni sui cambiamenti inlcrvenuti nell'econo�mia italiana nel corso del periodo, Im prima riguarda la notevole apertura verso l'estero che si è prodotta in questi anni. Anche se non ò possibile ricavare dai dati di bilancio del campione la distinzione fra esporta�zioni verso l'Unione Europea e quel�le verso il resto dol mondo, dulie Informazioni sulla bilancio commer�cialo italiana risulta che il grosso delle nostre esportazioni si dirige verso gli altri Paesi della Comunità. Evidentemente il completamento del Mercato Unico Europeo ha avuto un offetto significaiivo nel riorientare gli sbocchi commerciali delle imprese italiano. Si trutta di un fenomeno di gran�de importanza destinato ud iniluìre non solo sui dati quantitativi di bilancio, ma sulla stessa cultura delle imprese 0 sullo loro ulliludino alcumhiumento. Il secondo aspetto riguanla i fatto�ri specifici che nanno prodotto que�sta evoluzione delle esportazioni. Il più consistente balzo in avanti della ([unta delle esportazioni si regisiru nei dati di bilancio del 1993 con un uumento di 3 punti percentuale in un anno, dui 22,2* al 2^,2^ del faliuralo. Un ulteriore balzo in ovan�ti ha luogo nel successivo triennio fino a toccare il 30(X) nel 1997, La spiegazione ò nella svalutaziuno del�la Lira avutasi in questo periodo, a cominciare dal settembre del 1992, (juando l'Italia fu costretta ad uscire dallo Sme od a lasciare fluttuare il cambio. B' questo il periodo nel quale si è manifestato in tutta la sua forza il fenomeno della crescila indu�striale del Nord-Kst e In proiezione di quel sistema industriale verso l'estero. Ovviamente, questo non vuol dire elio il Paese potesse basarsi stabilmente su una politica di svalu�tazione del cambio. Vuol dire però, che il cambio ha compensalo un divario di produttività che è segnala�to chiaramente da tutte le statisti�che. La terza osservazione riguarda le conseguenze della partecipazione dell'Italia all'Unione Monouria Eu�ropea. Come è noto il tasso di cambio verso i Paesi dell'Umo è stalo fissato in maniera irrevocabile alla fine del 1998 ed è ormai definilivamenle stabilito. E' ancora presto,disponen�do solo dei dati dell'esercizio 1999, per potere osservare le conseguenze di questo nuovo regime valutario. Sarà mollo interessante leggere, a metà dol prossimo anno, i dati di bilancio dell'esercizio 2000, il secon�do dell'epoca dell'Euro. Quello che emergo dai dati del 1999 non può, però, non suscitare qualche preoccu�pazione. Nel complesso, in presenza d�un aumento del fatturato del 3,^li, l'incidenza dello esportazioni è scesa dal 30,9 al .in, r., Il fenome�no appare evidente nel principale settore esportatore il meccanicoelettronico nel (male lo esportazio�ni sono possale dal 49,1 al 48,3 del fatturato. Tenendo presento die nel corso del 1999 si e registrala una svalutazione del 2Q\ dell'Euro nei confronti del Dollaro e che in questo periodo l'economia americana ha avuto una crescila mollo consisten�te, si può pensare che la minoro competitività delle industrie italia�ne in Europa sia slata accompagnata da una maggiore facilità di esporta�zione verso i mercati del Dollaro. Poiché vi è da ritenere che la Banca Centrale Europea non potrà assistere a lungo alla caduta dell'Eu�ro senza intervenire, sarà importan�te valutare le ripercussioni che la stabilità del cambio italiano nei mercati europei unita alla stabilizza�zione dell'Euro potrà avere sui dati di bilancio del 2000. Ecco perché a me appaiono giustificate, pur nel giudizio favorevole sulla congiuntu�ra italiana e sui risultati di bilancio delle imprese che l'indagine di Me�diobanca conferma, le preoccupazio�ni più volte espresse dalla Banca d'Italia e da altri osservatori sulla forza apparente ed insieme sulla debolezza sostanziale dell'economia italiana. 'segretario del Pri «Forte discesa dell'incidenza dell'export nonostante la svalutazione» Giorgio La Malfa
Persone citate: Giorgio La Malfa, Malla
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