«Così ho fatto scappare Eddy»

«Cos�ho fatto scappare Eddy»«Cos�ho fatto scappare Eddy» Il generale Li Gobbi: gli dissi, liberaci tutti il ricordo Giuseppe Sar.glorflio "* ELLA necrologia gli ho ripo�nilo la raccomandazione Iche gli feci nel marzo dol 1944 prima dell'evasione dalla Casa dolio studente di Genova, un carcere dov'eravamo insieme e dal quale non potevamo fuoglre entrambi, o lui 0 lo. Perciò lo spinsi, "Vai avanti tu, gli dissi, o dalli da faro per liberarci tulli, li raggiungerò appena possìbile'». Lo ncorda il generale «a t uattro stollo» Alberto Li Gobbi, che con Ploro Zavattaro, nel libro «il Colpo bianco» (Edizioni dolio Scorpio�ne), fu definito dallo stesso ambascìatoru uno doi duo «amici veri, partigiani noi senso dio intondo io». Persone che avevano raggiun�to i vortici dell'esercito «con la schiena dirìlla». ^ Alborto Li Gobbi, ora ha B6 anni, e do io tanto peregrinare, vivo a Mi ano, in congedo dal 1977 corno gonorale comandante dolio forzo della Nato nel Sud doll'Kurqpa con sodo operativa a Verona. Un uomo «forte», ricorda Sogno noi suo libro cho l'B settem�bre del 1943 aveva già sci meda�glie d'argonlo. «guadagnalo in Afri�ca, in Grecia e sul fronte russo». L'amicizia, una «grande amicizìa», ira il generale e ìl diplomati�co s'inizia ad Algori, alla «Number ono, special force» anglo-america�na. «Sentii una voce strana in corridoio, uscii ner vodero chi era e me lo' trovai ai rronte. MI disse chn ci eravamo già incontrati a Torino, al bar "Combi", quando lui ora ufficiale del Nizza Cavalleria ed io istrutloro all'Accadomìa». Ad un certo punlo, il comando allealo decìse cho, sia Li Gobbi, sia Sogno dovevano tornare nelle zo�ne occupale dai tedeschi. «Salim�mo su un aereo inglese, un Halifax e, arrivati sull'Italia, ci lanciam�mo. Io dovevo essere paracaduta�to a Sesto Calondo, ma finii vicino u Cossato, lui, corno previsto, con ìl capo missione Sircana e con Bianch�atterrò vicino a Biolla, E d�li incominciò la battaglia, in formazioni diverse, in montagna». Fu con lu�nella «Franchi»? «No risponde Li Gobbi quel gruppo nacque dopo». Il 31 marzo '44, il carcero a Genova. Il generale lo ricorda cosi: «Eravamo insieme, fummo sopresi dalle "SS", arrestati. Mìo fratello Aldo, che avevo voluto con me come telegrafista, tentò la fuga, ma un poliziotto sparò e lo l'eri. Successivamento uno d�noi due (solo uno) avrebbe potuto evade» attraverso lo sbarro allar�gate con grande fatica. Lo invitai a farlo, perché io, non sapendo che mio fratello era già morto, volevo evitargli rappresaglie. Venni tortu�rato, perché �tedeschi volevano cho rivelassi ìl nome d�Edgardo. Non l'ottennero», «Vai avanti lu queste le parole dette dal generale al futuro amba�sciatore in quegli aitimi lunghissi�mi, pieni di tensione, nei quali �due prigionieri dovevano decìdere e dalli da fare, lìberad tutti». Ma Alberto Li Gobbi, nonostante �numerosi tenlalivi rimase a lungo ostaggio dei nazisti. E adesso affer�ma: «Edgardo aveva un grande cuore, oltre che un enorme corag�gio. Cercò d�'scambiarmi" con la figlia del console generale d�Ger�mania, catturata dalle brigalo par�tigiane, ma i tedeschi rifiutaro�no». E, piuttosto di liberare il generale Li Gobbi, consegnarono altri 11 prigionieri, fra cui Goggiola, futuro sindaco d�Torino, in carcere perché esponente del par�lilo comunista. ( : Frali 1959 e il I960, i due amici si incontrarono nuovamente negli Stati Uniti. «Io dico ìl generale ero ah Pentagono, lu�consigliere dell'Ambasciata d'Italia». Oggi ìl generale partecipa ai funerali, per slare vicino air«amìco Eddy» nel�l'ultimo viaggio, per continuare «l'avventura accanto ad un uomo con il quale ho trascorso alcuni fra �giorni più intensi della mìa vita: che non potrò mai dimenticare».