« La mafia fuori dai monopoli» di Francesco La Licata

« La mafia fuori dai monopoli»« La mafia fuori dai monopoli» Del Turco: difenderemo la privatizzazione intervisto Francesco La Licata ROMA ORA che il «bubbone» è esploso in tutta la sua gra�vità, ora che si intravedo�no la reale proporzione e lo difficolta legato all'azione di con�trasto al contrabbando, si tocca con mano il pericolo che la privatizzanda «Kti» H'ox Monopolio di Stato doi tabacchi trasformalo in società per azioni azionista di riferimonto il Ministero dol Teso�ro in attesa della definitiva privatizzazione provista por gen�naio 2001 ) possa divontaro l'oscu�ro oggetto del dosidorio di fameli�ci trafficanti, capaci di «movimentaro» grosso cifre, ancho in milioni di tlollari, o quindi porfettamonto in grado di dare la scolata ad ogni tipo di impresa. In (itiosto senso va proso l'al�larmo ancìalodal Ministero dol�io Finanze cho annuncia l'avvio di una indagine por difenderò l'Ente tabacchi da qualsiasi poricolo di contagio proveniente da capitali di t ubbia origino. Lo notizie riportate dai quotidiani, ma sopratuuio la lettura dolio Intercettazioni tolofoniche (pub�blicato da «La Stampa») raccolto dagli invostigaton e dai magistra�ti pugliesi, sui colloqui che tradi�vano un certo inturosso dei traffi�canti per il Monopolio, hanno convìnto ìl ministro dulie Finan�ze a predisporre una sorta di sharnimento all'invasione dei ca�pitali sporchi. Ministro Ottaviano Dol Tur�co, perchè tanta preoccupazionoV «E' da anni che pongo l'attenzio�ne sul problema dol contrabban�do od o da anni che denuncio il vero nodo da sciogliere por ottenoro un'azione di contrasto effi�cace: cioè l'attoggiamonto dolla Svizzera o dei magistrati di quel Paese che al contrario di molto altro vicende, corruzione com�presa non collaborano perchè nel loro ordinamento il contrab�bando di sigarette non viene considerato reato». Ma cosa c'entra l'Ente tabac�chi? «Proprio la conoscenza di questa delicatissima materia mi porta a metterò in campo tutto lo neces�sarie contromisure por proveni�re il prevedibile assalto alla pri�vatizzazione dell'Eli, che corno tutti sanno avverrà di qui al mese di gennaio. Fino a questo momonto le coso sono andate perfettamente o bisogna dare atto al ministro Visco di essere riuscito a sottrarre l'Ente a qual�siasi pericolo di contagio mafio�so. Allo stosso modo, però, dico che il momento più difficile vienò adesso». A cosa pensa, in particolare, signor ministro? «Si tratta di capire corno si fu a privatizzare un grande Ente che opera nel campo dei tabacchi od evitare cho noll'oporazione entri�no, in modo surrettizio e clande�stino, capitali indosiderabili. Cre�do che una dolio condizioni indi�spensabili sia una forte cooperaziono intemazionale. Dobbiamo faro riforimento ai consolidati rapporti di collaborazione con lo polizie europeo e con le autorità statunitensi cho, su questa mate�ria, attuano una buona vigilan�za». La privatizzazione è di com�petenza del Tesoro, come, mai l'allarme viene dalle Finanze? «Forse laparola indagini' può aver dato adito a malintesi. Si tratta più di analisi cognitiva e comunque la difesa di un organi�smo come l'Eli credo sia un dovere dell'intera compagine go�vernativa. D'altra parte lo stesso ministero dol Tesoro ha già com�piuto passi in direzione della perfetta trasparenza dell'opera�zione. Uno dei nomi che compare nelle intercettazioni telefoniche da voi pubblicate, Ernesto Del Gizzo, è un funzionario del Mono�polio allontanato da Visco». Quindi la vicenda di Lugano non ò un fulmine a ciel sereno. Non bisognava aspettare la pubblicazione delle intercettazioni telefo�niche per comprendere la complessità e la gravità del problema. «Con me, su questi argomenti, si sfonda una porta aperta. Io ho scritto la re azione su Brindisi, quando ero presidente della Com�missione parlamentare antima�fia. Ecco, i nomi che si fanno oggi salvo quello del magistrato elvetico e il circuito cnminalo intemazionale che portava al nodo svizzero, è tutto scritto in quella relaziono^ approvala a maggioranza, compreso il nome dol ooss, Gerardo Cuomo. Ho detto a chiare lettere che bisogna�va risolvere il problema della legislazione svizzera. L'altro grande problema è il Montene�gro. Oggi si parla tanto del boss Prudentino, eppure tutti sappia�mo che il ricercato ha vìssuto per mesi in Montenegro protetto dal�le autorità di quel Paese. La magistratura pugliese da anni segnala che le rogatorie finisco�no sistematicamente nell'immo�bilismo della Svizzera. E perciò bisognerà sollevare la questione, dal momento che non si tratta solo d�contrabbando di sigaret�te. I tabacchi sono un canale di finanziamento per traffici ancor più pericolosi: armi, droga e commercio di esseri umani». Il ministro delle Finanze: «Bisogna mpedire che nell'operazione entrino soldi indesiderabili. Il contrabbando aiuta a coprire traffici pericolosi» «E' necessaria una forte cooperazione internazionale tra le polizie E deve essere assolutamente risolto il nodo della legislazione svizzera» Uomini della Guardia di finanza mostrano cartoni di sigarette sequestrati ai contrabbandieri

Persone citate: Del Turco, Ernesto Del Gizzo, Gerardo Cuomo, Mono, Prudentino, Visco

Luoghi citati: Brindisi, Lugano, Montenegro, Roma, Svizzera