Le nuove frontiere della musica di Sandro Cappelletto

Le nuove frontiere della musica AGORA 2000 A PARIGI Le nuove frontiere della musica Dai «planofoni» per i concerti al «silenzio informatico» UNA molodìa affidata u una strumonto o togata a un personaggio; un tomo cho subito, sin uatlu primo battute, contrassegna una sin�fonia o poi ritorna, varialo, intonsìficato, ma sompro rìconuscibilo, ogni volta a ribadire la sua porsistonza e la sua vitalità. La memoria musicalo può ossero sullocitata da un inolia poronturio gli accordi iniziati della Quinta d�Hoethovnn o utilo al pubblico comò un immodiuta sognale di ricanoHcìmonto, appuro sottoposta a un continuo processo di accumulazinno o strutificaziono: l'intora TolroloKio di Wagner non o concopibilo senza ndoa (ti'lhimoinom. Lo parole sposso scrìtto privitogiando il gioco della pu�ra associazione linguistica e inconscia e dolio allìttorazionl comò il canto, come la musica sono lo casa della memoria d�agni protiigonlsla: il Leilinotiv wagnoriana ò, mezzo socolu prillili, riinlicipa/.ionodi quolta elio Jiimos Joyce chiumorà il "lliisso dt coscionzu". Como noil'esperionza vìssuta d�ognuno di noi, passato, presente o nntidpazione-desiderio sono dimehsioni che convivono e la musica pretende di diro la simultanoità, la sovnippasìziono anciie conflittuale delle divorsé emozióni. Questo procedimento narra�tivo aveva, sulla scuna musica�lo, un limite: il protagonista non poteva rivedersi, nsonlirsi, non Interagiva con il suo iiiiniodialo passalo diporsonaggin. "11 corpo doll'inlorproU: non poteva ancora leggera noi passato doll'opora", racconta il compositore Yan Marasz, uno dei protagonisti dot roconto Agora 20(10, il festival organizzato a Parigi dall'IRCAM, l'Istilulo di ricorca, coordinamento, acustica e musica fondato da Pierre Boulez. Noi lavoro coreoKrafico "Al segno", Maresz chie�de a un ballorìnu d�danzare, sul palcoscenico, all'intorno d�un'isola visivo dove vengono proioltati, dopo ossero stati memorizzati dal computer, precodonti momenti doll'opora: tempo presento o tempo differi�to, altuatità dol gesto o stratificaziono dot ricordo ogiscono simuttanoamente. In "Machinations" d�Geor�ges Aporghis, l'attrice osserva l'immagino della propria ma�no, dapprima rifiossa in un pìccolo spocchia, poi ingrandi�ta su uno scherma più grande grazio a un circuito video. Lo mano cambia coloro, velocità d�movimenta, nitidezza d�im�magine in relaziono allo diver�so omozioni dolio recilaziano o dolio musica. Ogni accadimento viono regi�strato o immagazzinata nella momurìa iiudìo-visivo dol com�puter: ogni oggetto di scena, ogni gesta, ogni suono sono cos�a disposizione della fanta�sia del compositore durante lo stesso svolgersi dello spettaco�lo. L'interazione tra "il presen�te e il passato dell'opera dice ancora Marosz consente al dialogo tra la macchina e l'in�terprete di conquistare una dimensione poetica". Marcel Proust non potrebbe che accon�sentire. Ogni sìngola rappresentazio�ne sarà dunque diversa, se ogni volta è la sensibilità dei creato�ri u decidere i tempi di questo dialogo, l'intensità del rappor�to tra il progredire della vicen�da e la persistenza delle sequen�ze roglstrato o dìspanìbil�ad ossero di nuovo "giocate", La concezione dol suono corno un parametro mobile è una delle traiotiario di ricorca più affasci�nanti e più indagate in tutti i laboratori di informatica musi�cale. S�lavora sui modi della sua emissione quanto su quelli della sua diffusione nollo spa�zia, anch'esso concepito non più come un volume statico, ma come entità dinamica: le lamentele degli strumentisti e dei cantanti sulla "sordità" o la "secchezza" delle vecchie sale da concerto potrebbero presto appartenere alla storia passata della musica, se è la tecnologìa a creare, a modificare, le dimen�sioni ideali d'ascolto. E' questa rintenzìone alla baso de "pla�nofoni", ideali da Michelangelo Lupone. Parabole di vetroresi�na sullo quali si riflette il suono irradiato da altoparlanti colle�gati con i microfoni collocati sulla scena. Il suono viene diffuso senza docadimenta di qualità fino ad una distanza di trenta metri e ogni planofono può essere govornato dal banco del missag�gio in modo autonomo: "Scolpi�re il suono, creare dei fronti d'ascolto nitidi e mobili", è rintonzione d�Lupone. Recen�sendo gli spettacoli di Agora 2000 sul giornale Le Monde, Pierre Gervasoni crea la bella definizione di "silenzio informa�tico": una zona vergine dello spoitacolo, da colmare e far nsuonaro durante lo perfor�mance. Una cos�stretta collabo�razione tra artista, intorpreto e tecnico rende ormai difficile stabilire quale sia il vero creato�re di un'opera musicale che si avvale delle risorse informati�che. Il confino che separa l'au�tore dal tecnico si assottiglia, se il collaboratore scientifico pretende ormai la qualifica di "assistente musicale", capace di dare corpo sonoro alle fanta�sie del compositore. Le due figure professionali convivono anche in "Sonora", il progotto messo a punto dal CEMAT (Centri musicali attrez�zati), l'organismo che riunisce �principali laboratori italiani e si propone di diffondere i risul�tati artistici delie loro ricerche, "Sonora" offrirà ogni anno, a partire dal 2000, un palcosceni�co intemazionale ad una gene�razione di giovani compositori che fanno della tecnologia un'asse centralo della loro crea�tività. L'adesione del Ministero degli Esteri e dei Beni Culturali sembra consentire al progetto il bene, cos�raro, della continui�tà dell'impegno. Sandro Cappelletto Sempre più stretta la collaborazione fra autori, interpreti e tecnici del suono Anche per le salo dn concerto sono in vista sofisticati mlglloramenci acustici

Persone citate: Lupone, Marcel Proust, Maresz, Michelangelo Lupone, Pierre Boulez, Pierre Gervasoni

Luoghi citati: Como, Parigi