« Nuova Università? Scatola vuota »

« Nuova Università? Scatola vuota » Il premier Amato e il ministro Zecchino: è la svolta. Il sottosegretario Guerzoni: avremo laureati di qualità a 22 anni « Nuova Università? Scatola vuota » Gli studenti di sinistra: mancano risorse credibili Mario Tortello La nuova Univeisità disegnata dal mini�stro Ortensio Zecchino? «E' una scatola vuota», tagliano corto i giovani del�l'Udo. l'Unione degli universitari, oiganizzazione studentesca di siiiistra. «L'ap�provazione definitiva dell'autonomia didatiica rappresenta una clamorosa rivo�luzione por i nostri atenei osserva Francesco Sinopoli •. Aver spostato i poteri dal livello centrale a quello locale e aver introdotto la possibilità di percor�si formativi flessibili, può garantire ai laureandi maggiori chances di ingresso nel mondo del lavoro. Ma la rifonna. coti com'è, rappresenta un contenitore suscettibile d'essere riempito anche nei modi sbagliati». Didivcrsoawiso, ovviamente, mini�stero dell'Università e Palazzo Chigi Ieri. Zecchino ha mandata definitiva�mente in sofiìtia il vecchio percorso universitario. Non più quauro, cinque o sei anni di studio prima della lauree, propedeutici a eventuali, successive specializzarioni. ma tre anni di studio per tutte le quarantadue «classi» individua�le. E, alb fine, un titolo «subilo spendibi�le sul mercato del lavoro». Con altri due anni sarà possibile oonaegutre un'even�tuale speoalizzarione. Altra sostanziale novità: lo stop adi accesa liberi agli atenei Le «matricole» potranno iscriver�si solo dopo aver superato una prova d'esame mesta a punto dalle sagole facoltà. «Si tratta di una rifonna importantis�sima sostiene il Premier Giuliano Ama�to •: un tassello essenziale di quel lavoro che stiamo facendo per la maggiore qualificazione dei nostri giovani sul mercato delle professioni che è sempre più competitivo ma anche più ricco di opportunità per chi è in grado di compe�tere». «Ci permette di uniformarci alfEurapa, rispettando gli impegni sottoscrit�ti nella convenzione di Bologna», aggiun�ge il minlsuoZecdùno. «Potremo garantire a tutti possibilità di successo, ponendo fine alla scandalo�sa peroentiialed'atóxmdono dell'Univer�sità anchedopo anni di studio-incalza il sottosegretario Luciano Guerzoni •. L'Italia potrà finalmente avere laureati giovani e di qualità: a 22 anni anziché a 28. die rappresenta attualmente l'età media dei nostri pochi laureali». Ma dagli studenti dell'Udu è pollice verso: «Senza un reale sistema naziona�le di valutazione, l'Univereilà tulliana rischia l'anarchia osserva Sinopoli -. Né viene aUroatato il problema delle risorse. Ma a costo zero la rifonna non è possibile: mentre, in Italia, gli atenei continuano od aumentare le tasse: sia�mo ai livelli più alti d'Europa». Luciano Beneduce, altro esponente Udu, punta il dito sulla spendibilità effettiva della laurea triennale nel mon�do del lavoro; «A tutl'oggl Ordini profes�sionali e caste si oppongono fortemente alla reale valorizzazione di questo titolo. Eche dire poi dddamanwo affosaamenlo del collegalo alla Finonzaria che prevedeva la riforma dello suto giuridi�co dei professori univenuUiri?». Il dibattito divide anche il mondo accademico. «Una grande scommessa che si può vincere». Fabio Pistella, docented�Economia applicata all'Ingegne�ria presso l'Università di Roma 3, già direttore generale dell'Enea per 15 anni e rappresentante italiano in importanti organismi europei di promoziooe dell'in�novazione tecnlogica, firma in tote il decreto Zecchino che cambia radical�mente volto all'Università italiana. «Fi�nalmente aggiunge -, qualità della formazione e tempestività dei percorsi di studio possono coesistere». Cauto Giuseppe Acone, ordinario di Pedagogia e preside della Facoltà di Scienze della Formazione deli'Universi�tà di Salerno: «L'impalcaturacomplessi�va della riforma può anche andare bene, ma si traumi di un'innovazione completamente decontestualizzata Per laurearsi sarà necessario cumulare un certo nu�mero di crediti Se li leghiamo all'esame, il cambiamento è solo di etichetta, di facciala; se li leghiamo alla frequenza delle lezioal dove metteremo gli studen�ti? Penso alle Facoltà sovraftoUaie: 30 mila studenti a Giurisprudenza a Napo�li: 10 mila a Salerno con 12-13 aule a disposizione... Ancora: ti prevede un "comitato di valutazione" che dovrebbe giudicare l'operalo dei singoli atenei. Ila, per dare un senso a questa operazio�ne, oohbiamo raccogliere le opinioni di studenti che frequentino i assi non di casuali awenton delle aule universita�rie».

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