«Giustiiio, serve di più»
«Giustiiio, serve di più» «Giustizia, serve di più» Passino: mancano soldi e strutture intervista Fabro Potetti inviato a VILLADOSSOLA (Vertiania) TRECENTOSESSANTA miliar�di per nuove carceri e ammo�dernare vecchi Tribunali. Ol�tre seimila assunzioni alla Giusti�zia, tra agenti di polizia peniten�ziaria (2300), impiegati e assi�stenti sociali (1900), assistenti giudiziari (1500) e addetti alla giustizia minorile (337). Ma il ministro Piero Fassino alla sera dell'approvazione in Consiglio dei ministri del «suo» pacchetto Giustizia, non è ancora soddisfat�to. A Villadossola, alla festa nazio�nale dell'Unità dedicata ai rap�porti tra «Giustizia e cittadino», prima rivendica l'iperaltività del centrosinistra: «Non parlo per me che sono ministro da tre mesi, ma i miei predecessori, Flick e Diliberto hanno fatto molto. Non cominciamo da ze�ro...». Poi ammette che c'è anco�ra molto da fare, anche in tema di stanziamenti: «Però il bilancio dello Stato non ci consente di fare di più». Ministro Fassino, cosa avrebbe voluto in più? «Le strutture sono indaguate ri�spetto alla domanda di Giustizia dei cittadini. Ci vorrebbero 1500 magistrati in più, 6 mila o 7 mila impiegati in più nei Tribunali. Per non parlare delle carceri... ». Parliamone. «Ci sono carceri-fatiscenti in cui le nstrutturazioni costerebbero di più che demolirle e farle ex novo, sono carceri del Quattro�cento, del Cinquecento. Da noi in Piemonte si dice che la salsa non può costare più del pesce.,.»'. Gli stanziamenti sono stati fatti, lei insiste nel dire che il carcere deve essere una struttura di pubblica utili�tà. Però la gente... «E' vero: sulla mia scrivania sono arrivati fax di persone che si lamentavano perché mettiamo i lavandini nelle celle. C'è chi pensa che il carcere, più è afflitti�vo, anzi come mi scrivono "più schifo fa meglio è". Non è un atteggiamento condivisibile». In Parlamento i vari proget�ti di amnistia e indulto si sono arenati, perché molte forze politiche hanno rite�nuto che «aprire le carceri» fosse impopolare. Condivi�de, certe preoccupazioni? «Come ministro non posso aspet�tare le eventualità di amnistie e indulti che toccano al Parlamen�to, ci vogliono strategie defini�te». Va bene. Ma intanto c'è il rìschio che continuino le Sroteste. Non teme che aver luso i detenuti, possa alza�re la temperatura nelle car�ceri? «Spero di no». Intanto il dibattito sulla Giustizia continua ad esse�re schizofrenico: si invoca la tolleranza zero ma allo stesso tempo si parla di mi�sure alternative, di reinseri�mento dei detenuti. Non ò una discussione troppo ap�piattita sulle emergenze? «No, non è un dibattito schizofre�nico. Io sostengo che bisogna essere allo stesso tempo severi e generosi». Spieghi meglio. «Ci sono reati di una determinala pericolosità sociale, penso agli omicidi ma anche allo scippo della vecchietta, o detenuti che sono altamente a rischio di reite�razione di comportamenti crimi�nali, per i quali il carcere è una soluzione. In altri casi bisogna essere generosi, senza cadere negli allarmismi. Solo il Wk dei detenuti sottoposti alle misure alternative, commettono reali una volta fuori. C'è un mondo di detenuti che adeguatamente se�guiti, possono avere opportunità di reinserimento. E poi va rivista l'intera geografia delle carceri: un terzo dei reclusi su media nazionale sono extracomunitari, un terzo tossicodipendenti. Ci vogliono terapie differenziate». Ma come concilia severità e generosità, quando scippa�tori e tossicodipendenti so�no la stessa persona? In quel caso pugno duro oppu�re no? «Dipende dal buon senso. Mi ha scritto una madre, voleva l'inter�vento del ministro perché suo figlio agli arresti domiciliari era ritornato in cella su disposizione del giudice di sorveglianza. Mi sono informalo. Quel giovane era stato fermato fuori dalla sua abitazione per tre volle, sempre insieme ad altri pregiudicali. In quel caso il giudice ha fallo bene. Io non sono per buttare via le chiavi delle cello. Certe compara�zioni con altri Paesi mi conforta�no che siamo sulla strada giu�sta». Ad esempio? «In Italia ci sono 53inìla detenuti su olire 56 milioni di abitanti. Non è un numero enorme... Negli Usa dove funziona solo la tolle�ranza zero ci sono un milione e 200 mila reclusi per 200 milioni di abitanti». Non c'è il rischio che anche in Italia si risponda allo stesso modo alle esigenze di sicurezza dei cittadini? «Da anni si parla molto di Giusti�zia. E' un fatto positivo in sé. La richiesta è quella di una giustizia rapida, non quattro anni per una causa civile, e di pene certe... Ma le cose non si cambiano in un giorno, in una seilimana o in un mese». «Ci sono reati di elevata pericolosità sociale per i quali il carcere è il solo rimedio In altri casi bisogna evitare di cadere in allarmismi» «Il bilancio del nostro Stato non ci consente di fare meglio Ci vorrebbero altri 1500 magistrati e 6-7 mila impiegati nei Tribunali» 1 1' ,* -^^ Rot "■""' 'ifl :. yk W R ' H 1 ^■■Dk 1 B IMA 1 yr/"" Jm Hf ,-: j B MMtf jjm M 'J Il ministro della Giustizia Piero Fassino
Persone citate: Diliberto, Fabro, Fassino, Flick, Piero Fassino
Luoghi citati: Italia, Piemonte, Usa, Vertiania, Villadossola
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