«DOUBLIA» AOACASA BIANa di Gianni Riotta

«DOUBLIA» AOACASA BIANa «DOUBLIA» ALLA CASA BIANCA Gianni Riotta CHI è davvero George W Bush, che i repubblicani hanno candidato a «liberare la Casa Bianca dall'usutpatore Bill Clinton»? il cinico governatore del Texas, catena d�montaggio delle esecuzioni nel braccio della morte? o non piuttosto l'erede moderato di Ronald Reagan, pronto a concedere il sogno del benessere americano anche a chi ne è rimasto, finora, escluso? La Convenzione di Phiiadelphia non ha sciolto l'enigma. «Doublia», W, come lo chiama�no in tanti per distinguerlo dal padre, l'ex presidente George Bush, ha gestito l'assise colorata con sagacia. Niente urla di estre�misti di destra, per non ripetere il 1996, quando Pat Buchanan e la sua brigata di demagoghi portarono alla rovina Bush se�nior. Una Convenzione che non è piaciuta ai vecchi cavalli di battaglia di Nixon, a Bill Salire del New York Times, a chi si ostina a credere nella politica con la bava alla bocca. Non cos�Doublia Bush. Per non peccare di radicalismo, ha scelto una Convenzione omoge�neizzata. Serena. Dove il discor�so migliore è stato quello dell'ex generale Colin POwell, nero, che ha invitato i repubblicani ad occuparsi anche dei poveri, dei dimenticati. Tanti osservatori hanno visto nella svolta modera�ta solo cosmesi. Non credo: gli strateghi repubblicani più seri conoscono le statistiche. In Cali�fornia i bianchi sono, da poche settimane, minoranza. Nelle scuole elementari d'America lo saranno entro la prossima gene�razione. Dimenticare questa tra�sformazione nazionale significhe�rebbe condannare all'estinzione il partito che fu di Abraham Lincob. Bush sa che il voto di novem�bre non è sulla politica estera. Là il suo dissenso con il candidato democratico, il vice presidente Al Gore, è forte: Bush junior vuole imporre ad alleati, Russia e Cina uno scudo americano anti�missile. Gore medìerà. Né il voto sarà sull'economia, dove pure abbondano le differenze tra i due candidati, Bush persuaso che sia l'ora di tagli fiscali sontuo�si, Gore più incline ad investire il surplus del bilancio in spese sociali e tecnologiche. Nel loro profondo buon senso gli americani non vedono a breve pericoli di guerra e ritengo�no che l'economìa, trainata da Wall Street e Silicon VaJlcy, dipenda più dal governatore della Banca Centrale Greenspan che dall'inquilino di 1601 Penn�sylvania Avcnuc, l'indirizzo della Casa Bianca. La campagna del 2000 si gioca sulla personalità dei candi�dati. Bush populista ed inaper�to, Gore appesantito dall'eredità di Clinton ma più sperimentato. Philadelphia ha mostrato il nuo�vo partito repubblicano, capace di tollerare perfino Mary, la bionda figlia omosessuale dei candidato vice presidente Chency. Solo pochi americani si sono sintonizzati sulla tv, pochissimi hanno acceso Internet per segui�re «Doublia». Vbteranno persua�si che economia e tecnologia dominano oggi i! mondo, non la politica. St udieranno i due candi�dati che non amano, per decide�re all'ultimo: «chi farà meno danni?*. gianni.riotta@lfstampa.it

Luoghi citati: America, Cina, Russia, Texas