Notte d'incubo per la moglie di Caltagirone

Notte d'incubo per la moglie di CaltagironeNotte d'incubo per la moglie di Caltagirone Folle corsa fino a Trieste ostaggio del cameriere filippino Guido Ruotalo ROMA Villa Tre Orologi, la dimora dei Caltagirone, via Aldo vra ridi. quartiere Parìoli. Cancello, un guardiano, un poliziotto in pen�sione. Stradina di ghiaia. Verde. La villa il 2 agosto: quattro domestici filippini, un poliziot�to frequentatore della villa, guardia del corpo a tempo per�so, e nel suo appartamentino la signora Luisa Farinon, al primo piano. Sono le sette e un quarto di sera. Bussa alla porta della si�gnora Farinon, moglie dell'edito�re Francesco Caltagirone, uno dei camerieri, Leo Begasson. La signora apre: si ritrova una pistola puntata in faccia. Il filip�pino ha anche della corda e un cappuccio in una tasca. Spinge la donna verso l'interno. Si gira giusto per poter chiudere la porta a chiave. E' l'inizio di un incubo durato tutta la notte e svanito ieri mattina verso le nove, a seicen�tosettanta chilometri di distan�za, ai conimi dell'Italia, Trieste, con la Slovenia. Ouella che segue è la cronaca di un sequestro di persona, anzi d�un doppio sequestro di perso�na. E' la stona di un gesto disperato di un cameriere filippi�no che aveva bisogno di soldi, braccato dai debiti, con alle spalle una vita sentimentale confusa, che voleva tornare a casa. Ore selle e un quarto di sera, di un mercoled�d'agosto roma�no. Leo Begasson vuole entrare nell'appartamento della signo�ra. Impugna una pistola dei Caltagirone presa da una casset�ta metallica. Leo lavorava in quella casa da otto anni e cono�sceva i suoi segreti, anche dove era conservata la chiave della cassetta. La signora Farinon reagisce, c'è una colluttazione, riesce a divincolarsi, a chiudersi nel ba�gno. Leo Begasson scavalca una finestra, il cornicione, la fine�stra del bagno. Vetri rolli. Jl filippino raggiunge la signora. Si ferisce a una piede e un colpo di jistola parte accidentalmente e o prende, di striscio, a una gamba. Il filippino si fa aprire la cassaforte. Arraffa una decina di milioni in contanti, compresa valuta straniera, e una mancia�ta di gioielli. Gli altri domestici avvertono i rumori che arrivavano dall'ap�partamentino, forse anche il col�po di pistola. Walter il poliziotto sono ormai le otto meno dieci si avvia per le scale. Vede la signora Farinon che ha le mani legate e Leu Begasson che gli punta la pistola contro. Walter cerca di tenere sotto controllo la situazione. Di non far commette�re gesti disperati al filippino. A quel punto i tre, scendono giù. Sono ormai le otto, le otto e dieci di sera. Leo il filippino decide di salire in macchina con i suoi ostaggi. C'è la Golf rossa di Azzurra, la figlia dei Caltagiro�ne. E' Walter che guida, 11 filippi�no gli sta accanto, la signora Farinon è seduta dietro. Parte l'auto, percorre il viale di ghiaia, si ferma al cancello. «Apri, andiamo a fare un giro... non preoccuparli», dice il poli�ziotto al guardiano. Passa un'ora. Anche di più. Alle nove e mezzo i domestici e il guardiano danno l'allarme. Avvisano il marito della signo�ra, Francesco Caltagirone. Le forze di polizia sono mobilitate. La Golf rossa, intanto, ha già iniziato il suo lungo viaggio. Direzione Nord. Verso l'una, l'una e trenta di notte, Walter il poliziotto chiama dal cellulare del cameriere il marito della signora Farinon: «Va lutto be�ne..», dice a Francesco Caltagiro�ne. Alle cinque del mattino, i carabinieri vengono a sapere da dove era parlila quella telefona�ta. Ma da un un certo punto di vista, questo è un elemento secondario: è già operativa la rete di comunicazione con i camionisti, allertali dalle forze di polizia e in grado di seguire il viaggio della Golf rossa. Posti di blocchi ilei carabinieri vengono istituiti lungo le frontiere. Leo vuole oltrepassare quella di Tar�visio ma si rende conto del posto di blocco. La Golf rossa fa inver�sione di marcia e punta su Trieste. Verso le cinque e quaranlacinque, l'auto si ferma in un'area di sosta sulla Venezia-Trieste, a Latlsana, per far rifornimento di carburante. La signora Fari�non scende, deve andare alla toilette. Sfiora un camionista e gli chiede aiuto. Ma Leo Begas�son, riprende in mano la situa�zione, minaccia il camionista e dà l'ordine di ripartire. Sono ormai le sette del matti�no, ecco l'ultima stazione auto�stradale di Trieste. La Golf rossa non si fenna, sfonda la barriera di Lisert. Contemporaneamente, all'ae�roporto di Ronchi dei Legionari atterra un aereo militare con uomini della sezione antisequestri del Comando provinciale dei carabinieri di Roma. Viaggia con loro anche il marito delhi signora Farinon, Francesco Cal�tagirone. Siamo ormai all'epilogo del sequestro. L'auto si dirigo verso il valico di frontiera di Rabuiese, alla periferia di Muggia. Li» Golf viene lasciata vicino a un supermercato. I due ostaggi, le�gati a due alberi. Lui, Leo Begas�son si perde nella boscaglia. Sono le nove e dieci quando Luisa Farinon Caltagirone rie�sce a liberarsi e a dare l'allarme. Pochi minuti dopo la signora e il poliziotto si ritrovano nella sta�zione dei Carabinieri di Muggia. L'incubo è svanito. La signora Farinon riabbraccia il marito. E alle cinque del iwmieriggio è già a casa, in via Aldovrandi. Roma. Del filippino fuggiasco ancora nessuna notizia. Forse è in Slove�nia. E' braccalo comunque. Il sequestro ai Parìoli con un amico agente costretto a guidare verso la Slovenia sotto la minaccia di una pistola Poi il rapitore li ha legati a un albero e si è dato alla fuga La donna è riuscita a liberarsi dando l'allarme