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FA PIU' PAURA DI TOTO' RIINA FA PIU' PAURA DI TOTO' RIINA Francesco la Licata LA signora Caltagirone è sta�ta rapita da un uomo che si chiama Leo Begosson. Il nome di questo improvvisato seque�stratore non figura nella lista dei trenta criminali più pericolosi del mondo. Non siamo neppure di fronte al capo di un'agguerri�ta banda di rapinatori, ne ad una delle «menti» dell'» Anonima ca�labrese". E, meno che mai, si riesce a scorgere in Begasson il nuovo stereotipo che tanto timo�re sembra incutere nei cittadini: lo straniero, il diverso, animato da istinto razziatore. No, questo filippino improvvisamente usci�to di testa sembra incarnare, al contrario, l'esempio perfètto deli'extracomunitario completa�mente integrato, seppure giun�to in Italia da clandestino poi -sanato". Tanto da aver trovato lavoro in una famiglia più che a modo, a giudicare dalla serenità e dalla dignità delle reazioni sia pure in piena tensione nervosa della signora Luisa Farinon. Eppure Ixo Bcgasson (ma anche un qualunque nostrano sbandato metropolitano) ci fa più paura di Totò Riina. Perche rappresenta un'incognita, ci ri�corda che siamo esjKwti all'imponderabUe e che in eerti casi non v'è polizia che possa difen�derci Perché non è un problema di sicurezza. In tanti anni abbia�mo imparato a conoscere la mafia ed ogni tipo di aggressio�ne, riuscendo a contrastare bene la cosiddetta criminalità organiz�zata. Quando il crìmine diventa «disorganizzato» ci scopriamo tutti più vulnerabili. Ptrché il «nemiconon lo vedi, non dà «sintomi» e potrebbe essere addi�rittura il volto amico che cono�sci, appunto, da otto anni. Un amico che si è iemplicrmtittt con�vinto di poter pretendere «tutto ciòche magari ha visto offrire dalla pubblicità. Si può preveni�re ia frustrazione «globalizza�ta»?