«Via i curdi da Alessandria »
«Via i curdi da Alessandria » GLI AMMINISTRATORI: IL RAZZISMO NON C'ENTRA, E' LA LEfeGE CHE E' DA CAMBIARE «Via i curdi da Alessandria » tuma servizio Massimo Muma inviato ad ALESSANDRIA SONO stali arrestali �tre camionisti tedeschi che sla�vano cercando di trasferire in Germania i 124 profughi curdi arrivati domenica a Torino su un treno proveniente dalla Calabria. I Tir erano stati bloccati ad Ales�sandria, sulla Torino-Piacenza, o i curdi, tra polemiche e tensioni, hanno trovato rifugio nel conven�to Santa Maria del Castello, od Alessandria. Ma oggi, alle 12, devono andarsene. Il sindaco di Alessandria, Francesca Calvo, ha dato un'ultimatum alla prefettu�ra: partenza in treno entro le 12, altrimenti sono guai. Oggi, sem�pre a Torino, ne sono stati accolti altri 70 in strutture d'emeigenza. I profughi bloccati sui Tu sono ancora ad Alessandria, ignari del�lo scontro che sta dividendo le forze politiche. Nel chiostro nel convento ombreggiato dagli albe�ri secolari, l'eco delle polemiche è lontano anni luce. I bambini cur�di hanno i piedi scalzi o conono intorno al giardino del chiostro. Giocano e si rincorrono. Sanno fare casa in un attimo. Lunedi era il cassone di un camion, prima ancora la coperta rugginosa di una delle tante «carrette» che solcano il Mediterraneo, ieri era il convento di Alessandria, doma�ni sarà un treno che li porterà al confine con la Germania e poi si vedrà. Gli adulti hanno chiesto sapone per lavarsi e per lavare i vestiti che avevano messo ad asciugare sui rami degli alberi. Hanno dato loro gli stenditoi e, in poche ore, quella struttura desti�nata ai pellegrini del Giubileo è diventato un perfetto campo pro�fughi. Il portavoce si chiama Moustapha, ha scritto su un foglio poche righe di ringraziamenti e s'è presentato dal vicesindaco di Alessandria Dario Pavanello. Un sorriso, una stretta di mano. Le donne hanno preso i vestiti che hanno rimediato la Caritas e la Croce Rossa; accanto alle gonne lunghe e fiori, ecco le T Shirt di qualche stagione fa, «1999 Ligabue tour»; sarà un bel ricordo, una volta finita se mai finirà la diaspora di questo popolo. Qual�cuno domanda se, alla fine, il rifugio offerto dalla Provincia di Alessandria, sia abbastanza con�fortevole, e con quelle quattro parole d'inglese che conoscono, dicono «si, si, bellissimo». Le donne fanno il segno con la mano di una gola tagliata. Traduzione: qualsiasi cosa fate por noi va bene, laggiù in Iraq ci ammazza�no. Semplice. Il vicesindaco fa il burbero («Se ne devono andare entro le 12, non un minuto di piiui ma si preoccupa di procura�re i pasti attraverso le mense comunali, «Pastasciutta con divo e pomodoro, arrosto con insalato e ocqua i aturale perché ai curdi non piace la gasata. Ho mangiato con loro...», dice. E poi le scarpe. E' sialo difficile trovare le misure per i più piccoli. E cos�accade che una bimba di quattro anni con la gonna rossa giri orgogliosa con un paio di anfibi da marinos. Meglio cho trascinarsi sulla ghiuia coni piedini nudi. L'assessore della Provincia, Mara Scagni, ds, è d'accordo con �transfughi dalla Lega che guida�no il Comune, solo su un punto: i curdi non possono restare. «Il convento è in grado di ospitare non più di 70 persone, non abbia�mo personale per l'assistenza. Qui il razzismo non c'entra. La legge ha dei vuoti incolmabili. I curdi, por avere lo status di rifu�giati politici, devono attendere mesi. Hanno un pennesso di 60 giorni in cui non possono lavora�re. Non sono compili che possono assumere le giunte locali E ora dobbiamo dirgli che non possia�mo più ospitarli». Si capisco che non è per nulla contenta, l'asses�sore, di dare questa notizia alle famìglie curde che sembrano lentaroente riprendersi dall'orrore di una fuga impossibile. Fanno tulli parie di un villaggio, tra loro ci sono medici, insegnanti, artigia�ni. Dopo mille peripezie, lo prime ore di benessere. Sopraitutto i bambini, che hanno imparato a dire «grazie» ai fotografi e che. prima di chiedere qualcosa ni volontari, creano con lo sguardo l'assenso dei genitori. Se osi pronunciare la parola «razzismo», gli amministratori di Alessandria replicano: «Qui il pro�blema è solo politico dice l'asses�sore Domenico Saporito è il ministero degU Interni che è inca�pace di gestire questo situazioni. Lo sa che, alle 12, in prefettura, non erano ancora in grado di sapere se potevano o no dare da mangiare a questa genie? Ci ab�biamo pensato noi. Rispettiamo il popolo curdo e sappiamo bone che non sono scafisti albanesi. Ma la comunità non può farsi carico di queste emergenze, si dico cosi?, globali». Bloccati in centoventiquattro su un Tir mentre cercavano di raggiungere la Germania, sono stati ospitati in un convento «Ma entro mezzogiorno di oggi se ne devono andare La nostra comunità non è in grado e non può farsi carico di queste emergenze» I curdi ospitati nell'ostello alessandrino, l'amministrazione comunale vuole che lascino la citta entro moziogiorno di oggi
Persone citate: Dario Pavanello, Domenico Saporito, Francesca Calvo, Mara Scagni
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