In fuga da Torino e subito bloccati

In fuga da Torino e subito bloccati In fuga da Torino e subito bloccati Angelo Conti Ci sono sogni cho passano da Tori�no, da Alessandria, dal Brennero per finire in Germania o sotto le dighe d'Olanda. Inseguirli richiede determinazione, coraggio, anche fantasia. Requisiti che sembrano possedere in abbondanza i 124 cur�di (metà dei quali bambini) che, arrivati a Torino all'alba di domeni�ca e ricoverati il pomeriggio in una scuola-doimìtorio di Mirafiorì, han�no deciso di lasciare la città nel cuore dell'altra notte. Noleggiati due furgoni, guidati da autisti tede�schi, sono ripartiti con destinazione Germania e Olanda. Ma, per la seconda volta, il loro viaggio è stato interrotto. Ci ha pensato la polizia stradale di Ales�sandra che, ieri mattina verso le 4, ha intimato l'alt ai due anonimi furgoni, mentre stavano transitan�do sull'autostrada Torino-Piacen�za, all'altezza dell'uscita per Voghe�ra. Aperti i portelloni posteriori, i poliziotti si sono trovati davanti un quadro dantesco: decine e decine di uomini, donne e bambini ammassa�ti in pochi metri quadrati. E' stata allenata di nuovo la Croce Rossa che ha trasferito all'Ospedale Infan�tile di Alessandria mezza dozzina di bimbi, risultati affetti da varicella, mentre si è cercata una sistemazio�ne provvisoria per tutto il gruppo. La polizia, dopo aver controllato la validità dei pennessi di soggiorno provvisori (concessi venereu dalla Questura di Crotone con scadenza ottobre) di tutte gli extracomunita�ri, ha provveduto ad interrogare i tedeschi che li accompagnavano. I tre uomini sono stati denunciati perché in possesso di patente non adatta per il trasporto passeggeri, ma difficilmente correranno altri rischi. Non risulterebbe, infatti, a loro carico, nessuno dei profili pena�li previsti dalla legge sull'immigra�zione: i curdi sono legittimamente in Italia e sul territorio del nostro Paese si possono muovere liberamente, anche a bordo di fiutoni noleggiati Per loro c'è solo il di vieto di espatrio, ma al momento dell'in�tervento della polizia erano a Voghe�ra, a 400 chilometri dal confine del Brennero. Ma perché i profughi sono ripar�titi? Perché hanno lasciato Torino, dove pure Croce Rossa e Comune stavano facendo quanto di meglio per garantire loro ospitalità? E dove avevano garantiti tetto, vitto ed assistenza sanitaria? La spiegazio�ne arriva, ad Alessandria, dalle stes�se persoli.' che, domenica mattina in piazza Carlo Felice, avevano rac�contato i primi capitoli della loro odissea. «Ci sono aspetti della no�stra permanenza in Italia spiega Samir che d lianno commosso: l'aiuto avuto in Calabria, la disponi�bilità della Croce Rossa a Torino, le cure prestate ai nostri bambini al�l'ospedale di Alessandria. Non ci siamo mai sentiti clandestini, nem�meno nei primi momenti, quando non avevamo ancora il permesso di soggiorno in tasca. Ma ci sono an�che cose che ci hanno sorpreso negativamente: se siamo persone libere, se possiamo muoverci ovun�que sul vostro territorio, perché questi continui controlli di poli�zia?». Prosegue: «Noi non siamo scappati dal vostro Paese, non ab�biamo dìsobbedito alle disposizioni che d sono state date. Comunque pensiamo che un eventuale nostro espatrio non costituirebbe un rea�to». Alla fine ammette: il loro sogno sono Olanda e Germania. «Noi vo�gliamo andare là. Ci proveremo sino a quando ne avremo forza. Siamo anche abbastanza stupiti cho d sia tutto questo impegno a Irattonorci. Non ne comprendiamo la ragione, visto che ci avevano detto che ;;li italiani erano stufi di tanta immigrazione». Chi li ha seguiti in questa specie di odissea è stupito dalla loro deter�minazione a restare entro i limiti della legge, malgrado i pochi soldi a disposizione: lianno pagato i bigliet�ti dei treni, noleggiato regolarmen�te i furgoni, compensato gli autisti. Cosa accadrà domani nessuno lo sa. ma non è difficile pensare ad un'al�tra fugo, ad un'altra manciata di chilometri guadagnati sulla strada del confine, ad un ulteriore passo verso il Nord Europa. Difficile con�vincere questa gente a riporre un sogno, difficile anche oflrire loro ragioni valide per restare in Italia. Avevano noleggiato due furgoni per raggiungere il Nord Europa «Perché ci fermate? Non siamo illegali»

Persone citate: Angelo Conti