Amato insiste: spiegazioni da Grecia e Turchia

Amato insiste: spiegazioni da Grecia e Turchia Amato insiste: spiegazioni da Grecia e Turchia «Ma non mettiamo sullo stesso piano curdi e scafisti» Giuseppe Sangiorglo TORINO Attenti a non mettere sullo stesso piano curdi e scafisti: i primi hanno diritto d'asilo in�temazionale, i secondi sono puri e semplici criminali, av�verte il presidente del Consi�glio, Giuliano Amato. Il pre�mier nelle quasi quattro ore trascorse a Torino, tra Palazzo Reale e il Politecnico (con i ministri Nerio Nesi e Livia Turco), accolto dal presidente della Regione, Enzo Ghigo, per la firma del protocollo che consentirà di costruire l'auto�strada Asti-Cuneo, parla della situazione intemazionale, ri�sponde indirettamente a chi chiede di considerare criminali sia gli scafisti, sia i clandestini. Ribadisce di voler approfondi�re quanto c'entrino Grecia e Turchia con le navi cariche di clandestini arrivate sulle coste italiane. «Non sono in grado di dire afferma il premier in conferen�za stampa se Turchia e Grecia hanno autorizzato quelle par�tenze. Le ipotesi che loro han�no prospettato sono diverse, ma questi aspetti vanno anco�ra chiariti». A proposito di immigrazione e del clamore provocato dall'odissea dei 124 curdi arrivati domenica in Pie�monte, aggiunge: «Spero di non essere mai abbastanza esaspe�rato, e che non lo siano neppu�re gli italiani, per confondere gli scafisti che uccidono i no�stri ragazzi e gettano in mare i bambini, con persone che fug�gono da Paesi dove sono negate le libertà fondamentali». Chiarisce: «I curdi hanno incorporato il diritto all'asilo politico, che è previsto da noi come dagli altri Paesi europei, gli scafisti, invece, vanno fer�mati con ogni mezzo possibi�le». A giudizio del presidente del Consiglio non si possono quin�di confondere coloro che non hanno colpe, che sono persegui�tati nella loro terra, con chi uccide. Anche perché, in gene�re, i curdi chiedono di «poter passare in Italia, per raggiùnge�re le loro famiglie sparse in Europa, soprattutto in Germa�nia». Amato, dunque, invita tutti, proprio tutti, a non «assimila�re» i due eventi: chi fugge dalla violenza e coloro che, per dena�ro, «trasportano e uccidono, sono questioni molto diverse». Poi aggiunge di non voler parla�re d'altro (riferendosi alla vi�cenda albanese) «per evitare che i due argomenti vengano ancora una volta confusi». La precisazione del premier (che con Ghigo ha anche parla�to dei flussi migratori regolari da decidere insieme con le Regioni) arriva, con la notizia che il ministro dell'Interno, Enzo Bianco, ha sollecitato un incontro con i colleghi dei Pae�si sud-balcanici per discutere del problema della sicurezza delle coste «in un'ottica di mag�gior collaborazione e sinergia». Arriva anche in risposta, per quanto indiretta possa appari�re, alle ipotesi di azione avanza�te da alcuni esponenti del cen�trodestra. Per esempio quelle di Alfredo Mantovano e di Giampaolo Landi, entrambi di Alleanza nazionale. Il primo chiede di consegnare i clande�stini alla Grecia come fa la Francia con gli irregolari che attraversano il confine italiano per entrare nei territori transal�pino. Landi che è responsabile del settore Immigrazione di An, va più in là: propone di equiparare penalmente i clan�destini agli scafisti. «Il corri�spettivo economico che i clan�destini pagano agli organizzato�ri afferma li rende elementi , attivi nella perpetrazione dei reati sanzionati dalla legge Tur�co-Napolitano. Reati che van�no dunque applicati sia agli scafisti che ai passeggeri». Nella polemica interviene Carlo Giovanardi, capogruppo alla Camera del Ccd, che vor�rebbe applicare agli scafisti l'articolo 289 bis del codice penale (sequestro di persona a scopo di terrorismo ed eversio�ne) che prevede pene severe, fino all'ergastolo in caso di morte del sequestrato. Giuliano Amato, prima di rispondere in modo diretto, vuole approfondire il discorso. Ma, come dice da Torino, senza esasperare il problema e «di�stinguendo tutto ciò che è ne�cessario distinguere». «Uncontoèchifiigge dalla violenza, un altro chi per soldi trasporta e uccide i disperati e inostri uomini» Bianco: vertice dei Paesi dell'area sud-balcanica Tra i profughi curdi ospitati ad Alessandria, la medi sono bambini, alcuni di loro sono stati ricoverati all'ospedale infantile