W il Design

W il Design W il Design Confronto Italia-Germania LA MODESLTTITUTTO è allegro, vivace, diverten�te. Le «isole», co�lorate piattafor�me circolari, accolgo�no festose il visitatore jer raccontare come 'Italia e la Germania si siano confrontate negli ultimi 50 anni in un fenome�no prezioso e talora insondabile quale è il Design. Esattamente come le due Nazioni si batterono in una famosa partita del campio�nato mondiale d�calcio nel 1970 con risullato 4:3 per l'Italia. Tale infatti è il tìtolo (iella mostra che schiera in campo ben 2000 pezzi con speciale predilezione per il design italiano più immaginifico e ludico, il Radicai. Alchìmia, MemSis. Quello che privilegiò colori, -me bizzarre e desuete, materia�li leggeri, contro la pura funzione e che o^gi sembra aver maggior�mente influenzato le tendenze, incrociando momenti come la Pop Art, nonché attingendo al virtuosi�smo artigianale e all'ìmmaginazìone fertilissima tipiche del nostro design. Sicché protagonisti assolu�ti sono Sottsass, M n idini, Branzì. All'entrata ecco un'«ìsola» co�sparsa di luminosi vetri rossi, blu, gialli, opalescenti, dalle forme si�nuose o svettanti, che paiono av�volgersi nello spazio. Sono �famo�si vetri, disegnati in tutta la loro lievità e fragilìlà, da Ettore Sottssass, mentre una serio d�caffetiicre, minuscoli elefanti, cavallini, poltrone Proust, vasi, dipinti a mano secondo al variegata tecni�ca pointti/iste offre la visione del�l'universo ludico, ironico, «fatto a mano» di Mendìnì. Dello stesso autore è l'incantevole giostra pro�posta dall'Alessi, d�dimensioni ridotlissìme come gli stessi ogget�ti prodotti dall'azienda: la caffet�tiera di Aldo Rossi, il bollitore di Graves, la macchina per l'Espres�so d�Sapper, lo spremilìmone di Starck e altri, che al suono d'una STRA A ANA musica da circo felhnìana si muovono al�ternandosi alla pari di cavalli in una nor�male giostra. Ecco poi, come una cascata che scen�de dall'alto, compari�re �«prototipi»: sfila�no nei nostri occhi e nella memo�ria la sedia a sellino di Achille Casligìoni, la Plia, la celebre pol�trona a sacco nei film di Fracchia, lo sgabello d�Max Bill, le poltrone e sedie d�Carlo Mollino, d�GabettiIsola, e altri mobili e oggetti d�Gaetano Pesce, Ugo La Pietra, e cosi vìa. Nelle «isole» cho all'origine do�vevano girare d�contìnuo su se stesse, non mancano i «classici»: Marco Zanuso con �televisori per la Hriim Vega e il telefono Grillo, Bruno Munari con �poetici libri e l'abitacolo per bambini, Pìninfarina còri hiodelli di auto celebri, Mario Bellini con intelaiature d�sedie a dimostrazione del proces�so che precede il prodoito. Poi, ancora Anna Castelli Ferrieri, Enzo Mari, Citierio. e VAUhro della cuccagna d�D'urbìno-Lomazz�da quale pendono polirono note quali furono il guanto per Poltronova nel 1970 , o la Blow in plastica colorata nel '67 per Zanolta. Non mancano Denis Santachìara, De Lucchì, Bìnazzì, Lupi, Iosa Ghìni, Giugìaro. Dai disegni han�no ricostruito l'incredìbile, per il 1965, letto d�Joe Colombo con tutto a portata di mano in un solo blocco: tv, bar, tavolo da pranzo. Aziende celebri come la Kartell espongono il fior fiore di quel fenomeno che sovente, con mezzi economici limitali, contribuirono a far nascere. La grafica, i manife�sti, le copertine di riviste, le diffe�renti lettere dell'alfabeto hanno giustamente un loro significativo spazio, corrono lungo le pareli con lodevole riconosciraenlo a veri artisti quali Fronzoni. E la Germa�nia? L'avvìo è glorioso con la Scuola di Ulm, disegni di Albera e allievi. Max Bill, Maldonado, poi tranne Dieler Rams e il grande Sapper che vogliono a lutti �costi tedesco, non emergono personali�tà, bens�aziende come la Brown, la Miele, la Pesto, por documenta�re un design più integrato, nella scìa d'una sola dello aspirazioni care al Bauhaus. Il premio Com�passo d'oro, gestito dall'Adi, esibi�sce le sue glorie come il conrìspettivo tedesco. Sul tetto del Museo, sotto un'enorme, trasparente cupola in membrana tessile fanno bo la mo�stra di sé capolavori come la Ferrari 250, la F40,la Mercedes 1952 che fu d�Adenauer,o la curiosa BMW Isotta del 1956. Tutto qui il design italiano? Nume�rosi gli assenti a partire da un pilastro tome Vico Magìsiretti, Gae Aulenti e altri. Non è ceno facile, da lontano, stabilire che cosa sia il design italiano, a mezza via fra Michelangelo, Benvenuto Cellin�e rimprowisazìone; il cu�ratore, Michael Erlhoff ha espres�so il suo punto di vista e i suggeri�menti ricevuti, per una mastra costata 5 miliardi, che comunque per la prima volta, viene ospitata in un Museo nazionale, pertanto il design è celebralo da un'isiìiuzìone governativa. Sul finire si affaccia la consue�ta domanda sul futuro e trova risposte non sempre convincenti nei «giovani» iutiera troppo nello tracce dei «padri». A offnre provo promettenli è la tecnologia: la cucina del futuro di Marco Piva ne è una prova, con riuniti tavolo da pranzo, lavastoviglie, cucina a gas, forno, un enorme schermo dove scrivere, ordinare il nocessorio, navigare in Internet, vedere la Tv, lavorare. Spiega Piva che in alcuni alberghi, il prossimo sarà a Marghera, già non esistono più televisori intrusivi nelle stanze, bens�solo vetrate sulle (piali, a volontà, s�può vedere proiettata la Tv. DAL TELEFONO GRILLO ALLA BMW ISOTTA BONN PROPONE UN'ALLEGRA, VIVACE E DIVERTENTE VETRINA DI INVENZIONI E OGGETTI DEL DOPOGUERRA Italia Germania 4:3 Bonn. Kunst-und-austelluiK)halle Orati Mar mer 10-21 gio dom. 10-19 Chiusura il lunedi. Fino al 12 novembie LA MOSTRA DELIA SLTTIMANA La pubblicità di una palina per l'S.o.s. telefonico disegnata da Lutz Dietzold e Andrej Kupetz

Luoghi citati: Bonn, Delia, Germania, Italia, Stra