Patrasso, crocevia dei traffici

Patrasso, crocevia dei traffici ,L StlP-JEST EUROPEO NUOVO FRONTE PER IIMMIGRAZIQNE Patrasso, crocevia dei traffici «Di qui partono clandestini e contrabbandieri» servizio Guklo Ruololo inviato a VALONA Bmun ACCONTAVA a Valona, l'al�tra sera, Vladimir Foyzo. parlamentare sociali�sta: «Fino a pochi anni fa, alle frontiere di Argirccastro e di Permei, migUaia di albanesi pre�mevano per entrare in Grecia. E svariate volte, per rappresaglia, le autorità elleniche chiudevano i varchi. Gli albanesi trovavano, cosi, altre vie per entrare in Grecia. Oggi, la situazione si è riballata. Dalla Grecia entrano in Albania. Sono i clandestini turchi, persino i cinesi». La Grecia è sempre stata terra di traffìci e di contrabbando. Di sigarette, per l'Italia, a partire dagli anni '70. Di varie merci dal caffé ai carburanti per i paesi dei Balcani. E il contrab�bando di queste merci ha vissuto il suo boom a partire dagli inizi degli anni '90, con l'embargo contro la Jugoslavia di Slobodan Milosevic. Ma adesso, nei confronti della Grecia, l'Italia ha aperto un vero e proprio conflitto diplomatico: troppa acquiescenza da parte delle autorità elleniche nei con�fronti dei trafiìcanti di «carne umana», di clandestini, ma an�che nei confronti dei contrabban�dieri italiani di sigarette. Corfù, Igoumenitza, Patrasso. Sono i tre porti messi sotto accusa dal Ministro degli Inter�ni, Enzo Bianco, e dalle forze di polizia, dalla Guardia di finanza, dall'Arma dei Carabinieri, dalla Polizia di Stato. Le complicità fanno intendere i nostri respon�sabili della sicurezza riguarda�no gli apparati pubblici e ammi�nistrativi greci, le dogane, la polizia di irontiera. E nei con�fronti di questi apparali, eviden�temente, il controllo dell'autori�tà di governo è inefficace. Insom�ma, Alene non sollecita un'azio�ne di contrasto a questi traffici. La Grecia riveste un ruolo centrale, dal punto di vista geo�grafico. Da qui passano i flussi migratori clandestini che pro�vengono dall'Estremo Oriente. Ma, anche e soprattutto, dalla confinarne Turchia. Via maro, nella maggior parte dei casi, ma anche via terra. A Patrasso, per esempio, si accampano anche migliaia di curdi che vogliono arrivare in Italia. Curdi che, in alternativa, scelgono di imbar�carsi da Valona per raggiungere l'Italia. Migliaia ne sono stali bloccati in Puglia, in questi ultimi due anni, oltre seicento in Albania. E il dato soprendente, •in questi ultimi mesi, è che anche i cinesi arrivano a Valona (oltre cento ne sono stati bloccati, negli ultimi due anni). A Instambul, e in altri porti turchi, si mettono in lista di attesa i curdi (ma anche i pachi�stani o i tamil), pronti a un lungo viaggio, destinazione finale: Ger�mania, Svizzera, Inghilterra. Pagano fino a tremila dollari ciascu�no, pur di arrivare in Europa. Il loro viaggio e senza tempo, senza un Umile di tempo. Passa�no anche settimane prima die si materializzino le «carrette» del mare, pronte a imbarcare i pas�seggeri. Le «carretto» sono vec�chi mercantili in disonno, com�prati a poche lire, come ferro vecchio. I trafficanti sanno che questo sarà il loro ultimo viag�gio, e che trasporteranno la mer�ce più preziosa, i clandestini. Trecento, quattrocento passeg�geri. Destinazione di transito: la costa calabrese. E' qui die le «carrette» si areneranno. Ma prima ancora di salire a bordo della nave, i clandestini si devono imbarcare su piccoli na�tanti che puntano al largo, por incrociare le «carrette». E' storia che si ripolc da tempo. E cho adesso, con l'enne�simo sbarco di ieri a Crotone, ha fatto infuriare il Viminale. Anche nei confronti della Tur�chia il governo itahono ha aper�to un contenzioso, chiedendo ad Ankara di rispettare gli accordi bilaterali contro il traffico di clandestini. Proprio agli inizi di luglio, il Viminale ha discusso con Ankara un accordo ài riam�missione di quei cittadini turchi che, clandestini in Italia, non hanno fatto domanda u\ asilo politico. Erano i primi anni '90, e i «pirati» albanesi infestavano le acque di Corfù, sacche(.jgiando gli scafi di ignari turisti. Anzi, sequestrando quegli scafi. Ades�so. Corfù è un cantiere navale di mezzi contrabbandieri italiani. Di quegli scafi die, sempre al largo, incrociano lo «navi ma�dre» cariche di casse di sigarette. Ma la Grecia è sotto accusa anche perché dai porti di Igoume�nitza e Patrasso si imbarcano tir candii di casse di "bionde*. La Turchia e la Grecia rappre�sentano un problema non solo per l'Italia ma anche per l'Euro�pa. In tempi di Shengen e di attese di adesione alla Comunità Europea, il governo dei flussi migratori è ima delio priorità. La protesta del Viminale è anche un invito all'Europa ad intervenire L'Italia si sonte uupjw espo�sta, non solo agli umori dell'opi�nione pubblico. Prova a fare la sua parte. Vnlona, in qiutsti gior�ni, è diventata un «esporimonto» da seguire. Quando a Brindisi sono stuli ammazzati i due finanzieri da un blindato dei contrabbandieri, il governo ha reagito con «Opera�zione Primavera», assestando un duro colim all'cindustria» del contrabbando brindisino. E lo rotte delle "bionde" si sono ade�guale. Adesso, a Vnlona. la joint-ven�ture italo-albanese sta pruducendo risultati. Gli scafi non sono scomparsi, ma sono diminuite le partenze. Molto probabilmente, gli imbarchi non avvengono più nella baia di Valona ma in altri punti della cosla. verso Fior. L'aziono «militare» di contra�sto, evidentemente, non è più sufficiente perdio audio «l'indu�stria» dei clandestini si adegua, individuando altre opportunità, altre rotte. Per il governo Amato la que�stiono «e andestini» non è più solo una questione di ordine pubblico, è diventata un proble�ma di politica estera. All'Europa e ai paesi di prove�nienza (e di transito) dei flussi migratori, l'Italia chiede collabo�razione e azione comune. La protesta di ieri del Vimina�le nei confronti di Turchia e Grecie fa parte di questa strate�gia. Ci sono migliaia di curdi che aspettano di partire per l'Italia E da quel porto si imbarcano i Tir carichi di sigarette Anche nei confronti della Turchia è stato aperto il contenzioso «Ankara deve rispettare gli accordi per la lotta alla criminalità» fi Sopra uiw delle tante navi della disperazione carica di profughi in cerca di un fuiuro migliore che ibarcano sulle coste italiane ma le loro mete quasi sempt e sono i Paesi del Nord Europa A fianco le forze dell'ordine identificano alcuni degli immigrati arrivati sullo spiagge del Sui*

Persone citate: Ades, Enzo Bianco, Fior, Slobodan Milosevic, Vladimir Foyzo