«Spiego il mondo al governatore»

«Spiego il mondo al governatore» LA PROFESSORESSA NERA CHE ASPIRA A DIRIGERE LA SICUREZZA NAZIONALE «Spiego il mondo al governatore» Condoleezza Rice: tutta da rifare la politica estera intervista Andrea di Robilanl IA madre voleva darmi un nome italiano che fosse legato alla musica. Alle�gro, adagio, andante... Alla fine pensò al termine "con dolcezza". Se lo rigirò un pò in testa e decise di chiamarmi Condoleezza», Alla vigilia della convention repubbli�cana il nome vagamente esotico di Condoleezza Rice è sulla bocca di tutti. Perché in caso di una vittoria di George W, Bush a novembre, questa statuaria afro�americana esperta di missili sarà quasi certamente chiamala dal nuovo presidente a gestire la politica estera degli Stali Uniti Nessuna donna ha mai occupa�to la carica di Consigliere per la sicurezza nazionale, che in passa�lo è stata di Henry Kissinger, Zbigniew Brzezinski e Colin Powell, E il fatto che Condoleez�za Rice sia cresciuta a Birmin�gham, in Alabama, in un quartie�re povero di una città segregata del Sud, rende la sua ascesa hi auellOlimpo ancora più sorpren�dente. «Tutto merito dei miei mento�ri», dice modestamente la Rice, che lavora alla Hoover Institution di Stanford University. Poi fa i nomi di George Bush senior, George Shultz, Brent Scowcroft i grandi vecchi repubblicani che disegnarono la politici estera americana prima dell'avvento dell'era Clinton. E che adesso le hanno affidato il compito di istru�ire l'inesperto Bush junior. «Condy», come la chiamano i suoi amici, si rifa interamente alla tradizione conservatrice dei suoi maestri. Vuole un'America militarmente più forte ed ha una visione del mondo impronuta alla Realpolitik, La sua, insom�ma, è una polìtica estera senza troppe «dolcezze» a dispetto del nome che porta. Professoressa Rice, con quale frequenza riesce a impartire lezioni al suo upupilloii? «Cerchiamo di incontrarci almono una volta alla settimana. Lo raggiun�go dove lo porla la campagna eletto�rale. E poi ci parliamo al telefono ogni domenica sera Lo tengo al cor�rente di quello che succede nel mon�do e cerco di esporlo ai giudizi e alle opinioni dei migliori specialisti». Il governatore Bush è stato criticato per la sua scarsa espe�rienza intemazionale, I media gli hanno perfino teso dei quiztranello per metterlo in imba�razzo. Quali sono le sue qualità che lo aiuterebbero a condurre una politica estera efficace? «Non si misura l'abilità di un leader con i quiz. Il governatore è yav formazione e carattere un dirip.ente. E' il tipo di leader die fissa un agen�da e la segue. Si affida molto al giudizio di persone esperte con cui si circonda «1 ha un lem tramenio die lo aiuta a (wrtare a gente a lavorare insieme. In più ha un senso molto spiccato dell'iniportanza degli Stali Uniti nel mondo. Della rcsponsabilità particolare che noi america�ni abbiamo nel garantire la pace senza lasciarci coinvolgere in ogni crisi..,». E' una crìtica alla politica este�ra di Bill Clinton? «Il Presidente ha fatto cose buone. Penso all'Irlanda, penso ai suoi sfor�zi per portare la pace in Medio Oriente, Ma in generale vedo tanta incoerenza. Una politica estempora�nea, senza continuità. Come se man�casse il nudeo centrale E soprattut�to non c'è slata quell'attenzione continua verso gli alleali io la chiamo "la cura del giardino" che per noi rimane imo degli aspetti fondamentali d�una buona ixilìtica estera*. A quali alleati sta pensando? «Penso al Giappone, il nostro alleato fedele in Asia, che ancora non si è ripreso dall'offesa di Clinton due unni fa quando andò in Cina per dieci giorni senza fermarsi nemme�no un giorno a Tokyo. Ma penso anche agli alleati europei e a come sono stati lasciati ali oscuro sulla vicenda dello scudo anti-missile». Un anno dopo la fine dell'inter�vento militare in Kosovo gli alleati sono ancora bloccali sul terreno senza prospettive in vista. Lei era a favore dell'inter�vento? «Si, appoggiai l'intervenlo della Na�to. Ma per motivi strategici, non certo umanitari. Un nuovo alleato l'Ungheria era direttamente minac�ciato dalla pulizia etnica di Slobodan Milosevic. Clinton, invece, giustificò l'operazione sulla base di un nuovo e confuso dirìlto a intervenire ogni volta che alcuni individui fanno del male ad altri individui. Le assicuro che questa sua dottrina ha reso parecchia gente nervosa». Lei è un'esperta di Russia. Che voto dà alla politica di Clinton verso Mosca? «Non si costruisce una politica seria con le buone intenzioni. Clinton e i suoi collaboratori hanno sempre avu�to una visione romantica del rappor�to che poteva essere costruito con la Russia. A Mosca i riformatori sono usati molto presto di scena ma rAmministraziono ha continuato a far finta di niente, a parlare come se le riforme avessero davvero altccchilo. Clinton è stalo incapace di amDUttere quello che stava succeden�do. Aveva un solo copione e ha continuato a leggere que lo». Se U governatore Bush sarà eletto presidente quali saran�no le sue due priorità in politi�ca estera? «Prima di tutto ricostruire e rafforza�re l'auparato militare americano, che si è completamente sfaldato durante la presidenza Clinton. Secon�do, procedere senza indugi alla costruzione di una difesa che ci proteg�ga da missili balistici bisognerà idi'iilificare l'opzione tecnicamente piti afQcace e coinvolgere «li alltMti molto di piii di quanto non abbia fatto Clinton». Non sarà che questo richiamo ad una politica estera più tradi�zionale celi in realtà il ritorno dolla «vecchia guardia» repub�blicana? «E' importante poter contare sull'espenenza dell'ex Presidente Bush e dei suoi consiglieri. I problemi cambiano, è vero, ma i valori con cui bisogna affrontarli sono immutabi�li». «Bisogna rafforzare l'esercito e decidersi a costruire lo scudo antimissile e curare i legami con gli alleati» A destra. Condoleeza Rice. consigliere del candidato repubblicano George Bush Jr per la politica estera. Ha buone chances di diventare consigliere per la Sicurezza nazionale, un posto che fu di Henry Kissinger. di Brent Scowcroft e di Colin Powell