Ceneri, la delusione riattende la protesta
Ceneri, la delusione riattende la protesta Ceneri, la delusione riattende la protesta «Ipolitici vanno in vacanza, ci hanno dimenticati» ROMA Ricomincia la protesta nelle car�ceri dopo il fallimento della propo�sta di amnistia e poi di indulto, e ai detenuti s�uniscono i volontari come già annunciato in un appello firmato da centinaia di assodazìoni laiche o cattoliche. La manife�stazione si è svolta in diverse carceri italiano e è culminata a Regina Coeli, a Roma, dove s�è recato Giancarlo Caselli, direttore del Dipartimento deirammìnislrazione penitenziaria, per incontra�re i rappresentanti delle associa�zioni. A Roma la protesta è slata pacifica e silenziosa, senza slogan e senza striscioni. I volontari han�no voluto ricordare che «�detenuti non vanno in vacanza* e che «�problemi del sovraffollamento e delle condizioni di vita impossibi�li» nei penitenziari non devono essere «dimenticati» dalle autorità durante le vacanze estive. Le car�ceri stanno diventando «un gran contenitore dei problemi sociali che non si riescono e non si voglio�no risolvere», per questo i volonta�ri promettono di continuare ad agosto, e a settembre «e ancho in seguito a sollecitare il Parlamento, ma anche gli enti locali, l'ammini�strazione penitenziaria, quella del�la Giustizia e lutti quanti hanno competenze e responsabilità a da�re risposte vere, urgenti e concre�te ai gravi disagi del mondo carce�rario». Caselli ha assicuralo la propria «disponibilità a collabora�re con le associazioni del volonta�riato per la soluzione dei più urgenti problemi delle carceri», tra cui quello della partecipazione delle regioni e delle associazioni del volontariato negli interventi sanitari e d�prevenzione. Diversa la manifestazione a Mi�lano dove in tre si sono chiusi in una cella improvvisala di pali e tela di due metri per due e mezzo, montata nel piazzale davanti alla prigione milanese di San Vittore. Protagonisti della prolesta don Gino Rigoldi, cappellano del carce�re minorile milanese «Beccaria», il portavoce del centro sociale Leoncavallo, Daniele Farina, e Toy Racchellì, responsabile carceri per la Lila (Ioga italiana per la lotta all'Aids). «In una cella come que�sta ha spiegato Racchetti stan�no anche in cinque». Don Rigoldi ha chiesto «un piano Marshall per la giustizia e misure alternative di risarcimento sociale», specie «per i reati di sopravvivenza» e ha avvertito che la delusione fra i detenuti è forte e che «d'estate con il caldo e una o due ore d'aria al giorno» si temono «episodi di auto�lesionismo». Dall'interno di San Vittore i detenuti hanno risposto con l'usuale rito della battitura contro le sbarre. Davanti al carcere milanese di Opera c'era Sergio Cusani. imputa�to e detenuto simbolo di Tangento�poli e ora animatore di diverse iniziative a favore dei reclusi, che ha annunciato di stare lavorando per la formazione di «un nuovo soggetto politico che si occupi di problemi sociali». S�tratta, insom�ma, di un nuovo partito che potreb�be presentarsi già alle prossime dezìoni polìtiche e amministrati�ve con il nome di Partito della Solidarietà, Cooperazione e Mu�tuo Soccorso. Il leader, secondo Cusani, dovrebbe essere don Luigi Ciotti. Obiettivo del movimento, aggregare «settori della piccola e media borghesìa, del mondo catto�lico, della solidarietà, del volonlariato, i quali non vanno più a votare perché delusi dai partiti». A Torino la manifestazione si è svolta davanti al carcere delle Valletta, dove don Luigi Ciotti, fondatóre del Gruppo Abele e Libe�ra Davanti ha smentito ogni possi�bilità di candidarsi olle elezioni e ha lanciato il suo messaggio ai politici: «quando si tratta di carce�ri non s�usi il metodo del termome�tro, ovvero non si facciano delle scelte avendo come unico metro di misura il consenso». Don Ciotti ha espresso piuttosto preoccupazio�ne per «il ballotto dei parliti sulla pelle del mondo carcerario». Da Genova don Gallo, della comunità di San Benedetto al Por�lo, ha accusalo �politici di essere «sordi e cinici» e ha avvertito che «la situazione, con 55 mila detenu�ti nelle carceri, è ferave, gravissi�ma». Ir. r.l
Persone citate: Beccaria, Caselli, Cusani, Daniele Farina, Don Ciotti, Gallo, Giancarlo Caselli, Gino Rigoldi, Sergio Cusani
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