Sette gendarmi contro gli scafisti di Guido Ruotolo

Sette gendarmi contro gli scafisti IL PRESIDIO TRICOLORE SULLA FRONTIERA PIÙ' FRAGILE Sette gendarmi contro gli scafisti Nella caserma della missione impossibile reportage Guido Ruotolo Inviato a VALONA La «Direttoria» di Valona ò una vecchia caserma. Direttoria sta por questura. Qui, al primo piano, c'ò 1 ufficio dei poliziotti italiani. Computer elio si collega a Intornet, carlino geografiche, duo scri�vanie e tanto sudore. Sono setto i ixiliziutt�italiani cho aiutano concrotamonto lo forzo d�polizia di Valona nella lotta ai trailìcanti di clandestini. Un ispettora di l'escara o un assisteritedi Vnnozia sono appena rientrati dai cinque giorni passali in missione. Ma elio cosa possono fare solo sello ixiliz.iotli italiani a Valona? I.'interrogativo diventa ancora più stringento quanto si viene a saliere elio questi sotto poliziotti coprano un torritorio che compmnde tutto il Suddoll'Aloomp ia, lui bania, fino al confino con la Gre�cia. «Siamo in siate o il numero ò suffieionle». Il commissario Gian i Atea Qualità, di Bologna^ ò respon�sabile di questo miniprosidio ita�liano in terra d'Albania. E, andan�do forse controcorronte, s�dichia�ro ottimista: «Ce tanto lavoro ancora da fare oppure le coso stanno cambiando». Valona, la capitalo dol erimine, dogli scafisli, della rivolta dol '97. Valona o lo piantagioni di marijua�na. «Bessai Hotel». Collina cho s�affaccia sul golfo di Valona. Il camorioro Zhucu, faccia bonaria. Sospira: «Quest'anno por duo vol�lo ho corcato di venire in Italio, per fare il cameriere. Per due volto sono stato fennato a Otrunto e rispeditii a casa. Basta, non ci proverò più». Noki Dn si ha gioca a biliardo con i suoi amici. Drodha è il sindaco socialista della «capitale dogli scafisli». Attacca: «Dal '97 a oggi Valona ò cambiata. Qggi ò una città tranquilla, la polizia garantisco l'ordino pubblico. In questi giom�d�vacanze ci sono 60 mUa turisti. Vengono da tutta l'Albania. La disoccupazione sta diminuendo, i itiovanicho studia�no o cho sono disoccupati (novomìla) in questi giom�stanno lavoran�do in campagna. l'ino all'unno scorso noi importavamo prodotti dalla Grecia o dalla Macedonia. Oggi i pomodori e la frutta che vedo per strada sono prodotti da noi. 1 costi si sono dimezzati. Anzi, adesso esportiamo noi verso la Macedonia». E dove sta la Valona «capitalo dol crimine»? Il sindaco ammette: «A Valona si stanno costruendo 18 nuovi alberghi, case, viUette, villaggi turistici. Costruiscono an�che loro, gli scafisli, che hanno molti solili. Ho chiesto loro di andare in pensiono, di comprare torroni por innalzare alberghi e costruire negozi. Di cambiare vita por il bone di Valona. So oggi partono gli scafi ò solo porebósi abbassa la vigilanza dolio forzo di polizia albanesi e italiane che stan�no facendo un ottimo lavoro». Giornata tranquilla. Nessuna partenza, Saseno riposa. L'altra sera la polizia albanoso ha suarato contro tm gommone. Valona ò una baia. Un estremo, Karaburuii", guarda l'Italia, l'altro salo ver�so il Nord dol Paese. La costa, la laguna di Svornez, il fiumo Viossa. E' qui, olla foce del Viossa, cho si 6 sparato. Racconta il commissario Quar�ta: «Erano lo 17,30. Reparti specia�li albanesi contmllavano lu foco del fiume. Da Saseno arrivano duo scafi della guardia d�finanza e un gommone guidato da un poliziotto albanese. Si doveva con�trollare l'argino dol fiume, i possi�bili punti d�imbarco dei clandesti�ni. Verso le 18,15 spunta un gom�mone con tre uomini a bordo. Inizia l'inseguimento. Loro risal�gono il fiume per una decina di chilometri. Il fondalo era basso e rischiavano di arenarsi. Decidono di tornare verso la foce. Ma sono bloccati dal gommone delle forze speciali. I tra scafisli scappano a terra, il loro gommone viene se�questrato». Precisa il commissario Quarta: «E' il quattordicesimo gommone sequostrato dall'inizio dell'anno. Ma è il primo che si sequestra allo foci del fiumo». Erano 100, oggi no sono rima�sti ima trentina. Li portano ragaz�zi diciottenni che sfidano il mare e le forze di polizìa. Di Valona sono 71 scafisli arrostati l'anno scorso in Puglia. A Valona ci sono due cantieri navali che assemblano, che costruiscono le carene di (|uesti razzi spinti da due moton da 225 cavalli. I nostri poliziotti sono soddi�sfatti del loro lavoro. Massacran�te. Racconta il commissario Quar�ta: «La collaborazione italiana ha significato in un primo momento l'allestimento delle sale operativo dei commissariati dello quattro questure di Valona, Fior, Berat e Ai^irocastro». Questo ha significa�to impiantare salo operative in una decina di commissariati. Poi l'Italia ha fornito mozzi, auto e fuoristrada alla polizia albanese. L'ispettore di Pescara e l'assi�stente di Venezia tirano il flato. Cinque giorni di lavoro per loro ha significato percorrere 3600 chilo�metri di strade albanesi. Raccontano:i «Eravamo a Permei, quasi ai confini con la Grecia. Ci siamo spinti fino a Qaxyjve. un piccolo villaggio. Otto clulomelri a piedi e sei in Grecia. A Qan^jve staziona�vano taxisti in attesa dei loro clienti». Sono i clandestini curdi che arrivano dalla Grecia e che voglio�no raggiungere Valona, e poi 1 Ita�lia. Solo a Kakavia, al posto di confine di Ai^irocastro, in questi primi venti giorni di luglio sono stali fermati 200 curdi. Fermati e rilasciali, come accade in Italia quando le forze di polizia conse�gnano i decreti di espulsione ai clandestini. Il commissario Quarta conti�nua a raccontare l'esperienza ita�liana a Valona: «Dopo le sale operative abbiamo insegnato ai poliziotti albanesi il concetto del controllo del territorio. Questo significa che adesso, oltre alla repressione, c'è anche la preven�zione del reato». In Italia oltre ai clandestini arrivano da Valona quintali di marijuana di ottima Qualità. Pro�dotta qui. Centinaia di ettari mes�si a coltura in villaggi sperduti doU'entrotorra di Valona. «Oltre 120 mila piantine afferma Quar�ta, leggendo i dati ufficiali albane�si sono state distrutte in questi ultimi mesi». Vero o falso? «Noi conclude siamo stali testimoni». Il sindaco della città «Situazione migliorata con voi possiamo fare un buon lavoro»

Persone citate: Berat, Fior, Quarta