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I DETENUTI NON VANNO IN FERIE I DETENUTI NON VANNO IN FERIE Francesco La Licata DAVANTI a tantissimi isti�tuti di pena, 59 secondo il Gruppo Abele animatore della protesta, ieri ha manifestato il mundo del volontariato, che da anni si occupa dei problemi legati alle condizioni dei dete�nuti. Un gesto per sottolineare come l'emergenza carceri pur essendo esplosa con una viru�lenza certamente poco rassicu�rante sia rimasta quella mina vagante pronta ad esplodere nell'indifferenza di una comu�nità politica incapace di iniziati�ve idonee a disinnescare la «bomba». Eppure è stato un gran parlare, nei mesi scorsi. Un dibattito accesissimo, quasi quanto le dispute ideologiche di una volta, ha impegnato le menti più raffinate degli oppo�sti schieramenti parlamentari, che hanno passato in rassegna tutte le possibili soluzioni: l'in�dulto, l'amnistia, l'indultino, il perdono. Ogni volta, però, è arrivata qualche obiezione che ha fatto saltare accordi che sembravano possìbili. Soltanto i! governo, che non deve faticare molto per capire come la «miccia» sia innescata proprio sotto Palazzo Chigi, ha stretto i tempi approntando un «piano generale» che dovrebbe non a brevissimo termine poter stemperare la congestio�ne che affligge le carceri, dall'Ucciardone a San Vittore. E cos�in settimana il Consiglio dei ministri delibererà l'assun�zione di 6000 nuovi agenti e a settembre entrerà in vigore il nuovo e «umanizzato» regola�mento carcerario. Più in là partiranno i lavori per costrui�re nuovi istituti d�pena. Il Parlamento, invece, ha visto trascorre il tempo senza scomporsi più di tanto, fino a prendere atto di un fallimento che suona beffardo e provoca reazioni come quelle avvenute ieri davanti ai cancelli di tutta Italia. Proteste e valutazioni comprensibili, se si pensa al sovraffollamento delle celle con le temperature estive e l'acqua razionata, ma anch'es�se ormai vane. Venerd�il Parla�mento è andato in ferie e non si discuterà nulla, prima del 12 settembre.