Boccaccio, l'autore più amato dal prof

Boccaccio, l'autore più amato dal prof LE TRUFFE IN CLASSE COM'È' NATA L'INCHIESTA Boccaccio, l'autore più amato dal prof A una ragazza: ti promuovo se sarai carina con me servizio Francesco Grignettl inviato a LATINA COME al solito, come in tutte le storie della pro�vincia italiana, si può partire da Boccaccio. Nel sen�so che lo scandalo degli esami truccati a Latina, che ha portato nove persone agli arresti domiciliari, e un'altra dozzina da ieri s�gira tra le mani un avviso di garanzìa, ha inìzio con presunto «avances» sessuali. È stata una studentessa dell'istittito ma�gistrale a parlarne con gli amici: «C'è un professore che mi ha proposto una sicura promozione se io sarò carina con luì. Il porco». La voce ha fatto il giro di Latina. Alla fine è arrivata alla polizia. Nel frattempo, però, sulle scrivanie della Squadra mobi�le erano arrivate alcune lette�re anonime che riguardavano l'ultimo concorso per l'insognamento nella scuola mater�na e nella scuola elementare. Questa volta si parlava di mazzette sborsate per ottene�re una sospirata abilitazione. Come si vede, i protagonisti hanno sempre a che fare con l'istituto magistrale. Ed è cominciata cosi, tre mesi fa, una discretissima inchiesta su cui sovrìntendeva il procu�ratore capo Gagliardi in per�sona, Ora che la Procura di Lati�na ha deciso di scoprire le carte, si viene a sapere che s'era formato all'ombra dei Cialazzi in stile fascista del'antica Littoria, un'accolita di professori, presidi e funzio�nari del provveditorato agli studi. L'accusa parla, codice alla mano, di «associazione a de�linquere finalizzata a illeciti profìtti». In pratica, i nove indagati sono accusati di aver pensato più che ai dove�ri d'ufficio a come arraffare soldi sottobanco. A capo d�tutto ci sarebbe stata una coppia diabolica, il preside Silvio Barsi e sua moglie, la professoressa Bianca Brusca, d�mezza età, grassocci, quan�to di meno visibile o strava�gante. «Erano loro, che erano maggiormente in auge, gli inventori del meccanismo. Avevano costruito una ragna�tela di favori e di raccomandaziuni che non solo si era estesa dalla provincia ponti�na a Roma e Prosinone, ma cominciava a intaccare tanti concorsi», si sostiene in Que�stura. E infetti sono sotto accusa tantissime prove d'esame immediatamente sospese dal ministero, tanto più che i documenti sono tutti sotto sequestro giudizia�rio per l ammissione al cosiddetto corso polivalente come all'insegnamento nella scuola elementare e nella scuola materna, e persino all'insegnamento d�filosofia nei licei. E non basta: si annunciano irregolarità da verificare meglio anche nel�l'esame di maturità del liceo classico, della scuola magi�strale e dell'istituto commer�ciale. Non s�salva nemmeno l'esame d�fine anno integrati�vo per i diplomati alla scuola magistrale che volevano fre�quentare l'università. Il guaio è che grazie a questi esami truccati stava per finire in cattedra una leva di insegnanti zucconi che poi avrebbe preparato alla sua maniera generazioni di studenti. Questo spiega una certa ■fretta. L'inchiesta, spiegano gli investigatori, avrebbe avuto bisogno di qualche mese in più per la raccolta delle prove. Ma c'era l'urgenza di bloccare le gra�duatorie. A settembre, i primi insegnanti entrali in ruolo grazie alle mazzette miliona�rie avrebbero preso possesso della cattedra. Loro, gli investigatori, tut�to questo movimento di aspi�ranti maestri e di controllori imbroglioni l'hanno seguito in tempo reale con l'orecchio incollato alle intercettazioni. Hanno sentito discussioni pa�radossali. «Questo è proprio ignorante, ma deve passare», diceva uno degli indagati di un candidato che aveva fatto malamente la prova al concorso, ma che poi brillava in graduatoria. Per far tornare �conti, e oaiutarei* quelli che pagava�no, gli indagali non si sareb�bero formali di fronte a nes�sun ostacolo In qualche ca�so, tutti d'accordo, hanno alzato i voti al momento dell'esame. In altre occasioni hanno materialmente ritocca�to i registri e una valutazione bassa è di colpo diventata eccezionale. Al telefono, poi, si scambiavano informazioni su tutto e tutti tanto che sono indagati anche di «rivolazìone d�segreti d'ufficio». I loliziotti ascoltavano strabiiat�gli indagati che si raccon�tavano lo loro prodezze. Poi andavano a controllare le carte e puntualmente trova�vano il terremoto, altrimenti ìnspiegabile, nelle graduato�rie. Questa è l'accusa. E" non appena si solleva lo scandalo, come insegnano gli scrittori che hanno raccontato la pro�vincia, alla Piero Chiara, se�guono alte le recriminazioni. «Qui si sta creando un mostro da sbattere in prima pagina si lamenta l'avvocato France�sco Diciollo, difensore dol preside Barsi per colpa della polizia. Davanti a lui, che assisteva sbigottito, �funzio�nari della Questura faxavano ai giornali il comunicato che annunciava il suo arresto». È furioso anche il funziona�rio del provveditorato Giusep�pe Cittadini, 50 anni, respon�sabile del settore elamentare. Cittadini si dà molto da faro in Alleanza nazionale. Nel�l'ambito del partito di Fini, almano a livello provinciale, è molto conosciuto. Ha preso malissimo l'ordinanza di arre�sto. Racconta il suo avvocato, Lorenzo Ciurleo: di mio assi�stito è una persona in vista dato che in città svolga attivi�tà politica. Le accuse sono gravi, ma lui ritiene di non avere nessuna responsabili�tà».

Persone citate: Barsi, Bianca Brusca, Fini, Lorenzo Ciurleo, Piero Chiara, Silvio Barsi

Luoghi citati: Latina, Littoria, Roma