«Rotte dei trafficanti anche in Greciaa»

«Rotte dei trafficanti anche in Greciaa» I FRONTI DELLA LOTTA ALL'IMMIGRAZIONE «Rotte dei trafficanti anche in Greciaa» Bianco: coinvolgere nella prevenzione il Sud-Est europeo intervista Maurilio Molinnrl Invialo aMAftSIGLIA ENZO Bianco esce dalla ballaì'.Im del l'alai» du l'Imo 1 con in mano il tosto del documentò elio hjiu! le basi [mt la tr.wl'dmuizionè ( i Burppol nella «Polizia euro�pea iloH'lmmittra/.kmo». Por il mini�stro dell'Intento il pass» di Marsi�glia ò lobato a doppio filo con le irossiom in corso su 'Ilranu per 'ormare i clandosiini, trio uvvorto; c'è un altro franto da contrastare, i ImlTìci di uomini passano in manie�ra consistente ollravorso Monlonogrò, Macedonia e anche |)er la Grecia, Ministro iilanco, quindici gior�ni fa Ini aveva clileato a Tirana la nuova logge anti-acafinli. Adriano l'Albania assicura cho la farà, ma questo ò l'onnesiino dogli impegni già prosi negli anni scorsi con i governi Prodi e D'Aldina per ferntaro i dandestini. Vi fidate? , «L'Albania solo duo unni fa non era uno Stato ma un cumulo di mace�rie, dissemimito di bunker costruiti da un dittatore. Non c'ora né poli�zia nò giustizia, io mafle controlla�vano tutto. In questi duo anni, anello grazio all'Italie, Tirana ha fatto doi passi avanti...». Ci può faro uà esampio concro«Negli lutimi sei mesi, da quando sono arrivato al Viminale, non c'ò Stato un solo caso in cui Tirana si è ril'iuuila di accogliere gli alhunesi espulsi dall'Italia. Nel 1998 gli stra�nieri espulsi erano 14 mia, oggi siamo arrivali ad oltre 32 mila, di cui una tpiotn rilovanto sono alba�nesi. L'accordo di riarnmissione funziona poiché Tirana lo rispetta e si è imuegnuta anche a rìprondarsi gli albanesi che escono dallo nostre carceri». Tirana collabora 0 Roma plau�de, ma rosta il fatto che gli scafi clandestini continuano ad arrivare attraversando l'Adriatico... «Per questo abbiamo chiesto agli albanesi di compiere un salto di qualilù. Devono 0 possono fare di più: una legge die gli consenta di sequoslrare gli scafi anche quando sono a terra, senza bisogno di doverli cogliore sul fatto mentre Imbarcano. L'intenzione è arreca�re un pesante danno economico allo mafie fierché ognuno di questi gommoni, con ire motori da 150 cavalli, vale un miliardo di Uro. Oggi la polizia italiana sequestra questi scafi e poi li riadopera per combattere t traiìlci. Gli albanesi devono fare altrettanto». Non le sembra che la collabo�razione italo-albanese sia in costante state di emergenza? «Per uscire dalla fase di emergenza chiodiamo a Tirana di articolare un piano por ronderò più eìTlciento la nostra presenza sull'altro lato dell'AdrìaUco». Ma siamo già presenti in for�te, slate pensando ad altre mosse? «Un deputato doU'opposizlone, l'onorovolo Maurizio Gasparri di Alleanza Nazionale, ha ovanzato una proposta che condivido. Per provenire il rischio di coltivazione di droghe leggero in Albania chio�diamo cho nostri agenti nello vosti di consiglieri militari aifianchino quelli albanesi 0 possano interveni�re in loco. Sarebbe inoltre opportu�no che olicotteri italiani pattuglino le coste albanesi per segnalare gli scafi a terra da sequestrare». Basterà ouesto massiccio sfor�zo in Albania per fermare i clandestini cho arrivano dal�l'Est? «Questo è il punto vero. Non c'ò solo l'Albania, Sarebbe un orrore pensare che ogni soluzione è a Tirana. Le rotto del trafficanti di uomini passano in maniera consi�stente anche da Macedonia e Montenogro e, purtroppo, vi sono an�che doi momenti di iraanito di immigrati clandestini attravenio un paese partner europeo come la Grada». ' Come pensate di coinvolgere questi paesi dell'Europa del Sud-Est nella prevenzione? «Stiamo lavorando por convocare un incontro all'inizio di settembre li .1 i ministri dell'Interno di Italia, Albania, Macedonia, Montenegro e Grecia». Cosa gli dirà? «Prima voglio guardarli in faccia. Ascolteremo cosa hanno da dire, verifìcheremo azioni e decisioni prese e quinBi proporremo a tutti cU'adottare impegni comuni nel�l'area del basso Adriadco, una del�le più vulnerabili alla penetrazione doi clandestini in Europa». . Quali saranno le conseguenze del teste italo-franco-tedesco sull'Europei di Marsiglia? «Il documento congiunto italofranco-tedesco segna la direzione da seguire durante il semestre di presidenza francese dell'Unione Europea nella lotta ai clandestini. Non è un risultato da poco: l'Italia dopo essere stata considerata per multi anni un paese-colabrodo, inaffidabile nel contrastare i traffi�canti di uomini, adesso recita il ruolo di chi propone all'Europa cosa fare, e conui farlo, per gestire i flussi migratori. E ci ascoltano.» Perché scommettete sul rilan�cio dell'Eiuropol? «Eurapol è un guscio ancora per molti versi vuoto. Tarda a diveni�re quello che dovrebbe essere, la polizia federale europea, a causa dello resistenze degli Stati naziona�li selosi della propria sovranità nell'applicazione della legge. E' dunque giunto il momento per assegnare all'Europei compiti ope�rativi precisi sul versante della lotta ai clandestini e del contrasto alle criminalità legale a nuove etnie. L'accordo raggiunto con Francia e Germania consente di fare dell'Europei una vera e pro�pria polizia europea sull'immigra�zione». Non temete di suscitare rea�zioni negative nei paesi della sponda Sud del Mediterraneo e dei Balcani? «I paesi che costituiscono la frontie�ra estema dell'Unione Europea de�vono comprendere i nostri proble�mi, come noi i loro. Serve una collaborazione operativa, l'Euro�pol svolgerà anche questi compiti. Poliziotti italiani e francesi potran�no lavorare insieme nell'Adriatico come spagnoli e britannici altro�ve». Ma Madrid e Londra non han» no firmato... «Italia, Francia e Germania sono il nucleo iniziale. I miei colleghi ingle�si e spagnoli si sono detti disposti a discuterne. Da Marsiglia tutti i grandi paesi europei sono in rotta di convergenza». . «I Paesi che costituiscono la frontiera estema dell'Unione Europea devono comprendere i nostri problemi» «Stiamo lavorando per un progetto ampio che possa aiutare tutti i Paesi del Mediterraneo nella difesa delle frontiere comuni»

Persone citate: Adriatico, D'aldina, Marsi, Maurilio Molinnrl, Maurizio Gasparri, Prodi