Umts, l'aut di Scaglia

Umts, l'aut di Scaglia Umts, l'aut di Scaglia «O cambiano le regole o me ne vado» MILANO Troppe incertezze, forse anche troppi membri nel consorzio, e cosi e.Biscom manda un messag�gio al governo e fa sapere che sta considerando seriamente l'ipotesi di sfilarsi dalla gara por le licenze Umts. Silvio Scaglia, l'amminisiratore delegato oblia società, che guida come piesidente il consor�zio Dix.it a sua volta destinato a confluire nel maxi-raggruppamen�to Ipsu con l'altro consorzio Atlanet ha infatti annunciato le sue dimissioni dalla presidenza pro�prio «per fare cbiarezzu, come spiega il direttore generale Barba�ra Poggiali, Il ragionamento è semplice: Dix.it prevede di arrivare al pareg�gio dopo sette anni dalla partenza del suo servizio Umts, fissata nel 2002, e che le costerà investimen�ti per migliaia di miliardi (circa 9 mila previsti solo per la licenza). Cosi, vorrebbe la garanzia che gli operatori «virtuali» quelli cioè che non possiedono una rete pro�pria e usano quelle altrui attraver�so il «roaming» entrino sul merca�to il più tardi, possibile in modo da limitare la concorrenza. Una ga�ranzia sostiene il numero uno di e.Biscom che per ora non c'è. A indicare i tempi per l'entrata degli operatori virtuali sarà infatti l'Autbority per le telecomunicazioni, con un parere non vincolante per il governo, e le voci che circolano sono di un intervallo di 6 o 7 anni, considerato troppo breve da Dix. it. Inoltre la pronuncia dell'Authority, prevista per la settimana prossima, potrebbe arrivare addi�rittura dopo il bando di gara che dovrebbe essere pubblicato marte�d�mentre Dix.it chiede che «i tempi precisi siano scritti nel bando di gara». Questo perché chi investe vuole una garanzia con forza di legge sui tempi d'ingresso dei concorrenti, anche alla luce di un probabile cambio di governo alle prossime elezioni. Meglio sfilarsi, insomma si è detto Scaglia passando dal ruolo di presidente del consorzio con l'inevitabile compito di guida nei confronti degli altri soci, a quello di semplice azionista, che come tutti i partecipanti al megaconsor�zio Ipse avrà il diritto di abbando�nare il raggruppamento entro die�ci giorni oalla pubblicazione del bando. Ed è anche vero che che la società milanese ci penserà due volte prima di abbandonare un business potenzialmente cos�lu�croso. Cosi le dimissioni di Scaglia dalla guida del consorzio e il suo annuncio di qualche giorno fa, sul fatto che non avrebbe accettato alcuna carica in Ipse, si possono leggere anche come un passo indie�tro per facilitare rapporti nell'affollatissùna pattuglia di aderenti, o aspiranti tali, al supcrconsorzio. Dai colossi come Telefonica, Ifil o Pirelli ai gruppi pubblici Fs e Finmeccamca, a nomi dell'indu�stria come Edisontel o Falck: tutti ansiosi di non perdere il treno e preoccupati di non contare abba�stanza. Oggi anche la municipaliz�zata Aem deciderà sulla partecipa�zione ad Ipse e i dubbi sono forti, proprio per lo scarso peso che avrebbe con il suo 2-396 nel superconsorzio, (f. man.]

Persone citate: Barba, Dix, Poggiali, Scaglia, Silvio Scaglia

Luoghi citati: Ipse, Milano