ADDIO ALLA LIRA

ADDIO ALLA LIRA ADDIO ALLA LIRA Ieri sono state stampate le ultime banconote da cinquemila reportage Luigi ue^na ROMA Hi 0 visto il funerale della lira. E' stato celebrato, ieri a mezzogiorno, nella stam�peria della Banca d'Italia, sulla via Tuscolana. I (pandi fogli verdi delle cinquemila lire sono stati tagliati e impacchettati. Poi, ricoperti dal cellophane con il timbro blu della Banca, sono stati raccolti nelle cosiddette «bi�sacce», specie di reti da pesca fabbricate da una ditta sul lago d'Iseo, che ne contengono venti�mila e avviati alle «sacrestie», cos�si chiamano con una sacrali�tà significativa i forzieri della Banca d'Italia. Saranno le ultime banconote italiane a essere distri�buite alle banche sul territorio nazionale. Saranno gli imitimi bi�glietti con quel nome, lira.dnventato da Carlo Magno verso la fine dell'VIII secolo e che contrasse�gnava, quasi al termine del pri�mo millennio, un'area geografi�ca tanto simile a quest'Europa che sta nascendo, all'alba del secondo millennio. La cerimonia è stata breve e severa, com'è nello stile della Casa. Era presente Vittorio Ema�nuele, non quello di Savoia, ma Ardizzone, il capo del Servizio Fabbricazione Carte Valori, con i più stretti collaboratori. C'era anche una donna, unica presen�za femminile nella sala, vestita con un grembiule blu che si è vista scorrere nelle mani le ulti�me mazzette verdi senza che dai suoi occhi spuntasse una lacri�ma. Poi, funzionari e operai han�no guardato per un attimo i carrelli di ferro senza più carta, hanno firmato il registro delle presenze e se ne sono andati. E chissà se s�sono ricordati di esaudire il desiderio del vicedi�rettore generalo della Banca, An�tonio Finocchiaro, il dirigente che è preposto al cambio lira-eu�ro, quello di poter conservare l'ultima banconota italiana. Un funerale sbrigativo, anche perchè il successore della lira, l'euro, richiede, con l'unpazìenza di una data capestro, il primo gennaio del 2002, tutto lo spazio e l'impegno della stamperia di via Tuscolana. Da ieri, poco dopo mezzogiorno, si può pensare sommente alla produzione degli ol�tre due miliardi di biglietti neces�sari per fronteggiare la più gran�de operazione di cambio della moneta che la storia ricordi. Le cifre, infatti, sono impressionan�ti: in Europa circolano 13 miliar�di di banconote e con le bancono�te si effettua il 90 per cento delle transazioni. Attualmente sono usati, nei Paesi dell'Unione mo�netaria europea, 82 bighetti di diverso valore. Saranno sostitui�ti solamente da sette. Gli americani stanno a guarda�re, magari con un po' di diffiden�za. Gli inglesi, per ora, si sono ritirati. Ma l'operazione che si è avviata freneticamente in tutte le Banche d'Europa, con le loro stamperìe, si chiama «cash changeover» ed è stato proprio un inglese, Alex Jarvis, a presiedere il lavoro della speciale commis�sione che ha varato le nuove banconote. Nell'azienda di vìa Tuscolana, protetta da un ris^r-, bo che impedisce a tuto gli estranei la visita, è già comincia�ta, dal lugliedello scorso anno,4» produzione dell'euro con la ban�conota verde dei 100 euro, corri�spondenti a circa 200 mila lire. Antonio Finocchiaro, il ministro degli Interni della Banca, stima che già il 5 per cento dei biglietti necessari per il D-Day, primo gennaio 2002, sìa pronto. Ora, celebrato cosi sobriamente il fu�nerale della lira, tutta la stampe�ria di via Tuscolana può accelera�re il ritmo. «Non devo sapere come ce la faranno afferma Finocchiaro con orgoglio ma sono sicuro che ce la faranno». Progettata da Nervi nei primi Armi '60, la stamperia della Ban�ca d'Italia è una «costruzionemonumento», come la chiama�no, alta sei piani, di cui due sotterranei, che occupa circa 530 persone e si sviluppa su 50 mila metri quadri. Attorno, una pisci�na tra gli alberi, campi da tennis, da calcio e le splendide mura dell'acquedotto romano. Ma l'in�gresso è protetto da una duplice cinta di ferro, sorvegliato con procedure sofisticatissime: un as�salto al Fort Knox del nuovo euro è davvero un'impresa impensabi�le. La carta per fare la nuova banconota arriva da Fabriano ed è prodotta, con controlli di quali�tà severi, da fiocchi di cotone americano, di particolare pregio. L'Italia ha deciso di produrre tutti e sette �fogli previsti, da 5,10,20,50,100.200 e 500 euro. L'Economist, nel 1866, con la retorica che s�possono permette�re appunto gli inglesi, scrisse una frase che Roberto Mori, nell'introduzione del bel libro «Un biglietto per l'Europa», ricor�da opportunamente: «Se la civil�tà dovesse regalare a tutti gli uomini della Terra una sola mo�neta, si compirebbe un passo importante per convincerli che essi appartengono a una sola specie». Noi italiani, a cui viene meno perdonata, possiamo limi�tarci a osservare cne solo l'intro�duzione di una lingua comune in Europa potrebbe superare l'impoitanza dell'operazione che ieri in Italia ha segnato una tappa simbolica importante: l'abbando�no della banconota nazionale, legame finora indissolubile e s]»ciuco del rapporto tra lo Stato e il cittadino. Poiché noi italiani amiamo essere protagonisti, nel bene come nel male, anche sul fronte del «changeover». abbia�mo un record, quello del numero delle banconote circolanti, oltre tre miliardi, cioè 53 pezzi per abitante. 11 motivo di tanta esu�beranza cartacea è facilmente intuìbile: la nostra scala di tagli è la più orientata al basso fra i Paesi dell'Unione. Con l'euro, dunque, non solo dovremo ritor�nare a fare i conti coi centesimi, come i nostri nonni, ma le mone�te saranno usate di più. Anche per queste abitudini saremo co�stretti a diventare più europei. Le banconote che la stampe�ria di vìa Tuscolana sta produ�cendo, cos�come quelle, assoluta�mente identiche, che le banche degli altri Paesi dell'Unione mo�netaria stanno fabbricando, de�vono soddisfare le tre fondamen�tali esigenze d�tutte lo monete: essere facìlmonte riconoscibili, essere il più possìbile resistenti agU attacchi dei falsari, essere predisposte alla gestione automa Uzzata tìpica dell'epoca più re�cente. I nuovi euro sono stati progettiti e vengono realizzati per corrispondere a queste carat�teristiche. Ma c'è una complica�zione in più, in questo caso, e non da poco: devono poter esse�re stampati in Stati diversi, in aziende diverse, di proprietà esclusiva delle banche nazionali o di privati che producono altri prodotti, e risultare assolutamen�te uguali. Si è cercalo perciò un mìnimo comun denominatore tra le caratteristiche produttive nazionali e da l�si è partiti per progettare la nuova moneta. I retroscena delle trattative per arrivare al varo dei biglietti, durate dal '92 al '98, prima a Basilea e poi a Francoforte, rac�contati nel libro di Mori sono affascinanti. Le discussioni in cui i tecnici cercano di eludere le pretese pubblicitarie e patriotti�che dei politici, con una solidarie�tà d�categoria ben superiore alle appartenenze nazionali, sono sin�tomatiche di come sia difficile far nascere un'Europa politica dalla moneta unica. Ma anche di come s�sia riusciti a farlo. Gelo�sie di competenze, a dir la verità, si sono sotterraiyiamonte manife�state anche fra tecnici del dena�ro. La decisione, ad esempio, di fissare il taglio minimo delle banconote a 5 euro è stata presa dopo una battaglia con i direttori delle Zecche nazionali, interessa�ti a salvaguardare e, possibilmen�te, incrementare la produzione delle monete metalliche. Alla fine dei compromessi fati�cosamente raggiunti, si può dire che i tagli delle banconote in euro sono piuttosto spinti in alto. Soprattutto la scelta del biglietto di 500 euro, quello qua�si violetto, che corrisponde per noi al milione di lire, può prestar�si a critiche. Può favorire, infat�ti, attività illegali. Forse la spe�ranza che l'euro diventi anche una moneta di riserva sui merca�ti internazionali, in questo caso, ha prevalso sullo preoccupazioni di natura, diciamo così, etica. Un'altra lunga trattativa ha pre�ceduto la decisione di variare i colori delle banconote che coloro che hanno avuto il privilegio di In alto, la banconota da mille lire In basso, quella dn 500 lire vedere realizzali sulla carta assi�curano essere meno spenti e bruta di come appaiano nei facsi�mile. Gli americani, ad esempio, non solo hanno tagli di dimensio�ni identiche, ma sono cosi affezio�nati al loro «verdone» che non si sognano di ammetterne altri \yùT i loro dollari. Fatte lo scelte, si tratta ora di produrre in tempo lo nuove ban�conote. L'operazione, molto com�plessa perchè si tratta di quanti�tà enormi, con costi notevoli e con un utilizzo degli impianti certamente eccezionale, provede in un anno la fabbricazione di circa l'ottanta per cento del fab�bisogno. Dal luglio del prossimo armo, infatti, partiranno i cinque�Cos�la stamperia della Banca d'Italia potrà pensare esclusivamente alla produzione degli oltre due miliardi di biglietti dell'Euro Fra un anno sarà coperto l'ottanta percento del fabbisogno Oltre 500 convogli trasporteranno il denaro alle filiali della Banca In alto, la banconota da cinquecento euro, il taglio più grande: quasi un milione di lire. Sopra, il biglietto da cinque euro, quello più piccolo IMiCAOItMiA MILLE ««««Ut 11 «m ItSlNmK^Jti^fMh «w» 11 w» cento convogli che. da via Tusco�lana, distribuiranno miliardi di euro al centinaio di filiali della Banca d'Italia presenti sul no�stro territorio 1 problemi della sicurezza di questi convogli sono facilmente immaginabili. Com'è facilmente immaginabile la straordinaria protezione che avran�no questi convogli, veri blindati semoventi, controllati dalle più sofisticate e segrete misure anti�rapina. I nuovi biglietti non aspette�ranno il 31 dicembre del prossi�mo anno, nello rinnovate o poten�ziato «sacrestie» delle filiali della Banca d'Italia, per essere forniti alle banche e ai suponnercati Alcuni grandi dienti dell'euro saranno approvigionati in anticipo, per pemiettore la distribuzio�ne delle banconote il primo gior�no del 2002. Clio cosa poi avver�rà, in concreto, nontanlo il primo gennaio, quanto il due. giorno lavorativo, non è facile provederlo. Milioni di italiani si affretteran�no a cambiare le vec�chie lire nei variopinti nuovi euro o aspettoranno gli ultimi giorni dei due mesi previsti per la contemporanea validità legale delle due moneto, come per le scadenze dello tasse? 1 tecnici della Banca sono pronti a tutto, ma, in cuor loro, spera�no in un comuorlamenlo razionale degli italia�ni e contano sulla cam�pagna pubblicitaria chiarificatrice che la Banca centrale di Fran�cofone sta approntan�do per assicurare, ad esempio, che i biglietti in lire potranno essere sempre cambia�ti presso gli sportelli della Banca d'Italia. Mancano poco niù di 500 giorni alla data fatidica e, come uinti principi di ('ondò, i dirigenti di via Nazionale e quel�li di via Tuscolana assicurano di dormire benissimo Persino alla Banca d Italia sono ammessi, però, gli scongiuri. Tutti si augu�rano di non passare alla storia, come non passò alla storia Popo�li, clu* nel 1HG2, all'indomani della proclamazione del Pegno d'Italia, unifico in un unico siste�ma le circolozioni monetarie de�gli Stati preunitari. L'oblio dei posteri sarà il premio del loro successo. E cos�sia

Persone citate: Alex Jarvis, Antonio Finocchiaro, Ardizzone, Carlo Magno, Finocchiaro, Knox, Roberto Mori