Colpo del centrodestra: contro-ribaltone in Sicilia di Fabio Martini

Colpo del centrodestra: contro-ribaltone in Sicilia Colpo del centrodestra: contro-ribaltone in Sicilia Udeur e Ppi si spaccano, Ri sparisce: espulsi i dissidenti Fabio Martini inviato a PALERMO L'ultimo Gattopardo di Sicilia, l'onorevole Totò Cuffaro, uno che è passato indenne attraver�so cinque cambi di governo e tre di maggioranza, entra nella sala d'Ercole sul far della sera e in un batter di ciglia è circon�dato da una folla di deputati. Lo sfiorano, lo toccano, gli sorridono: questo robusto si�gnore di 42 anni figlioccio poli�tico di Calogero Mannino è r«eroe» dell'ennesima giravol�ta politica siciliana. Grazie al suo tradimento politico fino a ieri Cuffaro era il vice di Cle�mente Mastella nell'Udeur il centro-destra ha riconquistato il governo regionale siciliano. Le votazioni a scrutinio segre�to per la nuova giunta sono iniziate alle 21 e si sono conclu�se alle 22,27 in un clima insoli�tamente sommesso, senza gli ululati e le grida che hanno sempre segnato CTiesto momen�to nel palazzo dei Normanni. Da ieri notte Vincenzo Leanza anche lui un transfuga dell'Udeur guida un governo di centro-destra grazie all'appog;io determinante di un drappelo di transfughi del centro-sini�stra: otto dell'Udeur mostelliano, tre popolari, tre di Rinnova�mento italiano. Tecnicamente quello che si è consumato ieri notte nello storico palazzo dei Normanni si può definire il primo, vero contro-ribaltone della storia politica italiana, l'ultimo pro�dotto dell'atavico trasformi�smo italiano. Un andirivieni che si è consumato in appena venti mesi. Il mobilissimo cen�tro siciliano, determinante nel novembre 1998 per ribaltare la giunta di centro-destra, un an�no e mezzo dopo ci ha ripensa�to e ha contro-ribaltato. Dun�que, contro-ribaltone sicilia�no. Ma con effetti sismici a Roma. E non solo per le espul�sioni comminate da Ppi e Udeur ai «traditori». O per il drastico ridimensionamento politico d�Clemente Mastella. Ieri notte nella sala del più antico parlamento del mondo, si è infatti consumata una sofisticata operazione politica con molti papà occulti. Il meno appariscente ma anche il più soddisfatto si chiama Silvio Berlusconi: il Cavaliere si visto nei giorni scorsi con Cuffaro, ha seguilo minuto per minuto la vicenda, perché come dice il suo luogotenente siciliano Gianfranco Mìccichè «slare al governo siciliano vale 100 mila voti» e questa operazione por�ta in dote al Polo «21 collegi in Sicilia». Ma la sorpresa, la novità di questa svolta sicilia�na è la nascita di una vasta area di centro schierata fuori Forza Italia ma dentro il Polo: tre ex Ppi, otto ex Udeur, tre ex diniani che vanno ad aggiun�gersi ai sei Ccd e ai tre Cdu: in totale fanno 23, ben cinque più di Forza Italia che nel Parla�mento siciliano schiera 18 de�putati. Tra i registi occulti di questo poderoso centro sicilia�no ci sono tre personaggi diver�sissimi tra loro: un sindacali�sta inquieto come Sergio D'An�toni, un ex politico che non ha perso il gusto a immischiarsi come Calogero Mannino e un sindaco con un grande futuro dietro alle spalle come Leoluca Orlando. I ire popolari che hanno varcalo ìl Rubicone e da ieri sera sono ex popolari sono tutti e tre amici di Sergio D'Antoni: il capo della Cìsl l�ha consigliati, seguili, approvali e da ieri notte rinquieiissimo sindacalista nìsseno ha una dote in più da conferire, Caloge�ro Mannino è il padre politico e il consigliere d�Totò Cuffaro, l'astro nascente della politica siciliana che è stalo per 4 anni assessore all'Agricoltura della Regione e ha preso centomila preferenze alle Europee. An�che il minislro delle Comunica�zioni Salvatore Cardinale, ìl perdente d�questa battaglia, stava con Mannino, ma l'ex ministro dell'Agricoluira ha scello il centro-destra. E Orlan�do? «In questa vicenda dobbia�mo parlare siciliano», aveva dello un mese fa il sindaco di Palermo, come dire che non bisognava seguire gli schiera�menti nazionali. Ma Orlando, alla ricerca d�una nomination da pane del centro siciliano per la presidenza (elettiva) del�la Regione nel 2001. a caldo appare sconfitto: il suo amico, Manlio Mele, doveva entrare in giunta ma è rimasto fuori. Aria pesantissima nel cen�tro-sinistra: i Ds escono divisi ed ammaccati dalla vicenda. Fino ad un mese fa erano alla guida del governo siciliano, ora s�trovano all'opposizione in queste ore sono spaccati tra l'eterna corrente collaborazio�nista e la segreteria di Claudio Fava che ha sbarrato la strada ad ogni ipotesi di governissimo ma anche a soluzioni interme�die. «Un governo d�fine polìti�ca più di fine legislatura», il suo commento a caldo, ma da oggi sarà polemica aspra. Totò Cuffaro fino a ieri numero due dell'Udeur è l'artefice dell'operazione: ha superato indenne cinque cambi di governo e tre di maggioranza In cabina di regia D'Antoni e Mannino

Luoghi citati: Palermo, Ppi, Roma, Sicilia