La corsa al bio-tech

La corsa al bio-tech TENDCNZi il posto di Internet nelle speranze degli investitori. Ma è rischioso agire da soli La corsa al bio-tech U N buon portafoglio di tìtoli biotecnologici dev'essere in grado di rendere in media il 30* per i prossimi trent'anni. Parola di Beat Whitmann, respon�sabile degli investimenti del fon�do specializzato della Clarìden Bank , un signore che so ne intonde, visto che occupa il 1* posto nella classifica mondiale trai fondi del settore. «Per questo motivo è il suo consiglio, lancia�to dalle colonne del Wall Street Journal credo che per un inve�stitore giovane, capace di affrontara una certa dose di rìschio, sia consigliabile investire 11 un 10* delle sue risorse». «Però, quando si compra un fondo biotech è il consiglio del 2' classificato, Mi�chael ^jostrom del ginevrino fon�do Pictct Biotech dovi essere consapevole che il valore dell'in�vestimento può subire violenti scossoni in su e in giù. Bisogna saper tirare dritto...». NASDAQ Alla vigilia del debutto sul Nuovo Mercato di Bioscarch Italia, la prima società italiana biotech a varcare le soglie del listino di casa nostrajjjuò essere questo il modo più eflicace por spiegare le ragioni dell'attenzione crescente (lolla finanza nei confronti della ricerca biogenetica, quasi una «moda» (nelle ultime duo settima�ne le Ipo del biotech al Nasdaq hanno superato quello del mon�do Internet) confortata dal clamo�re suscitato, lo scorso 26 giugno, dall'annuncio del completamen�to della mappa genetica del dna umano: il biotech, settore com�plesso e sofisticato, può essere una grande occasione di guada�gni, una corsa all'oro assieme ai pionieri che, setacciando i 3 mi�liardi di informazioni del geno�ma, corcheranno di identificare i 100 mila geni umani tra cui i 5 mila che, secondo l'ipotesi più accreditata, potrebbero contene�re la chiave delle varie malattie, DIAGNOSTICA Nei prossimi anni, a partire dalla diagnostica, larga parte dei pro�dotti della salute (torse più della metà) proverrannc/ infatti dalla ricorca biotccnulogica. I tempi perchó dalla decrittazione del genoma si passi alle medicine, por la verità, non sono brevissimi (una decina d'anni, secondo le previsioni più cauto) ma il mon�do della finanza eia si sta muo�vendo in forzo. «Ci vorranno anni por consolidare il settore com�monta Michael King analista delrainorìcuna Uohertson Stophens ma i veri leader verranno fuori in questi mesi, tra società destina�te a vivacchiare o a fallire». I vari Hill Gates o John Chombers dol biutoch, insomma, si possono og�gi comprare ai prezzi migliori... RISCNIAUI STILLI Ma, corno ò naturale por una scienza giovane, non solo i guada�gni, ma anche i rischi sono ecce�zionali. Un esempio? Nel '95 un «repuru del colosso bancario olandese Abn Aimo ipotizzava un futuro radioso per il Marìmastat, un farmaco anticanceroge�no sviluppato dalla Hi itisi-, Biote�ch. Le vendite, nel 2001, avrebbe�ro già toccato la rispettabile cifra ili 576 milioni di sterline (circa 1.500 iniliiinli di lire). Peccato che il Marìmastat, dopo aver suiHirato i collaudi più severi nel corso delle 3 fasi di sporimontuziono, sia fallito all'ultitna prova i ni n i.i della registrazione.... GESTIONI La prima avvertenza, quindi, è ((uasi scontata: meglio avventu�rarsi sul terreno delbiotech sotto la guida di un fondu, capace di ridurre la considerevole doso di rischio. Ormai, tutte lo grandi società di invostUnento interna�zionali dispongono di gestioni specializzato in questa materia. Qualcuno, come Clariden o Pictet, ha puntato tutte le sue carte nel comparto. In altri casi, ad esempio invesco Healthcare o Janus Global Life Sdences, il risparmiatoro ha di iVonte prodot�ti «misti», parzialmente investiti in biotech ma anche in fannaceu tica più tradizionale. PAM TRI Presto, dovrebbe fare il suo in�gresso nel Nuovo Meroatn italia�no una società elvetica, la BBBiotech, già tratuta alla Borsa di Zurigo e al Neuer Maria di Krancoforte, che opera in sostanza come un fondo. Il suo portafoglio (circa 5.600 miliardi di lire) conta il 32* di Medimmune, il 7* di Genentech, quote rilevanti in Celera. Diversa e Millennium, alcu�ni dei numi più noti della «genomic». A fine aprile scorso, la BBBiotech aveva terminato l'esa�me di 224 prodotti giunti all'ulti�ma fase di sperimentazione (fase 3). L'offerta, insomma, non man�ca. Anzi, non è facile saper sce�gliere senza ricorrere al metodo più rischioso e meno affidabile, ovvero quello della porformancé passata. Meglio capire le varie strategie di investimento. LG PEPITI Il mondo Intemet, ama racconta�re Roberto Galimberti di I.net, è una gigantesca corsa all'oro, co�me quelle del secolo scorso. Qual�cuno farà soldi scovando la pepi�ta d'oro, i più falliranno. Ma chi costruisce ferrovìe o vende setac�ci (o le infrastrutture della Gran�de Rete, fuor di metafora), farà comunque quattrini. L'esempio vale anche per il biotech. Ac�canto alle società che lavorano ai nuovi farmaci, attingendo alle varie «biblioteche» df molecole, ci sono quelle che vendono i macchinari per la ricerca (tra i più solidi l'inglese Nycomed, l'americana Anymetrix o la Pe Biosystems), oppure le società biotecnologiche che possono pe�rò vantare solidi legami con la farmaceutica tradizionale (i co�lossi Glaxo Welcome o l'elvetica Roche, ma anche la promettente danese Novo Nordisk). A CACCIA DIL JOLLY Ci sono fondi che scommettono su società che possono sperare in un prodotto vincente, dal ritorno economico incalcolabile. Certo, il rischio è elevato, ma la vincita può essere strauniinaria. Perciò vai la pena di investire una por�zione del patrimonio gestito in una scommessa ben riposta. E' il caso del fondo Dg Lux Laguna Apo Biotech che ha puntato le sue carte sulla Osi Pharmaceuticai, azienda acquisita dal mana�gement dopo la fusione tra PfizerWarner Lambert e che conta un antitumorale che, secondo i «report» di Lux Laguna potrebbe, una volta registrato, fruttare più di un miliardo di dollari di ricavi all'anno. Per ora l'investimento funziona: l'azione è passata dai 5 dollari di un anno fa a quasi trenta. GLIAFFERMATS C'è chi, al contrario, preferisce concentrarsi sulle aziende che già hanno prodotti in commer�cio. Il fondo Pictet, ad esempio, punta sulla Cephalon (da 30 a 70 dollari in un anno), che conta su un narcolettico, il Provigil, il cui campo d'azione terapeutico po�trebbe allargarsi ad altre aree d'applicazione. Clariden Fund, in�vece, confida molto nella Gilead Sciences, la cosa del Tamaflu, un antifiianunatorio d'origine bio�tecnologica. Altri geston preferiscono puntare sulle aziende che forniscono le infrastrutture ne�cessarie per la ricerca, come il Qiagon (attrezzature di filtrag�gio) o l'Incyie Genomics, forte di un database invidiabile sull'infor�mazione genetica. Un accenno merita il caso di Decode Genelics, una società nell'orbita della Roche, specializzata nella mappa�tura genetica. La Decode, che sta offrendo in questi giorni 8 milio�ni di titoli per un ammontare di 260 miliardi, ha raccolto l'intera mappa genetica della popolazio�ne islandese, una «biblioteca» unica al mondo, che la società intende affittare a caro prezzo. Ugo Bortone it TOP DEI FONDI m COMPARTO (Performance a fine giugno 2000) OARIDEN BIOnCHNOLOGYEQUnY PIQETGSF BIOTECH 45% 32* 33* 205* . * 22* 173* CANTRA0E INVEST BIOTECH 34* 1* 143* WOrtCHNOtOGy MV! 6% 111% DGLUXLACUNA 24* 4* 101* AP0 BIOTECH UBSOWOEF-WOIKH 32% 1i% n* BIOTECHNOLOGY 8 42% 23% 77% * fton si aulodtfiniice foodo Biotedi Fotitr.StandwdiRw'sfundStnMAwi L'EUROPA ALL'INSEOUÌMENTO NUMERO WAUE«^™^M| 19K 1996 1997 1998 .., E DI SOCIETÀ' DI BIOTECH PER NAZIONE GERMANIA REGNO UNITO FRANCIA SVEZIA SVIZZERA PAESI BASSI FINLANDIA BELGIO DANIMARCA ITALIA IRLANDA NORVEGIA SPAGNA AITRI 1999 IS? siiAna CEUJECH eslate 2000 CENES -MORAXEN VERNAU5 -FR0VATR1PTAN SC0TIA -FOSCAN 2'i8ni.2000 2* seta 2000 3olrtii.2000 30 tran. 2000 BÌOCOMPATIBLES -BIODIVYSIO SHIRE -LAMBDA 4otiim.2000 rsem.2001 ^TOGlYCOSaENCESjo^^ CAMBRIDGE ANTIBODV ^««on» TECNOLOGY-D2E7 ' sem^WM in fase (filando approvato approvato prelantìo preiando prelancio . preiando faselil fasel-ll faselil profittevole protinevwe 20 20 18 24 profittevole profittevole entro 36 entro 36

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