Il moto nei due emisferi

Il moto nei due emisferi CORRENTI Il moto nei due emisferi L/ESISTENZA delle corremi si deve alla dina�mica dell'intero ocea�no, resa complessa dalla rota�zione e dalla curvatura della superfide terrestre, dalla for�ma delle coste, dalle dimensio�ni e dalla lentezza delle masse in movimento. Per capire me�glio immaginiamo di divìdere la superficie dell'oceano in molte porzioni. Poiché gli ocea�ni sono sostanzialmente «piat�ti», doò larghi migliaia di chilo�metri e mediamente profondi solo 4 chilometri, ognuna di queste porzioni s�comporta come un disco che ruota. Al centro degli oceani, le correnti sono deboli, e il disco si muove molto lentamente rispetto alla superfide terrestre, per cui la sua velodtà di rotazione corn�ei de con quella della Terra, Consideriamo l'emisfero Nord. I dischi ruotano in verso antiorario velocemente nelle regioni settentrionali, dove il loro asse è quasi parallelo a quello terrestre, e lentamente nelle regioni equatoriali dove l'asse è porpenaicolare a quel�lo della Terra, quindi uno spo�stamento da Nord verso Sud implica la perdita di rotazione antioraria, e l'aumento di velo�dtà di rotazione in verso ora�rio. Il moto da Nord verso Sud viene trasmesso alle correnti dal vento che agisce su un chilometro quadro della superfide oceanica con una forza media pari al peso di circa 10 tonnellate. Tuttavia, ìT vento soffia prevalentemente da Ovest verso Est. Perché spinge la corrente verso l'Equatore? Su scala planetaria, la corren�te oceanica non segue, se non per una casuale coincidenza, la direzione del vento, ma di�pende dalla rotazione impres�sa alla porzione di superficie su cui agisce. Infatti, il vento non è uniforme. La sua velod�tà è massima e diretta verso Est allo medie latitudini, circa a metà strada fra Polo od Equa�tore, e diminuisce e si inverte soffiando verpo Ovest, scoiai-,, dendo verso l'Equatore. Qué�sta variazione spaziale tende ad impartire all'oceano un ver�so di rotazione oraria, che de�termina il moto delle correnti oceaniche. Consideriamo una porzione, un disco inizialmen�te a metà strada fra le Canarie e New-York, cui il vento impar�tisce una debole rotazione an�tioraria. Quale forza lo spinge verso Sud? La forza di Coriolis. Questa ha ima componente verticale, annullata dalla gra�vità, ed una orizzontale che devia la corrente verso la sua destra, lungo la superfide ter�restre. All'Equatore la compo�nente verticale à massima e quella orizzontale nulla. Al Po�lo Nord, al contrario, à nulla la componente verticale e massi�ma quella orizzontale. Quando un «disco», corrispondente ad una porzione di oceano, ruota in verso orario, la forza di Corìolis che ne spinge verso Sud il bordo settentrionale pre�vale su quella che ne spinge verso Nord il moto meridiona�le; il «disco», quindi, si muove verso Sud, aggiustando la pro�pria rotazione con quella della superficie terrestre. Ne deriva die, al centro dell'oceano, il moto avviene dal Polo verso l'Equatore. Per ritornare al punto inizia�le, il «disco» è costretto a scor�rere lungo le coste con un moto tornio veloce, indipen�dente dalla velodtà locale del vento, che comprende una componente di «rotolamento» lungo le coste, per effetto degli attriti. Se scorresse lungo le coste orientali rotolerebbe in verso orario, per cui ritorne�rebbe al punto di partenza con un verso di rotazione opposto a quello originale, e non si costituirebbe un procosso cicli�co. Quindi il «disco» è costret�to a ritornare al punto di parlenza rotolando in verso antio�rario lungo le coste oeddentali, acquisendo nuovamente, grazie agli attriti, la velodtà di rotazione antioraria che posse�deva nella posizione iniziale. Nell'emisfero Sud si verificala situazione simmetrica, [p. Ilo.)