Pietro e Paolo Alle origini de culto cristiano

Pietro e Paolo Alle origini de culto cristiano Pietro e Paolo Alle origini de culto cristiano PIETRO e Paolo. La storia, il cul�to, la memoria nei primi secoli è una di quelle mo�stre, sin dal titolo, un po' fredda e intimiden�te, che devi saper scal�dare con le utili dida�scalie esplicative e i riferimenti storici di connessione, che rendo�no un po' meno ingessala e nuda la presenza di alcuni (almeno cento�cinquanta) preziosi reperti archeo�logici dai musei di tutto il mondo e che cosi isolati possono apparire a prima vista degli orfanelli sparuti e spauriti. E invece sono dei docu�menti iconografici imprescindibili per decifrare la nascita del cullo, tipicamente romano, dei due San�ti delle origini, spesso affiancati come le due Colonne della Chiesa Cristiana, die si disperdono per il mondo a causa delle persecuzioni imperiali (quando il messaggio evangelico incomincia a dare fasti�dio al potere politico) e poi quasi simbolicamente si ritrovano alle m Sf TT porte di Roma, a pochi giorni dal duplice martirio (entrambi nell'an�no '67) in un abbraccio simbolico (testimoniato anche dalla commo�vente placca d'avorio dell'Antimiarium di Castellamare di Staoia) che pare sancire la riconciliazione delle due Chiese, d'Oriente e d'Oc�cidente. Commovente, perchè sono do�cumenti che seguono di pochi decenni alle versioni orali dei testimoni, che assistettero al loro martirio. Ed anzi la loro forza religiosa, in fondo, consiste pro�prio in questa certezza incontro�vertibile e unica, che essi «videro» fisicamente le scene che il Vange�lo avrebbe poi raccontato, ed era�no «là», presenti e spesso colpevoli e turbati quali uomini qualunque mentre la Storia si volgeva in Mito (come Pietro, che non ebbe nem�meno la forza di resistere al sonno colpevole mentre il Cristo troppo à ÀNA umano si straziava nell'Orto degli Ulivi e tre volte lo rinnegò). Pietro e Paolo rac�contavano una realtà vera, accaduta, da contrapporre alle fole orientali e degna d'es�ser propagata e propa ganciata per il mondo. Perchè sin dai suoi esordi la Chiesa Cattolica dimostra la sua abilità nel creare icone efficaci e trascinanti. E forse la mostra avrebbe potuto scaldar�si un pochino, avanzando di qual�che secolo, nelle prime testunonianze romaniche o nei rudimen�tali fondi oro, in cui l'iconografìa dei due martili si arricchisce di alcuni elementi indelebili: le chia�vi da fralacchione-portinaio di Pietro, oonciérpe del Paradiso, e ìa spada da condottiero inflessibile di Paolo, difensore della Chiesa. Qui le due fìsionomie contrappo�ste sono, agli inizi (quando spesso i due martiri vengono afliancati, come doublé face interscambiabili in monete, medaglie e vetri liturgici) abbastanza confuse, anzi, pro�grammaticamente indistinguìbili: anche se tra loro non mancano dissidi e controversie dottrinarie, due concezioni abbastanza lonta�ne della fede e dell'ideologia religio�sa, poi appunto riconciliate al mo�mento del martirio. Ed è importante, anche, per la storia della fede, che i due santi maggiori della Chiesa si mostrino all'inizio in tutta la vulnerabilità della loro natura umana, chi ateo da convertire, chi neofita pronto a rinnegare il proprio Signore, per paura della ripulsa sociale (come su spesso a ricordare, in questi reperti, la presenza del gallo, che evoca l'alba del rinnegamento di Pietro). Appunto; uomini che han�no peccalo di debolezza, ma che si sono riscattati e che hanno merita�to il «perdono» del martìrio. Cos�da risultare più convincenti e trascinanti, nella loro testimonian�za di fede. Ma poi. poco a poco, come dimostrano qui anche certi reliquari o certi avori, la loro stessa fisionomia si divarica, per esempio in quell'incredibile Lam�pada va forma di navicella in cui il «pescatore» (delle anime! Pietro sta ben saldo entro la pancia dello scafo ed invece il vikingo Paolo «condottiero dei popoli» sia ribal�do in poppa, a guidare il limone. Persino il loro tipo fisico, adesso, si differenzia. Pietro rivela una struttura solida, barba flucnle da vecchio, tratti marcati e una ricca capigliatura curata. Paolo ha una struttura più minuta, «intellettua�le» e macerata, il volto lungo, che presto si sarebbe dello ascetico, su modello greco del filosofo Pioli no, i capelli radi, la barba riccia ed incolta, «piccolo di statura, le gam�be curve, la lesta canuta, le soprac�ciglia unite e il naso sporgente ma pieno di bontà» come tesiimonìnno i suoi contemporanei. Insom�ma, poco a poco �loro volti si umanizzano per noi, in attesa della nuova spersonalizzazione d'epoca bizantina. Ma e anche interessante vede�re, soprattutto a proposito di Pie�tro come nei sarcofaghi d'impian�to paleocristiano la sua vita riper�corra le tappe che già furono di Mosè nel Vecchio Testamento: Pietro salvato dalle acque, Pietro che fa sgorgare la fonte nel Carce�re Mamertino per battezzare i suoi guardiani. Pietro che riceve da Cristo il rotolo, inteso come Traditio Legis. Interessante poi. in quella Roma dove forte è la presenza dei giudei (ben tredici sinagoghe ovvero comunità) e do�ve spesso le iscrizioni fondono insieme caratteri ebraici e latini. veder nascere la tradizione dei miracoli odorosi e dei primi pelle�grinaggi, nelle due Chiese che evocano il loro martirio. Paolo nella Chiesa per Ostia. Pietro in quel Vaticano, che dopo secoli sarebbe divenuto sede del Pontifi�cato, cho da lui discende. IMMAGtNI, REPERTI E SARCOFAGHI RICOSTRUISCONO AL PALAZZO DELLA CANCELLERIA DI ROMA L'IDENTITÀ' DEI DUE SANTI CHE FONDARONO LA CHIESA Pietro e Paolo. Roma. Palazzo della Cancellena. Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 2 2 Chiuso il lunedi. Fino al 10 dicembre. Ura testa marmorea di San Pietro, risalente al facondo secolo dopo Cristo m uà Sf TTIMÀNA

Persone citate: Chiesa Cristiana, Mito

Luoghi citati: Castellamare, Roma, Staoia