Mastella non trattiene i siciliani di Fabio Martini

Mastella non trattiene i siciliani OGGI IL VIA LIBERA ALLA GIUNTA LEANZA APPROVA ANCHECUFFARO, IL NUMERO 2 DEL PARTITO Mastella non trattiene i siciliani polemica Fabio Martini IL cortiletto di Montecitorio è l'unica oasi nel Palazzo dove i telefonini «prendono», qui s�usa parlare sottovoce, ma per una volta la quiete è guastata dalla voce tonante di Clemente Mastel�la, incollato al cellulare: «Lo vuoi capire che l'assessorato non c'è? Ce soltanto una presidenza di commissione. Scegli lu che cazzo farci». Mastella, 1 ultimo epìgono del trasformismo all'italiana, è nero: ha appena finito di parlare con un misterioso interlocutore campano, ma è dalla Sicilia che arrivano le notizie peggiori e sta�volta neanche una delle «magie» mastelliane sembra poter inverti�re la rotta. «La situazione è compli�cata», ammette lui stesso a bocca stretta. Le ultimissime dall'isola raccontano di un Polo deciso a chiudere questa sera, favorendo la nascita di una giunta regionale raccolta attorno a Vincenzo Leanza dell'Udeur, già eletto presiden�te una setiimana fa. Ma per la nascita della nuova giunta d�cen�tro-destra potrebbe essere decisi�vo ' ecco la novità l'appoggio di 3-4 deputati regionali dell'Udeur, un drappello di dissidenti guidati da Totò Cuffaro, recordman dello preferenze, il nuovo uomo forte del Campanile nell'isola. Ma se cos�sarà, se una costola del�l'Udeur tornerà con il centrode�stra, per Clemente Mastella si consumerà la più amara débàcle da quando si è trasferito nel centrosinistra. Finora l'Udeur ha costruito la sua fortuna grazie al peso specifi�co che vanta m due regioni popolo�se del Sud come Campania e Sicilia e allo buone percentuali raccolte in Calabria e Basilicata. Secondo uno studio del «Sole 24 Oro» che i parlamentari Udour portano in lasca come un cornetto portafortuna, il peso del partito masteltiano va ben oltre 1' 1,6 per cento nazionale perché il segreto di questo partito «sono soprattut�to i collegi marginali, (lucilo in cui lo scarto fra centrosinistra e cen�trodestra si riduce ad un pugno di voti» e l'Udeur «con meno del 2 per cento dei voti è in grado di controllare oltre il 16 per cento dei collegi». E proprio la Sicilia del ministro Salvatore Cardinale e del «dissidente» Totò Cuffaro è una delle cassaforti elettorali più pre�ziose sul mercato elettorale: nel�l'isola sono in palio 41 collegi della Camera e dunque la Sicilia, da sola, pesa come Toscana (29 collegi) e Liguria (14) messe assie�me. Morale della storia, se mezzo Udeur siculo se ne va, anche ìl peso specifico di Mastella rischia di dimezzarsi. Chi di poltrone ferisce, di pol�trone perisce? Ieri sera �due leader dell'Udeur, Mastella e Car�dinale, erano abbastanza rasse�gnati. In Transatlantico il mini�stro Cardinale preferiva glissare: «Sulle questioni siciliane non in�tervengo», anche se poi s�concede�va un piccolo strappo: «Rischiamo di pagare caro ìl radicalismo della sinistra». L'allusione è alla posizio�ne molto decìsa presa dai Ds siciliani guidati da Claudio Fava che due giorni fa ha sbarrato la strada alle larghe intese: «Non siamo disponibili ad alcun gover�no con Forza Italia e con An». Ieri, un Mastella ìmbufalito per la scissione che s�sta preparando nel suo partito, ha cercalo di scuotere Veltroni, ma senza grandi risulta�ti se in serata ora lo stesso segreta�rio dell'Udeur a confidare: «A Botteghe Oscure si sono mossi tardi. Ma questa è davvero l'ulti�ma. D'ora in poi saremo durissimi verso ogni atteggiamento elitario, verso lo sconfutìsmo che non ci piace». Parole d�chi appare rassegnato non soltanto alla sconfitta ma anche a non essere più «corteggia�to». Pur di avere elezioni ad otto�bre, nelle settimane scorse Berlu�sconi aveva cercato Mastella, ma ora sembra preferire operazioni mirate, se è vero che qualche giorno fa ìl Cavaliere s�sarebbe visto a quattr'occhi proprio con Totò Cuffaro. In un Polo già esul�tante, l'unico a predicar cautela e un ex sodale di Mastella. France�sco D'Onofrio, invialo due anni e mezzo fa in Sicilia da Casini come commissario Ccd e come assesso�re ai Lavori Pubblici alla provìn�cia di Agrigento proprio con il compilo di far risalire la corrente al Ccd morente, ora è cauto: «L'operazione è importante, ma in Sicilia ho imparato che è sempre necessario aspettare il giorno dopo».