Il greggio pesa sul commercio estero di Roberto Ippolito

Il greggio pesa sul commercio estero A maggio le esportazioni cresciute del 25^ e le importazioni del 37,8 Il greggio pesa sul commercio estero Da inizio anno passivo di 2790 miliardi Roberto Ippolito ROMA Il petrolio e sempre sui banco degli impiiiati: è il «colpevole» dol pesante deficit dello bilancia commerciali'. Il saldo fra lo ospori.izioni e Io importazioni dei pri�mi cinciut1 mesi dell'anno è negati�vo per 2.790 miliardi contro un risultato positivo per 7.206 mi�liardi che è stato ottenuto nello stesso periodo dui 1999 e la sola voce minerali energetici, in prati�ca il greggio e i suoi prodotti, registra un deficit di 10.446 mi�liardi. Le cifre relative al disavanzo controorciale, secondo il ministro dell'Industria, Enrico Letta, quin�di «devono ossero lotte in contro�luce: il petrolio ha influito pesantomenlo ma lo nostre quote di mercato sono allo slesso tempo cresciuto». Anche se bisogna te�ner conto della consistenza dell'offello greggio, Lolla fa comunmio presenu! che «è evidente che il peggioramento della bilancia commerciale non è di per se positivo». Già penalizzati ogni giorno quando si fermano al distributo�re per il pieno di benzina salita alle stelle, gli italiani subiscono l'offettp dei caro petrolio sull'in lorscambk). Nella prima mota dol 2000 hanno speso per il greggio o i prodotti IG mila miliardi contro i l B mila dell'intero unno scorso. Afforma l'abrizio Onida, prooidonte dell'Icei l'Istituto per il commercio estero: «Il rincaro del prèzzi petroliferi colpisce non solo l'Italia, ma tutti i paesi importatori netti di gas e petrolio e inoltre dovrobbo attenuarsi noi prossimi mesi». E ovviamente la frenata del potrolio, che potrebbe vnrificarsi con l'atteso limitato aumento dulia produzione, do�vrebbe agevolare un parziale ri; cupcro della bilancia cumrnorcialo. Il petrolio spinge poi verso l'alto 1 indico del prezzi al consu�mo. Tuttavia, afforma Lotta, l'Ita�lia «ha reagito sul fronti! dell'In�flazione in modo più soddisfacen�ti! rispetto ni nostri purtnor tanto chi! il nostro difioronzinle di infla�ziono con gli nitri paesi dell'Unio�ne europea h sceso dal 32 al�l' 111)*)». E questo dato «ci consen�te di ritenere quasi compiuta l'operazione di rientro dell'infla�zione nella media europea». Soltanto a maggio a bilancia commerciale chiude con un saldo negativo di 1.246 miliardi. Nello stesso mese dell'anno scorso l'at�tivo era pari a 2.133 miliardi. Le esportazioni crescono dol 25,6 per corno, ma per lo importazioni c'è un aumento ancora più eleva�to, pari al 37,8 per cento. In particolare, dico Letta, «ab�biamo registrato una crescita del�le esportazioni verso i paesi extra Unione europea addirittura sorprendente so paragonata ai dati dei nostri partner»; infatti l'export italiano nei paesi diversi da quelli aderenti all'Unione eu�ropea «è cresciuto oltre ogni aspettativa, di circa il 25'}*) rispet�to a un anno fa», Sono anche in salita «le quote di scambio all'in�terno dell'Unione europea», A maggio le esportazioni verso i paesi europei ottengono un incre�mento del 20,2 per cento contro un aumento delle importazioni pari al 22,9. Rispetto ai soli paesi dell'Unione, il saldo della bilan�cia commerciale di maggio è nega�tivo per 813 miliardi (rispetto al deficit di 241 miliardi del maggio 1999). Il saldo negativo dei primi cinque mesi del 2000 è pari a 3,891 miliardi, mentre nel poriodo gennaio-maggio 1999 si era verificato un attivo di 353 miliar�di. Le esportazioni italiane sono in progresso in tutto il mondo tranne Stati Uniti e Mercosur (ovvero Brasile e Argentina) dove sono in calo del 3,4 per cento e del 13,3, Il maggior incremento riguarda la Turchia, con il 79,7 percento: appare ormai alle spal�le il boicottaggio che fu deciso contro l'Italia m seguito all'arri�vo a Roma del ' leader curdo Abdullah Ocalan, condannato a morte e rinchiuso in carcere nel suo paese. Crescono del 58,5 per cento le esportazioni verso la Russia e del 40,6 quelle verso i paesi emergenti dell'Asia. Le esportazioni in Giappone salgono poi del 27 per cento. Il maggiore incremento delle importazioni ri�guarda quelle provenienti dalla Russia: l'aumento è del 112,8 per cento. Le importazioni dall'area dell'Opec, cioè dai paesi che parte�cipano al cartello dei produttori di petrolio, salgono del 103,8 per cento e questo è ovvio vista l'impennata del greggio. E' molto elevato inoltre l'incremento delle importazioni dalla Cina: è pari al 41,2, Gli Stati Uniti mettono inve�ce a segno un -1-37,1. Il ministro Enrico Letta

Persone citate: Abdullah Ocalan, Enrico Letta, Letta, Onida