«Ragazzi, non si gioca con la vita» di Enrico Biondi
«Ragazzi, non si gioca con la vita» «Ragazzi, non si gioca con la vita» Valentino Rossi è C: ascoltate chi ne ha viste tante Enrico Biondi inviato a DRESDA Sulla polemica «casco si, casco no» intervengono i piloti italiani, di ritorno ieri da Dresda dopo il Gran Premio di Germania. E tutti sono d'accordo: è pura incoscien�za non seguire le regole della prudenza, perché andare in moto e fare a meno del casco, vuol dire avere già un piede nella tomba. Il più duro e intransigente sul tema è proprio il pilota che il casco, quando era giovane e sca�vezzacollo, non se lo metteva mai: Valentino Rossi. «Da ragaz�zo (e parlo di quando avevo 15 anni) tacevo delle cose da sballo. Cot rovo come un matto, in disce�sa sul mio scooter, facevo ammat�tire i carabinieri del mio paese. Tavullia, con gli amici ci faceva�mo inseguire e ci piaceva semi�narli. Insomma, una sequenza di cose che riviste oggi, mi fanno rabbrividire. Il casco natural�mente era un optional, dava fastidio, era inutile. Poi ho comin�ciato a correre sul serio e solo allora ho capilo la mia stupidità. Se ognuno di noi sapesse cosa vuol dire scivolare per terra con una moto e sbattere la testa, allora correrebbe ai ripari. E guardate che correre in pista è più facile: io non ho semafori. non trovo auto che sbucano da destra e sini�stra, ma solo colleghi che, bene o male, vanno forte co�me me. Ho meno problemi io che i ragazzi che vanno a scuola con scooter e moto. E allora datemi retta: se metto il casco è perché voglio vivere, non finire sotto terra o su una sedia a rotelle». Anche Max Biaggi è della stes�sa idea: «Il casco per noi è tutto, è la vita. In ogni momento della giornata non possiamo farne a meno. E poi diciamo la verità: è anche bello, con tutti quei colori, quei disegni... Sarà sempre di più una componente del nostro ve�stiario, anche se riconosco che è sempre un problema di educazio�ne». Che poi il casco rovini la capigliatura, per Marco «Macio» Melandri è ancora una cosa tutta da dimostrare: «Come ben sape�te, amavo dipìngermi i capelli di tutti i colori. Fino a qualche mese fa erano arancioni, ma li ho tinti di rosso, verde, giallo.,. Ebbene, mai una volta che abbia avuto problemi di capigliatura. Mi infilo il casco e via, senza pensarci troppo. E non venitemi a dire che non serve. Sentite questa: il mese scorso un mio amico viaggiava per Ravenna senza casco. Superato da un camion a media velocità è stato colpito da un sasso «sparato» da una ruota del camion. È finito all'ospedale con un trauma crani�co. Se fosso stato in macchina se la sarebbe cavata con un cristal�lo rollo, ma se avesse indossato il casco, ora sarebbe qui con noi a parlare del più e del meno. In fin dei conti, diciamo che è stato anche fortunato». Loris Capirossì, di capitombo�li, è uno che se ne intende: nella sua decennale carriera ne ha visti (e provati) di tulli i tipi. «E a sentir dire che il casco non serve mi viene una rabbia, ma una rabbia... Perché, dico io, qualcu�no ama giocare col fuoco? Il nostro è un mestiere rischioso, ma in pista ci andiamo protetti adeguatamente: se, quando cam�miniamo, sembriamo dello foche ammaestrate è per via delle pro�tezioni speciali sotto la tuta, che ci preservano da incidenti gravi. Mi sombra incredibile che qual�cuno si permetta di consigliare di non usure il casco». Poco distante c'è un alto diri�gente di un'azienda di caschi che toma a cosa. Porta con sé quello usalo da Carlos Checa. autore sabato di un volo pauroso. Per oltre un'ora lo spagnolo è rima�sto in uno stato di «amnesia retrograda», condizione abba�stanza consueta dopo un trauma da incidente. «Lo porto in azien�da, lo analizzeremo nei minimi particolari per capire dove dovre�mo intervenire in futuro per fare caschi sempre più sicuri». Noi lo abbiamo visto: aveva solo delle striature, ma era intatto. Eppure vi assicuriamo che Chéca ha battuto violentemente il capo per terra almeno quattro volte. I campioni delle due ruote Valentino Rossi a Marco Melandri. Sopra, il gruppo dei Lunapop, rivelazione dell'anno, in tesa alte hit parade e pronti alto sbarco in Gran Bretagna
Persone citate: Carlos Checa, Loris Capirossì, Marco Melandri, Max Biaggi, Melandri, Valentino Rossi
Luoghi citati: Dresda, Germania, Gran Bretagna, Ravenna, Tavullia
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